Nuova Delhi Metallo-beta-lattamasi è un enzima recentemente identificato che rende i batteri resistenti ad un ampio spettro di antibiotici beta-lattamici. «Il numero di pazienti portatori dall’inizio della diffusione è costantemente monitorato – sottolinea la Regione -. I portatori sono prontamente individuati e vengono messe in atto regolarmente le dovute precauzioni per non permettere la diffusione»
NDM. Dietro questa sigla, che sta per New Delhi metallo beta-lattamasi, si cela un batterio che sta preoccupando la Toscana. Nella regione infatti si sta manifestando il fenomeno dell’imprevisto aumento di positività al batterio rilevato tra fine 2018 e inizio 2019 tra i pazienti degli ospedali toscani. È un batterio tra i più resistenti agli antibiotici.
Il fenomeno – secondo quanto riferito da Regione Toscana – sta interessando in particolare l’Area Nord Ovest dove ci sono 350 pazienti portatori di batterio Ndm, di cui 44 infetti. La Regione ha varato un decreto con tutte le misure per contrastare la diffusione. «Il numero di pazienti portatori dall’inizio della diffusione è costantemente monitorato – sottolinea la Regione -. I portatori sono prontamente individuati e vengono messe in atto regolarmente le dovute precauzioni per non permettere la diffusione». Non tutti i soggetti che entrano in contatto con batteri resistenti diventano portatori e solo una bassa percentuale dei portatori potrà contrarre un’infezione.
LEGGI ANCHE: INFEZIONI OSPEDALIERE, ITALIA FANALINO DI CODA IN EUROPA. MA CON LE ‘BUONE PRATICHE’ E? POSSIBILE RIDURLE DEL 30%
È stata costituita una unità di crisi regionale in Toscana della quale fanno parte professionisti esperti in materia di infezioni correlate all’assistenza nelle diverse discipline coinvolte. Effetto di questa attività è stato il decreto regionale del 26 luglio, con il quale sono state formalizzate le indicazioni operative già fornite a tutte le strutture sanitarie toscane. Con il decreto si fissano le modalità per lo screening in ingresso al momento del ricovero e per individuare le tipologie di strutture-degenze da tenere sotto controllo. Vengono inoltre individuati indirizzi omogenei a livello regionale per la gestione, sotto il profilo igienico sanitario, dei pazienti colonizzati-infetti, comprese le istruzioni da fornire alla dimissione, i protocolli terapeutici per la gestione clinica dei casi e le indicazioni per la pulizia ambientale. È stato inoltre creato un database regionale.
La Regione Toscana è in costante contatto con il Ministero della salute e l’Istituto superiore di sanità, in particolare riguardo al Tavolo regionale relativo al Piano Nazionale di Contrasto dell’Antimicrobico-Resistenza (PNCAR), a partire dal marzo scorso.
Nuova Delhi Metallo-beta-lattamasi (NDM-1) è un enzima recentemente identificato che rende i batteri resistenti ad un ampio spettro di antibiotici beta-lattamici. Questo include anche gli antibiotici della famiglia dei carbapenemi che sono stati un punto fermo per il trattamento di altri batteri resistenti agli antibiotici. I Batteri che trasportano tali geni sono spesso denominati dai media “superbatteri”, dal momento che le infezioni provocate da questi batteri sono molto difficili da trattare con successo. La produzione degli enzimi NDM-1 causa una resistenza verso diverse classi di antibiotici: penicilline, cefalosporine (cefepime e ceftriaxone), carbapenemi ed aztreonam.