Salute 17 Marzo 2022 11:38

Tra Covid e guerra, Lorenzin: «Pnrr, investimenti e formazione per trasformare Ssn in sistema di sicurezza nazionale»

L’ex Ministra della Salute spiega a Sanità Informazione su cosa puntare per farsi trovare pronti in caso di emergenze sanitarie globali come quelle che stiamo vivendo da due anni

La pandemia da Covid-19 e la guerra in Ucraina, con tutti i rischi conseguenti per la popolazione locale e le nazioni limitrofe, mostrano la necessità di un cambiamento di approccio da parte dei servizi sanitari nazionali, volto maggiormente a non farsi trovare impreparati nel caso di problematiche globali come quelle che stiamo vivendo in questi ultimi due anni. Ne è sicura l’ex Ministra della Salute Beatrice Lorenzin (oggi deputata per il Partito Democratico) che ai microfoni di Sanità Informazione (nel corso dell’ultimo congresso Simedet) spiega qual è la sua ricetta per trasformare il nostro Ssn in un vero e proprio sistema di sicurezza nazionale.

Onorevole, al congresso Simedet lei ha parlato della situazione non facile che ci troviamo a vivere. Su cosa si è focalizzata?

«Non parliamo quasi più del Covid ma l’epidemia non è ancora finita. E purtroppo, a causa della globalizzazione, dei cambiamenti climatici, dell’aumento della popolazione, avremo a che fare con altri virus nel prossimo futuro. In aggiunta, c’è un nuovo scenario, quello bellico. Tutto questo comporta la necessità di rafforzare i nostri servizi sanitari anche in un’ottica di sicurezza sanitaria. Lo avevo pensato già due anni fa, quando parlai della necessità di una riforma dei sistemi di prevenzione e della nascita di un’agenzia italiana per la lotta contro i virus. Oggi, alla luce di questi due anni di pandemia, accanto ai processi di riforma che stiamo facendo credo sia molto importante mettere mano anche ad una riforma relativa alla prevenzione. Dobbiamo immaginare nuovi meccanismi che ci permettano di farci trovare pronti nei confronti di scenari che non possiamo ancora prevedere. Bisogna dunque rafforzare i nostri sistemi di sicurezza e tenere i nostri sistemi sanitari regionali in costante allerta».

Siamo passati da una pandemia, che in questo momento dà un po’ più di respiro, ad uno scenario di guerra con connessi rischi nucleari e biologici…

«L’argomento è sempre lo stesso, ovvero quello della sicurezza sanitaria che diventa sicurezza nazionale. Abbiamo un virus che non è ancora scomparso e che non sappiamo come e se si evolverà. Abbiamo milioni di persone non vaccinate in una situazione di guerra, senza misure igieniche e al freddo. Si tratta di un contesto in cui, purtroppo, le malattie prolificano. Quindi dobbiamo aiutare queste persone, vaccinarle e fornire loro assistenza sanitaria. Nello stesso momento, tutti abbiamo paura che possa verificarsi un incidente nucleare. Da un lato abbiamo il lavoro delle diplomazie, dall’altro c’è anche un lavoro sanitario da fare, di rafforzamento dei nostri sistemi rispetto a rischi biologici e di contaminazione. In questo contesto dobbiamo immaginare che, nel nostro futuro, i sistemi di salute che abbiamo devono essere più forti, non solo nell’assistenza ma anche nella prevenzione. Bisogna concepire il sistema sanitario come un sistema di sicurezza nazionale. Per far questo bisogna fare degli investimenti e non considerarli come sprechi, perché serviranno per ottenere un sistema che sa agire di fronte all’emergenza».

Nei vari interventi è emersa la necessità di puntare sulla formazione. C’è chi sostiene addirittura che il Pnrr sia un’ottima opportunità per la sanità ma che se non si fa qualcosa per formare adeguatamente il personale sanitario, tutte le innovazioni risulterebbero poi inutili perché non si sa come usarle e sfruttarle al meglio…

«Questo è il vero tema. Sarebbe un delitto non utilizzare tutte le risorse del Pnrr. Grazie a questo programma potremo investire tanto sulle infrastrutture, in nuovi macchinari, in ricerca. Ma poi questi meccanismi dobbiamo farli funzionare, e questo possiamo farlo con la legge ordinaria, ovvero rafforzando il fondo sanitario nazionale. Con questo fondo devi assumere medici, infermieri e operatori sanitari che però vanno formati. Bisogna però fare una formazione permanente. Insomma, possiamo e dobbiamo fare delle cose che richiedono dei finanziamenti. Avremo di fronte un periodo purtroppo complesso ma il finanziamento del nostro Servizio sanitario nazionale resta essenziale».

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

Articoli correlati
Covid: spray nasale con anticorpi protegge da infezione. Gli scienziati: “Approccio utile contro nuove varianti e in futuro anche contro altri virus”
I ricercatori del Karolinska Institutet, in Svezia, hanno dimostrato che lo spray nasale anti-Covid sviluppato, a base di anticorpi IgA, può offrire protezione dall'infezione. O almeno così è stato nei topi su cui è stato testato, come riportato da uno studio pubblicato su PNAS. I risultati aprono la strada a una nuova strategia per proteggere le persone ad alto rischio a causa delle diverse varianti del virus Sars-CoV-2 e possibilmente anche da altre infezioni
Fiaso: Covid ancora in calo, ma preoccupa l’influenza
Si conferma in calo l’indice dei ricoveri Covid. La rilevazione degli ospedali sentinella aderenti a Fiaso fa registrare un complessivo -16% nell’ultima settimana del 2023. Secondo l'ultima rilevazione Fiaso i virus influenzali stanno avendo un impatto in termini assoluti maggiore sugli ospedali
di V.A.
Covid: le varianti sono emerse in risposta al comportamento umano
Le varianti del virus Sars-CoV-2 potrebbero essere emerse a causa di comportamenti umani, come il lockdown o le misure di isolamento, le stesse previste per arginare la diffusione dei contagi. Queste sono le conclusioni di uno studio coordinato dall’Università di Nagoya e pubblicato sulla rivista Nature Communications. Utilizzando la tecnologia dell’intelligenza artificiale e la modellazione matematica […]
Covid: in commercio terapie di dubbia sicurezza ed efficacia
Ci sono la bellezza di 38 aziende che hanno messo in commercio presunti trattamenti a base di cellule staminali e di esosomi (vescicole extracellulari) per la prevenzione e il trattamento del Covid-19
Nel post pandemia raddoppiati i casi di «cecità funzionale» correlati ad ansia e disagio psicologico
Secondo un’analisi dell’Ospedale San Giuseppe di Milano, il problema, noto come «perdita visiva o cecità funzionale», ha subito un aumento significativo nel periodo successivo alla pandemia. L’ipotesi degli esperti è che il disturbo, essendo di natura psico-somatica, sia cresciuto a causa degli effetti della pandemia sul benessere psicologico della popolazione, soprattutto bambini e adolescenti
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Salute

Sanità Informazione sospende gli aggiornamenti per la pausa natalizia. Grazie e auguri a tutti i lettori!

Sanità Informazione sospende gli aggiornamenti per la pausa natalizia e, ringraziando tutti i suoi lettori, augura a tutti feste serene dando appuntamento al 7 gennaio 2025
Advocacy e Associazioni

Disabilità: ecco tutte le novità in vigore dal 1° Gennaio 2025

L’avvocato Giovanni Paolo Sperti, in un’intervista a Sanità Informazione, spiega quali saranno le novità in tema di legge 104/1992, indennità di accompagnamento e revi...
Advocacy e Associazioni

Natale, successo virale per il video dei ragazzi dell’Istituto Tumori di Milano

Il video di ‘Palle di Natale’ (Smile, It’s Christmas Day), brano scritto e cantato dagli adolescenti del Progetto giovani della Pediatria dell’Int, in sole 24 ore è stat...
Advocacy e Associazioni

Amiloidoisi cardiaca: “L’ho scoperta così!”

Nella nuova puntata di The Patient’s Voice, Giovanni Capone, paziente affetto da amiloidosi cardiaca racconta la sua storia e le difficoltà affrontate per arrivare ad una diagnosi certa. ...
Prevenzione

Ecco il nuovo Calendario per la Vita: tutte le vaccinazioni secondo le ultime evidenze scientifiche

Il documento affronta tutti gli strumenti per la prevenzione, dai vaccini contro il COVID-19 agli strumenti per combattere l’RSV, passando per i vaccini coniugati contro lo Pneumococco e quello ...