Le donne hanno anche meno probabilità di ricevere un trapianto di polmone (91,6% contro 95,6%). Ricerche precedenti hanno dimostrato che le donne hanno pure maggiori probabilità di morire in lista d’attesa
Le donne hanno meno probabilità di ricevere un trapianto di polmone e trascorrono in media sei settimane in più in lista d’attesa, ovvero 115 giorni, contro i 73 degli uomini. Tuttavia, le donne che ricevono un trapianto di polmone hanno più probabilità degli uomini di vivere per cinque anni dopo il trapianto. Le disparità sono emerse da un lavoro pubblicato su ERJ Open Research e condotto da Adrien Tissot dell’Ospedale universitario di Nantes, in Francia. I risultati ottenuti evidenziano la necessità di modificare la normativa e le linee guida cliniche per affrontare queste differenze di genere. “Il trapianto polmonare rimane l’unico trattamento curativo per i pazienti con insufficienza respiratoria cronica allo stadio terminale e i pazienti in lista d’attesa hanno un alto rischio di morte. Un trapianto può ripristinare la normale funzione polmonare, offrendo ai pazienti un’aspettativa di vita maggiore e una qualità di vita più elevata – scrivono i ricercatori nell’abstract della ricerca -. Le principali sfide post-trapianto includono problemi legati all’uso di farmaci immunosoppressori, disfunzione del trapianto e stenosi bronchiale. Poco si sa sulle complicanze meno comuni che possono seguire al trapianto polmonare”, aggiungono.
Lo studio ha incluso 1.710 partecipanti – 802 donne e 908 uomini – in cura presso uno dei 12 centri di trapianto francesi tra il 2009 e il 2018. I pazienti sono stati seguiti per circa sei anni dopo il trapianto. Le principali malattie di base dei pazienti erano la roncopneumopatia cronica ostruttiva, la fibrosi cistica e la malattia polmonare interstiziale. La ricerca ha rilevato che le donne attendono in media 115 giorni per un trapianto di polmone, contro i 73 giorni degli uomini. Le donne hanno anche meno probabilità di ricevere un trapianto di polmone (91,6% contro 95,6%). Ricerche precedenti hanno dimostrato che le donne hanno anche maggiori probabilità di morire in lista d’attesa. Dopo il trapianto, la sopravvivenza è stata più alta per le donne che per gli uomini, con il 70% dei riceventi di sesso femminile ancora in vita cinque anni dopo il trapianto, rispetto al 61% dei riceventi di sesso maschile. I ricercatori hanno anche scoperto che la maggior parte delle donne ha ricevuto un polmone da donatore compatibile per sesso e altezza, un dato importante in quanto vi è un numero maggiore di donatori maschi (56% dei donatori) e gli uomini sono mediamente più alti delle donne di 13 cm. Inoltre, ricevere un polmone “sovradimensionato” è risultato non peggiorare l’esito del trapianto, cosa che potrebbe risolvere alcune delle disuguaglianze di genere presenti nelle liste d’attesa.
“Tra gli obiettivi dello studio – commentano i ricercatori – anche valutare l’incidenza, le caratteristiche cliniche e l’impatto sulla sopravvivenza delle complicanze vascolari polmonari sintomatiche successive al trapianto di polmone. Nella coorte di pazienti analizzata, l’11,8% ha manifestato complicanze vascolari polmonari tra cui embolia polmonare, il 6% ipertensione polmonare, l’1,5% stenosi venosa polmonare, il 3,6% stenosi arteriosa polmonare. La stenosi vascolare è stata diagnosticata dopo un tempo medio di quattro giorni dopo l’intervento chirurgico. Il tasso di sopravvivenza ad un anno dal trapianto è stato dell’83,2% per i pazienti senza complicanze vascolari polmonari, dell’86,9% per quelli con embolia polmonare, del 58,3% in caso di stenosi venosa polmonare e del 25,0% in caso di stenosi arteriosa polmonare. Una differenza statisticamente significativa nella sopravvivenza è stata osservata in caso di complicanze vascolari chirurgiche. In conclusione – evidenziano gli scienziati -, la stenosi vascolare post-chirurgica è una complicanza rara ma grave, che può causare mortalità precoce in seguito al trapianto polmonare”.
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