La ricercatrice: “La presenza ad alte concentrazioni del biomarker ‘GFAP’ ha dimostrato un’accuratezza diagnostica nel 98-99% dei casi nell’indicare una lesione cerebrale traumatica con rischi di morte, da operare entro 24 ore”
Quando è necessario intervenire con un tempestivo intervento chirurgico, entro le prime 24 ore, a seguito di un trauma cranico? Se finora i medici si sono basati su dati clinici e radiologici per rispondere a questa domanda, in un futuro non molto lontano potranno trovare un valido supporto anche dalle analisi ematiche. Un biomarker nel sangue, infatti, rappresenterebbe una vera e propria spia, capace di identificare le lesioni traumatiche cerebrali più gravi, su cui è necessario intervenire a livello neuro-chirurgico entro 24 ore, per salvare la vita ai pazienti. Si tratta dei trauma cranici come quelli che possono verificarsi durante attività sportive, allenamenti militari o per altri incidenti, compresi quelli stradali. La dimostrazione arriva da uno studio statunitense, condotto sulla base dei risultati di varie indagini precedenti su pazienti con trauma cranico.
I ricercatori hanno confrontato i dati emersi dalle analisi di tre biomarkers ed hanno scoperto che uno solo – quello che segnala la presenza della cosiddetta GFAP (la proteina acida fibrillare gliale) – era significativamente elevato, se misurato entro 30-60 minuti dall’ incidente. Il test ha così indicato velocemente i pazienti in gravi condizioni da operare al più presto nella maggior parte dei casi. Lo studio, a firma di Linda Papa dell’ Orlando regional medical center della Florida, spiega che la presenza ad alte concentrazioni di GFAP ha dimostrato un’accuratezza diagnostica nel 98-99% dei casi nell’ indicare una lesione cerebrale traumatica con rischi di morte. La diagnosi è stata confermata dalle tac cerebrali. Pubblicato su ‘Jama Network‘, lo studio suggerisce di usare questo esame del sangue ‘salvavita’ anche in ambiti pre-ospedalieri, ossia durante i trasporti in ambulanza, nelle strutture sportive o militari dove in vari casi si verificano questi incidenti. La ricerca nel sangue della GFAP era stata autorizzata dalla Food and drug administration nel 2018, ma il suo uso non è stato implementato.
Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato