Salute 5 Ottobre 2023 11:06

Traumi da sport: triplicati tra gli over 65. Dagli ortopedici tecniche “fast’ per guarire”

Otodi: «Oggi è anacronistico trattare le fratture e i traumi delle persone anziane con gesso e immobilità prolungata, poiché la guarigione sarebbe troppo lenta. Meglio optare per le tecniche finora riservate ai giovani, che consentono una ripresa più rapida»

di I.F.
Traumi da sport: triplicati tra gli over 65. Dagli ortopedici tecniche “fast’ per guarire”

Vanno in bicicletta o in moto, praticano tennis, padel, trekking, sci, viaggiano e lavorano: sono i “giovani anziani”, gli over 65 che oggi fanno sport e hanno una vita molto attiva, e che per questo rischiano traumi, fratture a ginocchio, caviglia e gomito. Con i sistemi tradizionali la guarigione sarebbe troppo lenta per il recupero desiderato, per questo chi ha 65, 70 o più anni verrà trattato in tutti gli ospedali italiani con le tecniche finora riservate ai giovani, che consentono una guarigione più rapida. Lo assicurano ortopedici e traumatologi ospedalieri italiani (Otodi) riuniti nel loro congresso annuale, il “Trauma meeting“, inaugurato oggi a Riccione.

Trattare gli anziani come i giovani

«Oggi, una frattura, anche per gli over 65 e anche ben più in là con gli anni – spiega Pietro De Biase, presidente del congresso insieme a Marco Mugnaini, Paolo Esopi, Andrea Micaglio – è un evento spiacevole da superare in fretta per tornare efficienti come prima. Per questo oggi è diventato anacronistico trattare le fratture e i traumi delle persone di 70 o 75 anni con i metodi finora in uso per gli anziani: cioè apparecchio gessato, immobilità prolungata che causavano rigidità articolari ed esiti poco soddisfacenti. Ormai a questa età oggi la gente ha mille impegni, viaggia, fa sport, spesso lavora, e quindi ha bisogno di guarire senza perdere tempo e recuperare tutta la propria efficienza fisica. Nei nostri reparti – riferisce – i pazienti di questo tipo sono la maggioranza. Quindi abbiamo deciso di modificare il nostro approccio terapeutico ai pazienti della cosiddetta terza età».

Come adattare le tecniche

«Bisogna solo adattare le tecniche, che sono essenzialmente chirurgiche, a questi soggetti – prosegue De Biase – tenendo presente le loro capacità biologiche e il patrimonio osseo di cui dispongono: cioè le loro condizioni di salute generale e quelle delle loro ossa, che con l’età si indeboliscono. Stiamo creando dei protocolli nuovi, che prevedono l’uso di viti e piastre studiate per migliorare la stabilità e altri accorgimenti tecnologici. In parte l’abbiamo già fatto, per esempio per la frattura del femore prossimale. Tra breve disporremo di una metodologia condivisa per tutti i tipi di fratture e traumi più frequenti: un documento ufficiale da cui auspicabilmente nasceranno linee guida per il trattamento dei traumi negli over 65».

Le fratture degli anziani “moderni”

Quanto siano cambiati gli over 65 lo dimostrano anche il tipo di fratture. È vero che ancora, tra 65 e 75 anni la più frequente è quella del polso (100-130 uomini e 300-400 donne ogni 100mila per anno) mentre oltre tale età prevale quella del femore, seguita dall’omero. Ma da qualche anno stanno aumentando quei tipi di fratture, specie articolari, che un tempo erano quasi esclusive dei giovani: in particolare il ginocchio, la caviglia ed il gomito. Che sono tipiche dell’attività sportiva. Infatti ne sono causa l’andare in bicicletta o in moto, sport come il tennis o il trekking, lo sci ma a volte addirittura paracadutismo, parapendio o kite surf. Secondo dati Istat, la pratica sportiva dal 2000 al 2019 è aumentata di tre volte per over 74, passando dal 2,6% al 7,2% della popolazione.

Triplicati incidenti e traumi da sport

Con la conseguenza che si sono triplicati anche gli incidenti e i traumi legati all’esercizio di questi sport. Insomma il mondo è cambiato. Il “vecchio” approccio terapeutico, ritengono i traumatologi, non è più accettabile, se non in pazienti con prognosi breve o con una immobilità precedente al trauma. Infatti lo stesso tipo di frattura trattata chirurgicamente e con tecniche moderne, anche negli over 65 permette un recupero pieno in un tempo che mediamente è la metà rispetto a quello dei sistemi tradizionali. In tutte le fratture, non solo quelle dovute alla pratica sportiva. «Diverse società scientifiche, tra cui quella di Geriatria – prosegue il presidente Otodi De Biase – hanno proposto una classificazione diversa: dai 65 ai 75 anni si è giovani anziani, oltre i 75 anni anziani sopra gli 85, grandi anziani e poi centenari. Questa suddivisione non deriva solo dall’osservare che gli over 65 lavorano, viaggiano, fanno sport e hanno una vita sessuale, ha anche basi obbiettive». Un’indagine condotta su 10mila persone ha dimostrato come 2 ultra 65enni italiani su 3 dichiarano di non sentirsi affatto “anziani”: stanno fisicamente e psicologicamente bene, sono nelle condizioni in cui poteva trovarsi un 55enne una quarantina d’anni fa. Anche una ricerca dell’Università di Goteborg ha dimostrato che i 70enni di oggi sono più “svegli” dei loro coetanei di 30 anni fa: ai test cognitivi e di intelligenza ottengono risultati migliori, probabilmente perchè sono più colti, più attivi e meglio curati rispetto al passato. «Perciò – conclude lo specialista – basta con lunghe degenze e recuperi lenti, spesso parziali. Le cure devono sempre mirare a una ripresa completa e il più rapida possibile, che consenta il pieno ritorno alla vita attiva. A qualunque età».

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Salute

Sanità Informazione sospende gli aggiornamenti per la pausa natalizia. Grazie e auguri a tutti i lettori!

Sanità Informazione sospende gli aggiornamenti per la pausa natalizia e, ringraziando tutti i suoi lettori, augura a tutti feste serene dando appuntamento al 7 gennaio 2025
Advocacy e Associazioni

Disabilità: ecco tutte le novità in vigore dal 1° Gennaio 2025

L’avvocato Giovanni Paolo Sperti, in un’intervista a Sanità Informazione, spiega quali saranno le novità in tema di legge 104/1992, indennità di accompagnamento e revi...
Advocacy e Associazioni

Natale, successo virale per il video dei ragazzi dell’Istituto Tumori di Milano

Il video di ‘Palle di Natale’ (Smile, It’s Christmas Day), brano scritto e cantato dagli adolescenti del Progetto giovani della Pediatria dell’Int, in sole 24 ore è stat...
Prevenzione

Ecco il nuovo Calendario per la Vita: tutte le vaccinazioni secondo le ultime evidenze scientifiche

Il documento affronta tutti gli strumenti per la prevenzione, dai vaccini contro il COVID-19 agli strumenti per combattere l’RSV, passando per i vaccini coniugati contro lo Pneumococco e quello ...
Advocacy e Associazioni

Amiloidoisi cardiaca: “L’ho scoperta così!”

Nella nuova puntata di The Patient’s Voice, Giovanni Capone, paziente affetto da amiloidosi cardiaca racconta la sua storia e le difficoltà affrontate per arrivare ad una diagnosi certa. ...