Salute 17 Dicembre 2019 11:30

Tumore al seno in giovani donne e maternità: binomio possibile? Lo studio dello IEO di Milano

Partito Positive, lo studio internazionale diretto dal dottor Fedro Peccatori, direttore dell’Unità di fertilità e Procreazione dello IEO, per permettere alle giovani donne con tumore alla mammella di sospendere la terapia ormonale, fare un figlio e riprenderla alla nascita del bambino, senza compromettere terapia e gravidanza

di Federica Bosco

Si chiama Positive e porta una firma italiana il nuovo studio sulla possibilità di maternità nelle pazienti con tumore al seno in giovane età. Tra i responsabili scientifici di questo studio c’è infatti il Direttore dell’Unità di Fertilità e Procreazione dello IEO di Milano, il dottor Fedro Peccatori.

«Si chiama Positive perché riguarda donne con tumore della mammella soggette a terapia ormonale che rappresenta un fattore ostativo alla ricerca della gravidanza perché di lunga durata – spiega il dottor Peccatori a Sanità Informazione – . Quindi ciò che abbiamo pensato è di offrire a queste donne la possibilità di sospendere momentaneamente il trattamento ormonale, cercare la gravidanza in qualunque modo, spontaneamente o con tecniche di fecondazione assistita, e poi entro due anni dalla sospensione, riprendere il trattamento ormonale, per garantire il buon esito della gravidanza, ma anche il corretto trattamento ormonale».

Qual è l’obiettivo dello studio Positive? «L’obiettivo  primario di questo studio – continua il dottor Peccatori – è valutare la sicurezza di questa strategia, cioè che sospendere il trattamento e riprenderlo sia altrettanto sicuro che farlo tutto di seguito. I primi risultati arriveranno non prima di due anni; avremo però, nel giro di poco tempo, già informazioni sul numero di gravidanze, come sono andate e come stanno i bambini. In verità già dai dati della letteratura sappiamo che fare bambini dopo un tumore della mammella non espone questi bambini ad un rischio maggiore di malformazioni o di complicanze dal punto di vista dello sviluppo successivo alla nascita, sappiamo che vanno seguite con più cura perché potrebbe esserci un rischio di parto prematuro e di bambini piccoli per l’età gestazionale».

LEGGI ANCHE: CANCRO AL SENO, ECCO I TRE STUDI PIU’ SIGNIFICATIVI PRESENTATI AL SAN ANTONIO BREAST CANCER SYMPOSIUM

Sono 2500 le giovani donne sotto i quarant’anni che ogni anno si ammalano di tumore al seno in Italia. Almeno il 50% vorrebbe un figlio, ma ad oggi solo l’8% riesce a coronare il proprio sogno. Questo perché la diagnosi è superiore ai 35 anni, il  trattamento chemioterapico è tossico e l’accesso alle tecniche per preservare la fertilità non è universale. Il 20% delle pazienti, infatti, viene informato in ritardo, non in tutte le regioni italiane il sistema sanitario nazionale le rimborsa e poi c’è la paura delle terapie.

«Per molto tempo si è pensato che fare figli dopo un tumore alla mammella, sopratutto se era indispensabile una terapia ormonale importante per ridurre il rischio di recidive per metastasi successive, si riteneva che in queste donne la gravidanza fosse dannosa, invece non è vero –  riprende il Direttore dell’unità di fecondazione dello IEO –  Sono stati fatti tanti studi su questo, la mia unità si è fatta parte in causa per promuovere studi internazionali in questo ambito ed è chiaro che anche nelle donne con tumore alla mammella ormono responsivo, la gravidanza non peggiora la prognosi oncologica, indipendentemente dallo stato recettoriale, dal tempo e dalle caratteristiche del tumore stesso. Certamente è importante che le donne giovani con diagnosi di tumore alla mammella vedano un esperto di onco-fertilità che è il campo che si occupa di mettere insieme oncologo e specialista di riproduzione umana, e che a tutte queste donne venga offerto un programma individualizzato di preservazione di fertilità affinché possano avere figli, se lo desiderano» conclude Peccatori.

Articoli correlati
La maternità dopo la malattia, un sogno possibile per le Gemme Dormienti
L’Associazione, presieduta dalla ginecologa Mariavita Ciccarone, dal 2011 assiste le pazienti nella conservazione della fertilità. «Fondamentale formare in primis il personale sanitario»
Mese della prevenzione del tumore al seno. Petrella (Consulcesi): «Troppa disparità tra Nord e Sud»
L’oncologo e docente Consulcesi: «Necessario potenziare prevenzione e diagnosi precoce»
Tumore al seno, dopo la diagnosi 1 donna su 4 smette di lavorare e rinuncia alla possibilità di avere figli
Fondazione Onda fotografa il vissuto e i bisogni delle donne con la malattia HER2+. Cambia inoltre la percezione del tempo: il 37 per cento da più valore alle piccole cose e al tempo in generale (30 per cento), ma quasi la metà dichiara di aver paura per il futuro e di percepire negativamente il tempo dedicato alla cura della malattia (20 per cento)
Sintomi di gravidanza, come riconoscerli sin dalle primissime settimane
Bifulco (Federico II): «Lo status emotivo della donna influenza il livello delle sensazioni. Non accorgersi di essere incinte? Da un certo punto in poi è impossibile»
Tumore al seno HER2+ metastatico: EMA approva uso ampliato trastuzumab deruxtecan
Trastuzumab deruxtecan, l’ADC di Daiichi Sankyo e AstraZeneca, ha ottenuto in UE l’estensione dell’indicazione per il carcinoma mammario come monoterapia per il trattamento di pazienti adulti con carcinoma mammario HER2 positivo non resecabile o metastatico che hanno ricevuto uno o più precedenti regimi a base di anti-HER2. Trastuzumab deruxtecan è un anticorpo monoclonale farmaco-coniugato specificamente […]
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Alzheimer, Spadin (Aima): “Devasta l’economia della famiglia, la sfera psicologica e le relazioni di paziente e caregiver”

La Presidente Aima: “Due molecole innovative e capaci di modificare la progressione della malattia di Alzheimer sono state approvate in diversi Paesi, ma non in Europa. Rischiamo di far diventar...
Salute

Disturbi alimentari, ne soffrono più di tre milioni di italiani. Sipa: “Centri di cura pochi e mal distribuiti”

Balestrieri (Sipa): "Si tratta di disturbi che presentano caratteristiche legate certamente alla sfera psicologica-psichiatrica, ma hanno anche un’importante componente fisica e nutrizionale che...
Prevenzione

Influenza, Lopalco (epidemiologo): “Picco atteso tra la fine di dicembre e l’inizio del nuovo anno. Vaccinarsi subito”

L'epidemiologo a Sanità Informazione: "Vaccinarsi contro influenza e Covid-19 nella stessa seduta: non ci sono controindicazioni, solo vantaggi"