Gli esperti hanno confrontato due gruppi di donne che hanno fatto mammografie ogni due anni, valutate o solamente dal radiologo o anche con l’IA. Due radiologi hanno letto le mammografie delle donne del primo gruppo, sottoposte a screening tra ottobre 2020 e novembre 2021, prima dell’implementazione della tecnologia
L’intelligenza artificiale e l’occhio competente del medico radiologo rappresentano il binomio perfetto per scongiurare falsi positivi. Un nuovo studio, appena pubblicato sulla rivista Radiology, dimostra quanto l’intelligenza artificiale sia capace di migliorare le prestazioni dello screening per il cancro al seno, riducendo il numero di diagnosi sbagliate. “Crediamo che l’IA abbia il potenziale per migliorare le prestazioni dello screening”, spiega Andreas Lauritzen dell’Università di Copenaghen in Danimarca. Per i ricercatori l’IA avrebbe anche un altro valore aggiunto: potrebbe ridurre in modo sostanziale il carico di lavoro dei radiologi.
Gli esperti hanno confrontato due gruppi di donne che hanno fatto mammografie ogni due anni, valutate o solamente dal radiologo o anche con l’IA. Due radiologi hanno letto le mammografie delle donne del primo gruppo, sottoposte a screening tra ottobre 2020 e novembre 2021, prima dell’implementazione della tecnologia. Le mammografie del secondo gruppo di donne effettuate tra novembre 2021 e ottobre 2022 sono state analizzate dall’IA. Le mammografie ritenute probabilmente normali dall’IA sono state quindi lette da uno dei 19 radiologi specializzati a tempo pieno in patologie mammarie (lettura singola). Le restanti mammografie sono state lette da due radiologi (chiamata lettura doppia) con il supporto dell’Intelligenza artificiale. Tutte le donne sottoposte a screening mammografico sono state seguite per almeno 180 giorni.
I risultati
I tumori invasivi e il carcinoma duttale in situ (Dcis) rilevati tramite screening sono stati confermati tramite biopsia con ago o campioni chirurgici. In totale, 60.751 donne sono state sottoposte a screening senza IA e 58.246 donne sono state sottoposte a screening con l’IA. Rispetto allo screening senza questa tecnologia, quello con l’IA ha rilevato significativamente più tumori al seno (0,82% contro 0,70%) e ha avuto un tasso di falsi positivi inferiore (1,63% contro 2,39%). “Nel gruppo sottoposto a screening con IA, il tasso di richiamo delle donne è diminuito del 20,5% e il carico di lavoro di lettura dei radiologi è stato ridotto del 33,4% – spiega Lauritzen – . Tutti gli indicatori di prestazione dello screening sono migliorati usando l’IA”, conclude il ricercatore.
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