I risultati del progetto ForteMente confermano una scarsa attenzione alla sfera psicologica e suggeriscono nuovi percorsi da esplorare con la telemedicina. Europa Donna Italia e SIPO: «Potenziare i servizi»
Più del 30% dei pazienti oncologici soffre di depressione a causa della malattia. Uno stato di ansia e di forte stress che coinvolge non solo i malati, ma anche i familiari. Per questo si rendono necessari i servizi di psico-oncologia soprattutto per neoplasie molto diffuse e frequenti come il tumore del seno. A confermarlo, la seconda edizione di “ForteMente”, un progetto di Europa Donna Italia e SIPO (Società Italiana di Psico-Oncologia) che ha preso in esame le 44 Breast Unit di Piemonte, Emilia-Romagna e Lazio.
I dati emersi hanno evidenziato che da un lato solo il 17% delle donne in cura ha beneficiato del supporto psicologico, mentre d’altro canto esistono forti criticità per quanto riguarda la carenza di personale dedicato e soprattutto qualificato nell’assistenza psicologica delle malate oncologiche. La ricerca, che ha coinvolto psicologi, oncologi, coordinatori dei centri e associazioni di volontariato, ha fatto emergere che il 30% degli operatori sanitari è costituito da consulenti part-time, dottorandi, specializzandi e tirocinanti.
«I servizi di psico-oncologia per le pazienti colpite da tumore al seno devono essere al più presto potenziati – ha commentato Rosanna D’Antona, Presidente di Europa Donna Italia, durante la conferenza stampa -. Ad oggi le risorse umane ed economiche sono poche e il Covid rischia di avere ulteriori effetti negativi, rendendo ancora più difficile l’accesso a queste consulenze. Avere un aiuto professionale amicale o affettivo è quindi determinante».
Partito nel 2018, il progetto è giunto alla seconda edizione con l’intento di trovare soluzioni innovative in grado di superare anche l’ostacolo del Covid. «Dalla ricognizione fatta nelle tre regioni, è apparso evidente che esiste uno squilibrio tra il bisogno e le risposte che oggi la sanità offre e che rispecchia una diffusa tendenza a sottovalutare il supporto psicologico nell’ambito oncologico come parte del percorso di cura, nonostante sia previsto dalle Linee Guida nazionali ed internazionali», ha aggiunto Rosanna D’Antona.
Una criticità evidenziata anche dal professor Marco Bellani, Presidente della Società italiana di Psico-Oncologia, che ha aggiunto: «Per garantire servizi adeguati di psico-oncologia occorre non solo un potenziamento delle risorse, ma anche riconoscere il ruolo dello psico-oncologo all’interno del team multidisciplinare e la necessità di una sua stretta collaborazione con tutti gli specialisti. Non bisogna sottovalutare le proiezioni di AIOM che prevedono 55 mila nuove diagnosi di tumore al seno per i prossimi anni, a cui se ne aggiungerà un 40% dovuto ai ritardi negli screening mammografici. Questi elementi messi in evidenza dalla ricerca non possono essere trascurati e richiedono una risposta da parte delle istituzioni. Chiediamo pertanto che ci sia l’applicazione di un recente documento firmato dalla conferenza Stato-Regioni che prevede e sancisce l’obbligatorietà dello psico-oncologo nelle Breast Unit di tutta Italia».
Patrocinato da AIOM (Associazione Italiana Oncologia Medica), A.Ge.Na.S. (Agenzia Nazionale per i servizi sanitari Regionali) e Seno network Italia Onlus, il progetto ForteMente ha trovato nel supporto a distanza con tecnologie all’avanguardia soluzioni percorribili. Per questo dopo la fase di ricognizione nelle tre regioni, realizzata nel secondo semestre del 2020, in Piemonte, presso la Breast Unit dell’AOU Città della Salute e della Scienza di Torino, e nel Lazio, presso l’Istituto dei Tumori Regina Elena, è stato avviato un progetto pilota sulla piattaforma digitale PsyDit (acronimo di Psycho Therapy Digital Tools).
«La parola d’ordine è innovare – ha spiegato Cristina Cenci, CEO di DNM-Digital Narrative Medicine -. Pertanto si è studiato un setting che potesse creare uno strumento differente per reinventare un percorso terapeutico in grado di traghettare il paziente dall’analogico al digitale». Un principio messo in atto anche in Emilia-Romagna, nella Breast Unit di Modena, dove è stata garantita la continuità terapeutica psicologica a 144 donne, di cui 99 in presenza, 12 esclusivamente in remoto e 33 in modalità mista grazie alla telemedicina.
ForteMente proseguirà nella stagione 2021-22 in altre regioni con l’obiettivo di estendere il servizio di psico-oncologia nelle Breast Unit di tutte le regioni italiane perché, ha concluso Rosanna D’Antona di Europa Donna Italia, «come diceva il Professor Umberto Veronesi, occorre estirpare il tumore al seno non solo dal corpo ma anche dalla mente, e qui il fattore psicologico è fondamentale».
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