In Italia la copertura vaccinale media per HPV nelle ragazze è al di sotto della soglia ottimale prevista dal Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale, ovvero del 95% nel 12° anno di vita
La vaccinazione anti-Hpv è un’efficacia arma contro il tumore al collo dell’utero, al punto tale che può incidere positivamente anche sul numero di morti. La dimostrazione arriva dagli Statati Uniti, dove i decessi per cancro della cervice uterina tra le giovani donne si sono ridotti di tre quarti in 30 anni. Ed il merito per gli esperti è soprattutto dell’introduzione della vaccinazione anti-Hpv. Per dimostrarlo è stato condotto uno studio ad hoc, pubblicato sul Journal of the American Medical Association.
Il tumore della cervice uterina, o collo dell’utero, ha origine da lesioni causate da infezioni da Papillomavirus umano (Hpv), un virus molto diffuso che si trasmette prevalentemente per via sessuale. La vaccinazione Hpv, prevenendo l’infezione, ferma sul nascere il processo che porta al tumore. Negli Stati Uniti, la vaccinazione contro l’Hpv è raccomandata dal 2006 (in Italia dal 2007, ndr) e “già in quegli anni si stava osservando una flessione dei tumori del collo dell’utero nelle donne con meno 25 anni”, spiegano i ricercatori coordinati dalla Medical University of South Carolina di Charleston. L’avvento del vaccino ha, però, accelerato il calo. A partire dal 2016, i tassi di decessi per questo tumore nelle donne under-25 hanno cominciato a scendere ad una velocità doppia rispetto al periodo precedente. Di pari passo, nel 2021, si sono dimezzati i decessi (13 quelli registrati rispetto ai 26 attesi).
“Questo studio ha rilevato un forte calo della mortalità per cancro cervicale tra le donne statunitensi di età inferiore ai 25 anni tra il 2016 e il 2021. “Questa coorte di donne è la prima ad essere ampiamente protetta contro il cancro cervicale dai vaccini contro l’Hpv”, scrivono i ricercatori. Il timore è che ora questi risultati vengano vanificati dal calo delle coperture vaccinali. “Dall’inizio della pandemia di Covid-19, la copertura vaccinale contro l’Hpv non è migliorata e, anzi, si è verificato un preoccupante calo (dal 79,3% nel 2022 al 75,9% nel 2023). I risultati di questo studio evidenziano l’urgenza di migliorare la copertura vaccinale contro l’Hpv”, concludono i ricercatori.
In Italia l’adesione alla vaccinazione anti-Hpv è in crescita, ma comunque sotto le soglie raccomandate. Stando agli ultimi dati diffusi dal Ministero della Salute, aggiornati al 31 dicembre del 2022 “i dati delle coperture vaccinali (ciclo completo), sia per le femmine che per i maschi, pur mostrando ancora valori bassi sulle rilevazioni puntuali nei target primari dell’intervento, evidenziano un miglioramento rispetto all’anno precedente, con valori che si avvicinano a quelli riscontrati nel periodo pre-pandemico”. Tuttavia, la copertura vaccinale media per HPV nelle ragazze è al di sotto della soglia ottimale prevista dal Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale (95% nel 12° anno di vita). Anche a livello regionale, nessuna Regione o Provincia Autonoma raggiunge il 95%.
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