Salute 22 Maggio 2024 12:26

Tumori, l’attività fisica diminuisce del 40% il rischio di cancro al colon e del 20% al polmone

Non vi sono controindicazioni alla partica fisica nel paziente oncologico: l’aderenza a programmi di attività di tipo aerobico, di intensità lieve-moderata, sono indice di effetti positivi sullo stato fisico, sulla psiche e sulla sintomatologia, potenziando gli effetti terapeutici di chemio e radio terapia e/o di altri trattamenti

di I.F.
Tumori, l’attività fisica diminuisce del 40% il rischio di cancro al colon e del 20% al polmone

Un’attività fisica ‘di precisione’ è fondamentale per potenziare l’efficacia di un trattamento farmacologico, chemio o radioterapico, ma anche per agire in prevenzione, riducendo il rischio di insorgenza di malattia oncologica, di seconde manifestazioni o di recidiva. Lo spiega la ROPI (Rete Oncologica Pazienti Italia), nel suo nuovo quaderno “Attività fisica e tumori”, pronto per l’arrivo della stagione estiva e, perché no, per la prova costume. Il volume è già scaricabile gratis sul sito www.reteoncologicaropi.it. Del resto, che l’attività fisica sia un preziosissimo ‘personal trainer’ dei sistemi di controllo è conclamato da numerosi studi scientifici. Oltre 50 hanno attestato che l’esercizio fisico regolare riduce di circa il 30-40% il rischio di tumore del colon e del 20% del tumore del polmone. Nella donna con tumore del seno migliora la tollerabilità dei trattamenti post-chirurgici e abbassa le probabilità di recidiva, inoltre ha effetti positivi nel ridurre la comparsa di tumore dell’endometrio del 20-40%. Nell’uomo con tumore della prostata, allevia i sintomi e/o gli effetti collaterali delle terapie. Questo si spiega con il fatto che l’attività fisica interagisce col sistema immunitario, in cui favorisce l’aumento di cellule natural killer o riduce la concentrazione di estrogeni corresponsabili dello sviluppo di alcuni tumori ormonodipendenti (mammella, utero e prostata). Grazie a questi studi oggi si è anche andati oltre i canonici e sempre raccomandati 150-300 minuti di attività aerobica a moderata intensità oppure 75-150 minuti ma vigorosi a settimana, definendo programmi di esercizio fisico personalizzati, anche in temini di effetti positivi indotti dalla ‘terapia del movimento’ per specifici tumori.

Una guida con specifici programmi di attività fisica

“Lo stile di vita, in particolare la dieta scorretta e la sedentarietà, sono tra le prime cause di rischio per tumore: correggere questi comportamenti contrasta anche l’obesità che, a sua volta è un terzo importante fattore di molti tipi di malattia – spiega Stefania Gori, Presidente ROPI –. Non affermo, fin qui, nulla di nuovo. Ciò che invece è emerso è che specifici programmi di attività fisica, l’intensità della pratica, e la ‘posologia’ possono migliorare l’azione e la reazione alla malattia. In generale si ottiene un miglioramento della sensazione di fatigue (stanchezze e mancanza di energia che si accompagna alle terapie), riducendo possibili effetti collaterali, come le artralgie (dolore articolare), migliorando la funzionalità cardio-respiratoria con un generale impatto di ben-essere psicofisico. Effetti che possono essere potenziati con la scelta della tipologia di attività, prevalentemente aerobica e di intensità lieve-moderata, secondo programmi di attività, facili, misurati sulle esigenze della malattia e della persona, dunque altamente efficaci. Vero è infatti che, salvo eccezioni, a differenze delle terapie farmacologiche, l’attività fisica non ha controindicazioni e effetti collaterali”.

Sport e tumori, cosa dice la scienza

Nel dettaglio, ad esempio, oltre 50 studi hanno attestato che l’esercizio fisico regolare, praticato nell’arco della vita, riduce di circa il 30-40% il rischio di tumore del colon e del tumore del polmone del 20%. Nella donna con tumore della mammella migliora la tollerabilità dei trattamenti medici post-chirurgici e abbassa le probabilità di recidiva, e sempre in prevenzione, ha effetti positivi nel ridurre la comparsa di tumore dell’endometrio del 20-40%. Nell’uomo con tumore della prostata, allevia i sintomi e/o gli effetti collaterali delle terapie, migliorando il benessere psicologico. Specie in alcuni contesti: in caso di prostatectomia, infatti l’attività fisica praticata prima della chirurgia, migliora il recupero e gli esiti e nel post-intervento e specifici esercizi per il pavimento pelvico agiscono sul controllo dell’incontinenza, favorendo anche il mantenimento di una buona funzionalità sessuale.

Il volume in sintesi

Nel volume vi sono moltissime informazioni e consigli su come allenarsi a prevenire e combattere il tumore con l’attività fisica. Tra questi eccone tre:

  • Per le donne con tumore del seno – Tipo di attività: Camminare, fare le faccende domestiche o dedicarsi al giardinaggio, e hobby sempre di tipo aerobico, come nuoto, ballo, ginnastica dolce (per donne più in età), bicicletta o cicloergometro, fit walking o nordic walking, esercizi di flessibilità (stretching) e per il rinforzo muscolare. Esercizi eventualmente eseguibili a casa, dopo adeguato training
  • Per chi soffre di tumore del colon retto – L’esercizio aerobico e l’esercizio di forza a moderata intensità (o vigorosa, se consigliati e tollerati) sono sicuri e benefici, sia durante che dopo i trattamenti della neoplasia. Nelle persone con stomia, praticare attività fisica con la sacca può non essere semplice, ma non è una controindicazione assoluta all’esercizio.
  • Per gli uomini con tumore della prostata – in considerazione degli effetti benefici dell’attività fisica e gli effetti avversi dei trattamenti per il carcinoma alla prostata, è raccomandato intraprendano l’avvio tempestivo a un programma di esercizio fisico.

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

 

 

GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Percorso Regolatorio farmaci Aifa: i pazienti devono partecipare ai processi decisionali. Presentato il progetto InPags

Attraverso il progetto InPags, coordinato da Rarelab, discussi 5 dei possibili punti da sviluppare per definire criteri e modalità. Obiettivo colmare il gap tra Italia e altri Paesi europei in ...
Advocacy e Associazioni

Disability Card: “Una nuova frontiera europea per i diritti delle persone con disabilità”. A che punto siamo

La Disability Card e l'European Parking Card sono strumenti che mirano a facilitare l'accesso ai servizi e a uniformare i diritti in tutta Europa. L'intervista all'avvocato Giovanni Paolo Sperti, seg...
Sanità

I migliori ospedali d’Italia? Sul podio Careggi, l’Aou Marche e l’Humanitas di Rozzano

A fotografare le performance di 1.363 ospedali pubblici e privati nel 2023 è il Programma nazionale sititi di Agenas. Il nuovo report mostra un aumento dei  ricoveri programmati e diu...