Offerto dal provider di Consulcesi Club, è pensato per mmg, dermatologi e chirurghi. Il responsabile scientifico Bassetto: «Il medico di base oggi deve avere nozioni per poter distinguere un tumore maligno della cute rispetto a una manifestazione benigna»
Il carcinoma squamocellulare è un tumore cutaneo meno grave del melanoma ma con un’incidenza crescente nel corso degli ultimi anni. Se individuato precocemente e correttamente, la gestione terapeutica, che vede nella chirurgia la prima linea di trattamento, è semplice. Ma se è trascurato o non riconosciuto, presenta una aggressività locale e un rischio di metastasi linfonodale tale da richiedere importanti interventi demolitivi e terapie adiuvanti.
Con l’obiettivo di informare i medici sull’importanza della diagnosi precoce, di una terapia adeguata e di un follow up costante, nasce il corso ECM Fad “Il carcinoma squamocellulare. Diagnosi, trattamento e follow up” del provider di Consulcesi Club Sanità in-Formazione.
Sanità Informazione ha intervistato il responsabile scientifico, il professore Franco Bassetto, ordinario di Chirurgia plastica e Direttore della clinica di Chirurgia Plastica dell’azienda Ospedaliera Università di Padova e parte del gruppo AIOM per la stesura delle linee guida del Carcinoma Basocellulare (2018) e Carcinoma Spinocellulare (2019).
«In questo momento storico i tumori cutanei hanno avuto un’impennata importante causata da errate abitudini di vita e dall’invecchiamento della popolazione – spiega il professore -. Come dermatologi, chirurghi plastici e oncologi vediamo un numero sempre più elevato di melanomi e di tumori cutanei meno gravi come il carcinoma basocellulare, che è il più diffuso, e lo spinocellulare che rappresenta il 25% dei tumori cutanei, oggetto di questo corso».
Quali sono le motivazioni principali? «Sicuramente l’esposizione solare non controllata ha un importante ruolo nello sviluppo dei tumori cutanei – precisa l’esperto -. Le radiazioni ultraviolette inducono delle continue mutazioni al DNA delle cellule della nostra cute nei confronti delle quali il nostro organismo in continuazione esegue delle riparazioni. Quando il sistema immunitario non riesce a controllare questi rimedi si sviluppa il tumore cutaneo». Il paziente se ne accorge da «una lesione, una crosta, un nodulo, un sanguinamento o una macchia» e si rivolge, la maggior parte delle volte, al medico di medicina generale.
Il corso Fad fornisce le basi per una diagnosi veloce, un corretto trattamento e un adeguato follow up clinico strumentale del carcinoma squamocellulare ai diversi specialisti che se ne occupano: medico di medicina generale, dermatologo, chirurgo.
«Il medico di base oggi deve avere nozioni per poter distinguere un tumore maligno della cute rispetto a una manifestazione benigna – aggiunge Bassetto -. Nel corso ci sono indicazioni sull’utilizzo del dermatoscopio, lo strumento a lente che permette di avere una prima possibilità di distinguere se una lesione cutanea è un tumore o non lo è. Il medico di medicina generale ha un ruolo fondamentale di intermediario tra paziente e specialista per le malattie dermatologiche e i tumori cutanei». Con la sua formazione «si evita il ricorso a visite specialistiche non necessarie, il sovraccarico delle strutture sanitarie e si centralizza ulteriormente il ruolo del mmg come primo filtro – conclude Bassetto -. Sono stati proprio loro a chiederci di semplificare questo tipo di diagnosi».
Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato