Obiettivi: incentivare screening, prevenzione primaria, partecipazione ai trials clinici e i rapporti con associazioni LGBTQIA+. Il nuovo Position Paper è stato pubblicato sulla rivista eClinicalMedicine
Redatte per la priva volta al mondo le raccomandazioni per affrontare le differenze di genere nelle cure oncologiche per le persone transgender e gender diverse. A stilare le “Assisi Recommendations”, dieci in tutto, è stata l’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM). Incentivare l’inclusione di pazienti transgender e gender diverse nei trials clinici, la collaborazione tra i rappresentanti dei clinici e le associazioni LGBTQIA+, gli screening attraverso specifiche linee guida e la prevenzione primaria delle neoplasie sono i principali obiettivi del documento. Il Position Paper è stato pubblicato sulla rivista del gruppo The Lancet eClinicalMedicine.
«Le nuove Raccomandazioni sono il risultato delle Giornate dell’Etica in Oncologia del 2022 – sottolinea Saverio Cinieri, Presidente Nazionale AIOM -. AIOM e Fondazione AIOM, nella città umbra, hanno promosso due giorni di confronto tra i vari esperti su un tema di grande attualità sia scientifica che sociale. L’oncologia medica deve essere sempre più inclusiva e porsi l’obiettivo di migliorare la salute e il benessere di tutti i pazienti colpiti da cancro, indipendentemente dalla loro identità di genere. E’ questa è una delle sfide che dobbiamo affrontare e come Società Scientifica intendiamo contrastare ogni tipo di disparità e favorire l’equità nei trattamenti e nelle diagnosi».
«In Italia e in molti altri Paesi del Vecchio Continente per la comunità LGBTQIA+ esistono delle barriere e delle difficoltà oggettive nell’accesso ai programmi di prevenzione secondaria e ai trattamenti anti-cancro – sottolineano Filippo Pietrantonio (Oncologia Medica Gastroenterologica Fondazione IRCCS INT di Milano e membro del Direttivo Nazionale AIOM) e Alberto Giovanni Leone (Oncologo presso la Fondazione IRCCS INT di Milano) -. Questi svantaggi determinano un evidente peggioramento dei risultati clinici ottenuti rispetto a quelli della popolazione generale».
«In generale l’oncologia medica sta andando verso una maggiore personalizzazione dell’assistenza – conclude Cinieri -. Dobbiamo perciò tenere conto di tutte le caratteristiche specifiche del singolo paziente e quindi anche dell’orientamento sessuale che può influire il decorso della malattia».
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