Gli stili di vita anti-tumore si associano ad un minor rischio di tutte le patologie oncologiche in generale, anche del cancro al seno. A rivelarlo uno studio eseguito su 94.778 adulti britannici con un’età media di 56 anni
Controllo del peso, attività fisica regolare, dieta ricca di cereali integrali, verdure, frutta e legumi ma povera di cibi altamente processati, carne rossa e lavorata, bibite e alcol: sono gli stili di vita anti-tumore e adottare queste raccomandazioni – stilate dal Fondo Mondiale per la Ricerca sul Cancro/Istituto Americano per la Ricerca sul Cancro – si associa ad un minor rischio di tutti i tumori in generale, anche del cancro al seno. A rivelarlo uno studio i cui risultati sono pubblicati sulla rivista Bmc Medicine.
Lo studio è stato condotto da John Mathers della Newcastle University, a Newcastle upon Tyne, analizzando i dati della Biobanca del Regno Unito di 94.778 adulti britannici con un’età media di 56 anni. I ricercatori hanno utilizzato dati auto-riferiti su dieta e attività fisica, oltre alle misurazioni dell’indice di massa corporea e della circonferenza vita, per valutare l’aderenza alle raccomandazioni su un punteggio massimo di 7 punti. Hanno utilizzato i dati dei registri tumori per calcolare l’incidenza dei nuovi casi di cancro sviluppati in un periodo medio di 8 anni. Il punteggio medio di aderenza alle raccomandazioni era di 3,8 punti con 7.296 partecipanti (8%) hanno sviluppato un tumore durante il periodo dello studio.
Gli autori hanno scoperto che una maggiore aderenza alle raccomandazioni delle istituzioni mediche considerate si associa ad un minor rischio di tutti i tipi di cancro combinati, con ogni punto in più nell’aderenza alle raccomandazioni associato a un 7% di rischio in meno. Rispetto a quelli con aderenza di 3,5 punti o meno, coloro con stili di vita sani (4,5 punti o più) avevano un rischio inferiore del 16% di tutti i tipi di cancro combinati. Hanno anche scoperto che ogni punto in più di aderenza si associa a un rischio inferiore del 10% per il cancro al seno, del 10% per il cancro del colon-retto, del 18% per il cancro ai reni, del 16% per il cancro dell’esofago, del 22% per il cancro del fegato, del 24% per il cancro ovarico e del 30% per il cancro alla cistifellea.
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