Salute 26 Luglio 2024 11:32

Tumori gastrointestinali, il trapianto di microbiota migliora l’efficacia dell’immunoterapia

I ricercatori hanno anche identificato ceppi specifici di batteri intestinali che influenzano la risposta ai  farmaci. I risultati dello studio pubblicati sulla rivista Cell Host & Microbe

di I.F.
Tumori gastrointestinali, il trapianto di microbiota migliora l’efficacia dell’immunoterapia

Nella cura dei tumori potrebbero entrare in gioco anche i batteri intestinali: in un trial clinico, il trapianto di microbiota ha aiutato la metà dei pazienti con tumori gastrointestinali a vincere la resistenza al trattamento con immunoterapia e quindi a guarire. Nello studio, pubblicato sulla rivista Cell Host & Microbe, sei dei 13 pazienti che in precedenza non avevano risposto all’immunoterapia, hanno beneficiato del ricevimento di microbiota da donatori, da altri pazienti oncologici che avevano risposto positivamente al trattamento.

Il ruolo dell’immunoterapia

I ricercatori hanno anche identificato ceppi specifici di batteri intestinali che influenzano la risposta ai  farmaci. Lo studio è stato condotto da Hansoo Park del Gwangju Institute of Science and Technology, in Corea del Sud. L’immunoterapia ha rivoluzionato il trattamento del cancro, ma molti pazienti non rispondono mai o sviluppano resistenza pur dopo una iniziale risposta. Prove emergenti suggeriscono che il microbiota intestinale gioca un ruolo cruciale nel modulare il sistema immunitario e può influenzare significativamente l’efficacia di queste terapie. Questo studio è il primo a mostrare i potenziali benefici del trattamento con trapianto di microbiota in contesti clinici di tumori del tratto gastrointestinale.

Il trapianto di microbiota tramite colonscopia

Il trial ha incluso pazienti con tumori solidi metastatici resistenti al farmaco anti-PD-1 nivolumab. Quattro di essi avevano un cancro gastrico, cinque cancro esofageo e quattro carcinoma epatocellulare. I sei donatori di microbiota erano pazienti con tumore che avevano avuto una risposta completa o parziale per almeno sei mesi dopo il trattamento con nivolumab o pembrolizumab. Il trapianto di microbiota è stato somministrato tramite colonscopia dopo che i riceventi avevano ricevuto antibiotici per eliminare il loro microbiota. I ricercatori hanno quindi esaminato più da vicino quali batteri influenzano l’efficacia dell’immunoterapia. In tal modo, hanno identificato un nuovo ceppo batterico che ha contribuito a migliorare l’efficacia del trapianto, Prevotella merdae Immunoactis. Hanno anche identificato due ceppi che avevano un impatto negativo  sull’efficacia del trapianto, Lactobacillus salivarius e Bacteroides plebeius. Lo studio è ancora in corso con l’obiettivo di sviluppare modi migliori per potenziare l’efficacia  dell’immunoterapia modificando il microbiota intestinale.

 

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

 

GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Percorso Regolatorio farmaci Aifa: i pazienti devono partecipare ai processi decisionali. Presentato il progetto InPags

Attraverso il progetto InPags, coordinato da Rarelab, discussi 5 dei possibili punti da sviluppare per definire criteri e modalità. Obiettivo colmare il gap tra Italia e altri Paesi europei in ...
Advocacy e Associazioni

Disability Card: “Una nuova frontiera europea per i diritti delle persone con disabilità”. A che punto siamo

La Disability Card e l'European Parking Card sono strumenti che mirano a facilitare l'accesso ai servizi e a uniformare i diritti in tutta Europa. L'intervista all'avvocato Giovanni Paolo Sperti, seg...
Sanità

I migliori ospedali d’Italia? Sul podio Careggi, l’Aou Marche e l’Humanitas di Rozzano

A fotografare le performance di 1.363 ospedali pubblici e privati nel 2023 è il Programma nazionale sititi di Agenas. Il nuovo report mostra un aumento dei  ricoveri programmati e diu...