I ricercatori: “L’incidenza del cancro del colon-retto dovuta all’assunzione di carne lavorata è del 10,5% tra gli uomini e del 7% tra le donne. La dieta mediterranea è stata ampiamente associata a una serie di benefici per la salute”
Il 5% delle morti per cancro in Italia è causato dalla cattiva alimentazione. La percentuale è emersa da uno studio coordinato dall’Università degli Studi di Milano e pubblicato sull’International Journal of Cancer. “Lo stile di vita e i fattori ambientali svolgono un ruolo importante sul rischio di cancro, offrendo importanti vie di prevenzione – spiegano i ricercatori -. In particolare, esiste un ampio corpus di prove epidemiologiche che indica come una dieta scorretta sia un fattore di rischio modificabile per il cancro”. Stando ai dati della ricerca, infatti, sarebbero attribuibili alle cattive abitudini a tavola poco più di 12mila nuove diagnosi di cancro nei maschi e 8mila nelle donne, a cui si aggiungono oltre 10mila decessi.
“Nello specifico – si legge nelle conclusioni della pubblicazione – l’incidenza del cancro del colon-retto dovuta all’assunzione di carne lavorata è del 10,5% tra gli uomini e del 7,% tra le donne”. Tra gli altri fattori dietetici considerati per il cancro del colon-retto ci sono: un’elevata assunzione di carne rossa incidente per il 3,3% tra gli uomini e per il 2,% tra le donne; una bassa assunzione di latticini (nel 4,8% tre gli uomini e nel 4,3% tra le donne); una bassa assunzione di fibre (7,9% degli uomini e 9% delle donne). “I casi dovuti ad un basso consumo di frutta e verdura non amidacee – scrivono i ricercatori – variavano da meno dell’1% per il cancro del colon-retto a circa il 17% per il cancro nasofaringeo in entrambi i sessi”.
Le abitudini alimentari italiane riflettono almeno in parte la dieta mediterranea, caratterizzata da un basso consumo di carne rossa e lavorata, un consumo moderato di latticini (principalmente formaggio e yogurt), pollame e pesce, un consumo elevato di verdure, frutta fresca, legumi, pane e altri cereali (generalmente minimamente raffinati), patate e noci ed un consumo elevato di olio d’oliva (soprattutto vergine ed extravergine), utilizzato come principale fonte di grassi. La dieta mediterranea è stata ampiamente associata ad una serie di benefici per la salute, tra cui un rischio ridotto di sviluppare diversi tipi di cancro. Per questo, concludono i ricercatori, “in linea con le abitudini alimentari italiane, si prevede che l’incidenza del cancro dovuta a fattori dietetici in questa popolazione siano inferiori a quelli tra le popolazioni con modelli dietetici meno sani”.
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