La proposta di legge 481, a prima firma di Vanessa Cattoi deputata del Gruppo Lega, è promossa dalla Società italiana di psico-oncologia (Sipo)
Introdurre la figura dello psico-oncologo nei reparti di oncologia ed oncoematologia nelle strutture italiane: è questo l’obiettivo della proposta di legge 481, a prima firma di Vanessa Cattoi, deputata del Gruppo Lega, presentata in una conferenza stampa alla Camera dei deputati. L’iniziativa, promossa dalla Società italiana di psico-oncologia (Sipo), rappresenta per gli specialisti della stessa Società “un passo fondamentale per garantire finalmente ai pazienti oncologici ed oncoematologici risposte di cura sistematiche al disagio psicologico sperimentato durante tutto il percorso delle cure”.
Numerosi studi mostrano, come sottolineato dagli esperti Psico-Oncologi, che gli interventi psico-oncologici erogati, dagli psico-oncologi di tutto il mondo, sono in grado di curare i disturbi d’ansia, i disturbi depressivi e i disturbi dell’adattamento, consentendo ai pazienti di sperimentare benessere psicologico ed una migliore qualità della vita. Il Piano oncologico europeo e quello nazionale evidenziano l’importanza di realizzare nei setting oncologici ed oncoematologici un approccio integrato e multidisciplinare alla cura del cancro seguendo il modello biopsicosociale ma nella pratica poi in diversi centri italiani la figura professionale che deve curare tali aspetti non è presente.
“La Psico-Oncologia è una disciplina ormai diffusa in tutto il mondo ed è essenziale per garantire un approccio multidisciplinare alla cura del paziente oncologico – afferma Angela Piattelli, presidente di Sipo -. La nostra proposta non solo riconosce l’importanza dell’intervento psicologico, ma lo sistematizza come parte integrante del percorso di cura, rispettando l’autonomia culturale e professionale di tutte le discipline coinvolte”.
“La presenza di psico-oncologi nel team di cura non solo allevia il carico emotivo della diagnosi e del trattamento, ma favorisce anche una comunicazione più efficace tra pazienti, familiari e medici – aggiunge Anna Maria Mancuso, presidente di Salute Donna onlus mentre per Cattoi – questa legge rappresenta una risposta concreta alle esigenze dei pazienti e delle loro famiglie”.
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