Salute 22 Agosto 2019 14:34

Tumori, malattie cardiovascolari, diabete: tutta colpa dello zucchero? Parola agli esperti

Secondo Paolo Toniolo, New York University, lo zucchero in eccesso fa male «perché ha effetti metabolici molto importanti, soprattutto per il fegato. In particolare, ad essere dannoso è il saccarosio, quello che si mette nel caffè, nei dolci». Per Franco Folli (San Carlo Milano) bisogna ridurre il consumo di zuccheri raffinati, ma anche i consumi di alimenti ultra-processati, provenienti dall’industria»

di Federica Bosco

Per combattere il caldo estivo una bibita ghiacciata o un gelato potrebbero sembrare il rimedio giusto. Invece no, infatti se da un lato bevande e prodotti zuccherati alleviano la sensazione di caldo, dall’altra il rischio di avere gravi problemi di salute è molto elevato.  Malattie cardiovascolari, diabete, tumori, problemi epatici potrebbero avere tutti un’origine comune: lo zucchero che, se ingerito in dosi superiori a 50 grammi giornalieri, pari a 10 cucchiaini, potrebbe essere causa di insorgenza di patologie anche gravi. Le raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità hanno trovato riscontro nelle parole di scienziati e medici.

Per il professor Paolo Toniolo, Medico nutrizionista, già docente di Epidemiologia della New York University, lo zucchero in eccesso fa male «perché ha effetti metabolici molto grossi, soprattutto per il fegato. In particolare, ad essere dannoso è il saccarosio, quello che si mette nel caffè, nei dolci: ha degli effetti devastanti se usato in eccesso e questo ha delle conseguenze importanti. A parte essere legato all’insorgenza del diabete mellito».

LEGGI ANCHE: LO ZUCCHERO FA MALE AL CUORE? CALABRESE: «CI DA’ GIOIA NEL PALATO ED ENERGIA NEI MUSCOLI. L’IMPORTANTE E’ NON ABUSARNE»

L’impiego di dolcificanti può essere la soluzione?

«Non direi proprio, l’industria ha provato ad usare sostanze chimicamente sintetizzate, ma è emerso che sono altrettanto dannose e nocive. In realtà la risposta al dolce può essere nociva. Siamo immersi in un mondo di dolci, anche quelli a contenuto calorico zero sono dolci e questo ha degli effetti sconvolgenti sul nostro equilibrio».

Cosa bisogna fare per riparare i danni dello zucchero? 

«Questo alimento non è mai esistito fino a 200 anni fa, quando ha iniziato a diffondersi in Inghilterra e poi nel resto dell’Europa. Il grande consumo di zucchero è avvenuto nel secondo dopoguerra, è un prodotto nuovo, in realtà, è difficile sostituirlo. La colpa per decenni è andata al grasso, mentre invece il problema era lo zucchero. Oggi per eliminarlo occorre ridurre questa propaganda che è diretta soprattutto ai bambini, ai giovani, agli sportivi, alle donne. Io ritengo che dobbiamo solo eliminarlo o ridurne l’uso».

«Ciò che dobbiamo fare per migliorare la dieta è essenzialmente ridurre il consumo di zuccheri raffinati, ma anche i consumi di alimenti ultra-processati, provenienti dall’industria», rimarca il Professor Franco Folli, direttore del servizio di diabetologia e Malattie metaboliche dell’Ospedale San Carlo di Milano.

Le voci del coro sono molte, alcune anche dissonanti come quella di Massimo Zuin, Professore ordinario di Gastroenterologia dell’Università di Milano e direttore del dipartimento Epato-Gastro-Metabolico dell’ASST Santi Paolo e Carlo Milano secondo cui è da condannare lo zucchero libero, in particolare il fruttosio. «Per quanto riguarda il fegato – sottolinea – il fruttosio è un veleno perché favorisce l’accumulo dei grassi nel fegato, ovvero la steatosi che è un fattore di rischio di una serie di malattie cardiovascolari. Ma la presenza di steatosi nel fegato può portare allo sviluppo di una vera e propria malattia del fegato, che può arrivare fino alla cirrosi epatica o al tumore del fegato. In una percentuale limitata, ma sta diventando un problema sempre più grande».

Fino a che misura si può utilizzare lo zucchero? «Questa è una domanda difficilissima a cui rispondere. L’Organizzazione mondiale della Sanità prevede che non vengano usati più di 25 grammi di zucchero bianco, che corrispondono a 5 cucchiaini. Ma basta controllare il contenuto di zucchero delle bevande dolci, tipo coca-cola, o delle merendine, per capire come i famosi 25 grammi siano facilmente superati con l’assunzione di una sola bevanda».

 

Articoli correlati
Fondazione AIRC: con Le Arance della Salute, una mobilitazione collettiva contro il cancro
L’anno di Fondazione AIRC inizia con una nuova campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi che invita ad agire concretamente per fare la differenza, per se stessi e per gli altri, attraverso l’adozione di sane abitudini e il sostegno alla ricerca
Tumori del sangue, creato algoritmo che potrebbe migliorare diagnosi e cure
I ricercatori di Genomics England, dell'Università di Trieste e del Great Ormond Street Hospital for Children dell’NHS Foundation Trust hanno sviluppato un nuovo algoritmo per rendere più accurata l'analisi del sequenziamento completo del genoma, effettuato con tecniche di Whole Genome Sequencing (WGS) in pazienti con tumori del sangue
di V.A.
Tumori: test genomici sottoutilizzati e gravi disparità regionali, 14 punti per ridefinire gli standard
Una ricerca condotta da Cipomo con il contributo di Cergas SDA Bocconi, ha rilevato gravi disparita regionali in Italia nell'accesso e nell'organizzazione dell'oncologia di precisione
di V.A.
Tumori: nuova vita alle statine e agli antifungini, studio rivela efficacia contro le cellule malate
"Affamare" i tumori e poi colpirli "riciclando" farmaci ben noti, a basso costo, utilizzati da anni per tutt’altri scopi, in grado di arrestare la crescita delle cellule tumorali, messe a "stecchetto" con brevi cicli di digiuno. Così i farmaci che, come le statine, impediscono la sintesi di colesterolo cruciale per soddisfare il bisogno di nutrienti delle cellule tumorali, combinati a brevi cicli di digiuno, potrebbero diventare una terapia “low cost” per combattere tumori difficili come quello al pancreas, il carcinoma del colon-retto e il melanoma. Lo dimostra una ricerca appena pubblicata sulla rivista Nature Communication da un team di ricercatori dell’IRCCS Ospedale Policlinico San Martino di Genova
di V.A.
Tumori: 60% delle strutture poco connesse al territorio. Cipomo: “Più sinergia per presa in carico del paziente”
Iperspecializzate, multidisciplinari ma ancora poco "connesse" con il territorio. È l’identikit delle strutture di oncologia medica italiane. Pur inserite all’interno di un dipartimento oncologico (67%), le strutture soffrono negli aspetti organizzativi interni e nella gestione del percorso del paziente dall’ospedale al territorio. Meno della metà (circa 40%) ha una connessione strutturata con i dipartimenti di prevenzione primaria e secondaria e con centri screening; una cartella informatizzata manca nel 66% delle strutture, ed è condivisa con il territorio solo nell’8% dei casi. Sono questi alcuni dati preliminari di un'indagine che il Collegio Italiano dei Primari Oncologi Medici Ospedalieri (Cipomo) ha presentato al congresso dell'Aiom
di V.A.
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Prevenzione

Influenza, Lopalco (epidemiologo): “Picco atteso tra la fine di dicembre e l’inizio del nuovo anno. Vaccinarsi subito”

L'epidemiologo a Sanità Informazione: "Vaccinarsi contro influenza e Covid-19 nella stessa seduta: non ci sono controindicazioni, solo vantaggi"
Advocacy e Associazioni

Percorso Regolatorio farmaci Aifa: i pazienti devono partecipare ai processi decisionali. Presentato il progetto InPags

Attraverso il progetto InPags, coordinato da Rarelab, discussi 5 dei possibili punti da sviluppare per definire criteri e modalità. Obiettivo colmare il gap tra Italia e altri Paesi europei in ...
Advocacy e Associazioni

Disability Card: “Una nuova frontiera europea per i diritti delle persone con disabilità”. A che punto siamo

La Disability Card e l'European Parking Card sono strumenti che mirano a facilitare l'accesso ai servizi e a uniformare i diritti in tutta Europa. L'intervista all'avvocato Giovanni Paolo Sperti, seg...