Dal team di “Pillole di ottimismo” arriva la richiesta di adeguarsi alle nuove norme Oms: contagiosi per 10 giorni e guariti dopo 3 giorni senza sintomi
Stop al doppio tampone negativo. È partito un appello dagli scienziati autori di “Pillole di Ottimismo” rivolto alle principali cariche istituzionali italiane, al ministro della Salute e al Comitato Tecnico Scientifico. Si chiede di abbandonare la procedura per cui un paziente affetto da Covid-19 si considera ufficialmente “guarito” solo se per due volte consecutive l’analisi del tampone nasofaringeo dà esito negativo.
Il team diretto dal virologo Guido Silvestri e da Paolo Spada, scrive chiedendo che l’Italia si adegui alle nuove direttive dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms). Riduca dunque a 10 giorni il periodo di malattia per Covid-19 (più 3 giorni senza sintomi, nel caso ve ne fossero), eliminando la necessità di tampone di controllo. Per ragioni legate alla vita delle persone, all’economia e alla salute pubblica.
«Come sapete – scrivono gli autori dell’appello – nel nostro Paese un paziente affetto da Covid-19 viene considerato ufficialmente malato e contagioso, finché per due volte consecutive l’analisi del tampone nasofaringeo non dia esito negativo. Questo criterio, inizialmente adottato dall’Organizzazione mondiale della sanità, è stato poi cambiato progressivamente in molti Paesi e, infine, dall’Oms stessa, in base ad una crescente e ormai consolidata evidenza scientifica. Il periodo di contagiosità che inizia circa 48 ore prima della comparsa di sintomi, ha il suo picco nei primi giorni, per poi calare rapidamente e sostanzialmente annullarsi entro 10 giorni. La positività del tampone può invece restare tale per molte settimane, fino a oltre 4 mesi dalla malattia, identificando, di fatto, solo tracce di materiale genetico del virus, non attivo e incapace di trasmettere l’infezione», scrivono gli scienziati.
«Chiediamo – prosegue la missiva – il criterio indicato nelle nuove direttive Oms, riducendo a 10 giorni il periodo di malattia per Covid-19 (più 3 giorni senza sintomi, nel caso ve ne fossero) e abbandonando l’uso del tampone di controllo. Ve lo chiediamo per tre ragioni, ciascuna delle quali ci sembra da sola sufficiente a giustificare la nostra richiesta. La prima ragione riguarda la vita delle persone coinvolte: mantenere in isolamento forzato un paziente che con ogni probabilità non è più contagioso non è di alcuna significativa utilità, né per il paziente né per la collettività». La seconda ragione «riguarda l’economia e la ripresa del nostro Paese: la nostra collettività ha bisogno del contributo di queste persone, ora lasciate per lungo tempo in uno stato di ingiustificata immobilità. La terza ragione – che ci pare persino più importante delle altre – riguarda la salute pubblica: il timore di venire isolati senza un termine temporalmente definito costituisce un pericoloso disincentivo alla segnalazione dei propri sintomi per chi si ammala e all’utilizzo dell’app di tracciamento, che invece necessita urgentemente di molte nuove adesioni».
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