Al Teatro Ghione in scena la serata “Il cuore della musica”: obiettivo raccogliere fondi per l’acquisto di defibrillatori da destinare a strutture pubbliche e private per la lotta alla morte cardiaca improvvisa. Rebecchi (Tre cuori per la musica): «La morte cardiaca improvvisa rappresenta una problematica molto attuale quindi è nostro dovere sforzarci il più possibile per coprire il nostro territorio»
La musica fa bene al cuore. Non è solo un modo di dire, ma è anche una realtà che ha preso corpo concretamente sabato 25 maggio al Teatro Ghione di Roma con la serata “Il cuore della musica”. Sul palco, i cardiologi musicisti della onlus “Tre Cuori per la Musica” che per una sera hanno lasciato il camice bianco a casa e imbracciato una chitarra per una giusta causa: la raccolta fondi per l’acquisto di defibrillatori da destinare a strutture pubbliche e private per la lotta alla morte cardiaca improvvisa.
«Ho sempre studiato musica, fin da quando ero piccolo: ho interrotto per la passione del mio lavoro – spiega a Sanità Informazione Marco Rebecchi, fondatore della Onlus – Qualche anno fa ho avuto la possibilità di mettermi in discussione da questo punto di vista organizzando una serata di beneficenza e da allora è nata l’idea di creare questa associazione che si chiama “Tre cuori per la musica” per donare strumenti medicali a persone bisognose. Per qualche anno abbiamo avuto nei nostri cuori l’Africa subsahariana, Senegal, Congo, la Costa d’Avorio. Quest’anno siamo ritornati in Italia perché ci rendiamo conto che anche da noi c’è bisogno di tanta attenzione sui temi della prevenzione cardiovascolare. La morte cardiaca improvvisa rappresenta una problematica molto attuale quindi è nostro dovere sforzarci il più possibile per coprire il nostro territorio. Come noi tante altre associazioni stanno lavorando in questo senso. Quest’anno doneremo dei defibrillatori proprio nelle scuole e nelle strutture pubbliche italiane».
Nel corso della serata è stato donato un defibrillatore al Teatro Ghione, storico palcoscenico della Capitale: qualche anno fa uno spettatore ebbe un malore e così si è deciso di intervenire anche perché, come ricorda Rebecchi, «il defibrillatore è un device che tutti quanti possono essere in grado usare dopo un semplice corso». Così ora il Ghione sarà un teatro “cardioprotetto”.
L’iniziativa è sostenuta da “Insieme per un cuore più sano, Onlus”, “Natale 365, Onlus” e l’INRC (Istituto Nazionale per le Ricerche Cardiovascolari), con il supporto incondizionato di Daiichi Sankyo Italia, a fianco degli organizzatori sin dalla prima edizione.
Ad esibirsi sulle note di bossa nova, jazz e R&B sono stati gli Early meets late, la band capitanata dal cardiologo chitarrista Marco Rebecchi (Policlinico Casilino, Roma) e dal chirurgo vascolare e batterista Massimiliano Millarelli (Policlinico Casilino, Roma), con la cantante Alina Mungo, il tastierista Lugi Molinaro, il percussionista Gianfranco Amodio e il bassista Marco Maracci. Per la sezione Nuove Proposte si sono esibiti S’back ed Atyf, due artisti emergenti, mentre per la sezione Academy, è salita sul palco l’Academy Children Orchestra, formata da piccoli musicisti allievi della scuola romana diretta dalla maestra Yllka Mishto. Questa quarta edizione ha visto anche il sostegno e la partecipazione di artisti che hanno fatto la storia della musica italiana: l’Equipe 84, la Storia e Amedeo Minghi.
«Con il defibrillatore abbiamo la possibilità con pochi strumenti e con costi bassi di salvare la vita di una persona. La vita umana è una cosa rarissima, ci viene donata una volta e dobbiamo salvaguardarla», sottolinea a Sanità Informazione il professore Leonardo Calò, primario di Cardiologia del Policlinico Casilino di Roma. «Inoltre musica e cuore vanno d’accordissimo. La musica fa bene al cuore. Diversi studi scientifici dimostrano che abbassa la pressione, dà relax, fa bene», continua Calò, che poi indica le quattro priorità per la prevenzione cardiovascolare: «Per la prevenzione bisogna fare quattro cose: mangiare poco e scegliere bene i cibi. Mangiare molti vegetali, frutta, frutta secca, limitare gli zuccheri, eliminare i grassi nocivi. Per quanto riguarda l’attività fisica è estremamente importante mantenersi attivi, non necessariamente nel fare cose esagerate ma anche camminare a passo veloce. Bisogna poi recuperare un rapporto normale con l’ambiente, passare delle giornate nei boschi, passeggiare in riva al mare, e infine cercare di coltivare l’aspetto interiore, la parte meditativa delle persone, dedicare tempo a se stessi. Queste quattro cose sono il segreto della longevità».
Tra gli ospiti l’Ambasciatrice Jeanne Dambedzet per l’Ambasciata della Repubblica del Congo in Italia: due defibrillatori saranno destinati all’ambasciata della Repubblica del Congo In Italia.
Infine i riferimenti per donare: per contribuire è sufficiente una donazione minima di 15 euro da versare all’associazione direttamente in teatro o tramite versamento su CC bancario – IBAN IT33 083 2703 2010 0000 0042 320, inviando una mail di conferma all’indirizzo trecuoriperlamusica@gmail.com.