Salute 30 Settembre 2020 09:13

Un test epigenetico ci permette di scoprire malattie e intolleranze dal bulbo del capello

Savini (nutrizionista e mental coach di atleti professionisti ): «Naturopatia ed eubiotica, nuova frontiera per la ricerca del benessere corpo-mente con l’alimentazione naturale»
di Federica Bosco

Si chiama test epigenetico ed è l’ultima frontiera della scienza per conoscere e prevenire le malattie attraverso l’analisi del bulbo dei capelli. È ormai appurato infatti che i geni vengono influenzati dall’ambiente e dallo stile di vita. Ne consegue che per conoscere i propri limiti occorre agire sull’alimentazione. Infatti la naturopatia e l’eubiotica da sempre attribuiscono agli alimenti la capacità di influenzare il funzionamento dell’organismo: attraverso la scelta di alimenti idonei e di corretti comportamenti alimentari, si può arrivare all’obiettivo di tutelare lo stato di salute delle persone, prevenendo il più possibile l’insorgenza delle malattie. Lo spiega il professor Andrea Savini, esperto nutrizionista e mental coach di atleti professionisti nel suo volume “Naturopatia ed eubiotica, il benessere corpo-mente con l’alimentazione naturale”.

IN GERMANIA E RUSSIA I PRIMI STUDI

«Tutto nasce dalla fisica quantistica, in Germania e Russia hanno messo a punto uno strumento che si basa sulla lettura dei campi elettromagnetici – ci introduce nell’argomento il professor Savini che tra le sue consulenze vanta atleti del calibro internazionale, su tutte le campionesse del mondo della ginnastica ritmica -. Dalle indagini è emerso che sia lo spermatozoo che il bulbo del capello sono reperti biologici vivi nel momento in cui sono estromessi dal corpo. Per un paio di minuti si possono leggere le frequenze attraverso un sistema di scannerizzazione che dà una serie infinita di indicatori. Questo può essere uno strumento che aiuta a fare una riflessione: supponendo che negli esami del sangue si riscontri una percentuale di una determinata vitamina, la stessa concentrazione si ritroverà anche nei tessuti? Questo è un grosso dilemma. Il test epigenetico ci aiuta a capire proprio questo, incrociando i dati e magari ipotizzando una soluzione che prima non si considerava».

NATUROPATIA ED EUBIOTICA PER MIGLIORARE LE PRESTAZIONI DEGLI ATLETI

La massima espressione del binomio naturopatia ed eubiotica si ritrova negli atleti professionisti che Savini segue. Su tutte le atlete della squadra nazionale di ginnastica ritmica. Le farfalle azzurre, campionesse del mondo in carica, sono forza, potenza, precisione e leggerezza, un risultato che non può prescindere dall’alimentazione, parte integrante dell’allenamento.

«Non si può disgiungere un fattore quotidiano così importante come quello alimentare da quello che sono tutte le fasi di preparazione, di mantenimento e di ottimizzazione della performance – prosegue Savini -. È un discorso di condivisione, al pensiero positivo, che ci porta a vedere l’alimentazione non come un limite, ma come una opportunità. Se il corpo non è sostenuto e spinto dalla mente difficilmente arriva ad un risultato. Ecco che nella fase di gestione a 360 gradi della salute dell’atleta occorre partire da una condizione psico emotiva, stabilire l’obiettivo e puntare alla vittoria. E tutto ciò non può prescindere dall’alimentazione che deve mettere in condizione l’atleta di vedere i propri progressi».

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Obesità: “Misura il girovita e scopri il tuo rischio cardiometabolico”

Al via la campagna nazionale “Per un cuore sano, conta ogni centimetro”, promossa dalla Fondazione Italiana per il Cuore, con il  patrocinio del Ministero della Salute e il sost...
Sanità

Farmacia dei servizi. Cossolo (Federfarma): “In due anni, con nuova convenzione, sarà realtà in ogni parte d’Italia”

All’evento “We Health”, promosso da Homnya in collaborazione con Federfarma, il bilancio degli anni di sperimentazione dei nuovi servizi
Nutri e Previeni

Giornata dei legumi, Iss: “Meno della metà degli italiani ne mangia a sufficienza”

Lo dimostra il progetto dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss) 'ARIANNA-Aderenza alla Dieta Mediterranea in Italia', condotto su un campione totale di 3.732 persone