In occasione della giornata mondiale sulla rianimazione cardiopolmonare che si celebra il 16 ottobre, Italian Resuscitation Council nella settimana “Viva” presenta un videogioco per sensibilizzare i giovani e fa un appello alla politica affinché applichi la legge sui defibrillatori automatici esterni
C’era una volta Cenerentola che allo scoccare della mezzanotte doveva lasciare il ballo e il principe azzurro per fare ritorno a casa, mentre oggi ci sono due agenti (Lea e Kang) che alla stessa ora hanno la possibilità di salvare vite umane colpite da arresto cardiaco.
Anche il mondo dei cartoni animati si evolve e sceglie la vita con un messaggio di speranze e di consapevolezza per accompagnare gli adolescenti verso il mondo adulto. Si chiama “Codename ResUs” ed è un videogioco realizzato da Italian Resuscitation Council in collaborazione con IRC Edu Srl, e sviluppato da Just Funny Games, per far conoscere ad un pubblico giovane, per lo più fatto da adolescenti, come si eseguono le mosse corrette per soccorrere una persona colpita da arresto cardiaco od ostruzione delle vie aeree.
I protagonisti del videogioco sono Lea e Kang, un leopardo fucsia, molto abile e veloce, e un canguro rosa goffo, ma molto generoso. In un ambiente fantascientifico, i due agenti corrono contro il tempo per salvare la vita dei membri dell’equipaggio della loro astronave colpiti, per mano di una misteriosa creatura aliena, da un virus letale che provoca arresto cardiaco e soffocamento. I protagonisti potranno agire una volta sola ogni 24 ore. Allo scoccare della mezzanotte la pianta del gioco si modificherà e sarà possibile far ripetere le gesta ai protagonisti in una nuova avventura. L’obiettivo è sensibilizzare i giovani in modo da diffondere il messaggio che non c’è tempo da perdere in caso di arresto cardiaco e che una corretta procedure di rianimazione fa la differenza tra la vita e la morte. Per far diventare virale il concetto di medicina di emergenza e di primo soccorso i videogiochi rappresentano il miglior veicolo.
D’altro canto, che non ci sia tempo da perdere è evidente anche dai numeri: ogni anno in Europa si verificano circa 400 mila arresti cardiaci, mentre solo in Italia sono più di 60 mila, ma ciò che deve far ancor più riflettere è che solo nel 58% dei casi si interviene con la manovra salvavita (massaggio cardiaco e ventilazioni), e nel 28% dei casi con il defibrillatore. Fondamentale, dunque, è saper riconoscere i segnali di un arresto cardiaco e chi si trova ad essere spettatore non si faccia prendere dal panico, ma agisca secondo regole precise e in tempi rapidi. Dalla chiamata al 112 per essere guidati dagli operatori della centrale operativa, alle manovre di rianimazione cardiopolmonare, fino all’utilizzo di un defibrillatore automatico esterno in attesa dell’arrivo dei soccorsi. Tutte operazioni che si apprendono attraverso corsi e, dallo scorso 10 settembre, avvio della settimana Viva di Italian Resuscitation Council, anche con un videogioco scaricabile gratuitamente da Google Play e Apple Store.
Informazione e formazione sono essenziali, ma il puzzle non sarà completo finché non verranno approvati i decreti attuativi necessari per l’utilizzo dei DAE. Su questo punto, nella settimana Viva di Italian Resuscitation Council, la presidente Silvia Scelsi è stata molto chiara: «E’ importante che il nuovo Governo emani i decreti attuativi per mettere in pratica la legge sull’utilizzo dei DAE entrata in vigore un anno fa – ha sottolineato –. Sono stati introdotti infatti elementi innovativi ed essenziali, come la formazione obbligatoria sulla rianimazione cardiopolmonare nelle scuole e l’obbligo per piscine, palestre, scuole, uffici e stazioni di installare un defibrillatore automatico esterno per salvare eventuali persone colpite da arresto cardiaco. Ora è importante fare sì che quanto stabilito nella legge trovi attuazione».
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