Il progetto, finanziato dal MEF per 55 milioni di euro, al via alla fine del 2019. La possibilità di avvalersi di modelli in grado di comprendere, elaborare e simulare con precisione ogni singola persona o paziente permetterà di aumentare l’efficacia delle terapie e di prevenire le malattie, riducendo i costi sanitari e aumentando la qualità di vita della popolazione
Una piattaforma per analizzare e interpretare, grazie all’intelligenza artificiale, l’enorme massa di dati raccolta nei 51 Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico presenti in Italia. Questo l’ambizioso obiettivo del progetto decennale che prenderà il via alla fine del 2019 coinvolgendo le tre principali Reti italiane: oncologica, neurologica e cardiologica. 55 milioni di euro il finanziamento del ministero dell’Economia tramite il ministero della Salute.
La piattaforma integrata raccoglierà dati omici, di imaging e clinici in ciascun IRCCS e sarà a sua volta in grado di comunicare efficientemente con quella centralizzata. Quest’ultima sarà disegnata per consentire l’analisi dei dati condivisi e, parzialmente, lo storage. Le piattaforme saranno basate sull’uso di risorse open-source e tools informatici e specifici software o piattaforme consolidati e di ampia diffusione negli ospedali di ricerca internazionali. Un elemento di fattibilità critico del progetto è la creazione, in ogni Istituto associato a una delle Reti, di condizioni che garantiscano la interoperabilità dei dati.
«Occorre creare le condizioni affinché tutti i dati clinici di ciascun paziente siano resi disponibili e interoperabili per permettere alle tecnologie di machine learning, che sono alla base dell’intelligenza artificiale, di essere sviluppate e applicate, sia per curare i pazienti, sia per prevenire le malattie» ha commentato il presidente della Rete Ruggero De Maria a margine del 4° Annual Meeting di Alleanza Contro il Cancro in corso fino al 22 alla Sapienza, a Roma. «Una strada – ha proseguito – che va necessariamente percorsa per creare l’Istituto Virtuale di Patologia della Rete Italiana degli IRCCS: prevenire malattie, personalizzare le cure, migliorare la qualità di vita dei Pazienti». Una strada che, secondo De Maria, rivoluzionerà la medicina nel nostro Paese.
«La capacità di ottimizzare la prevenzione e la cura delle malattie attraverso l’innovazione scientifica e tecnologica è una delle sfide più importanti che sta affrontando il nostro Paese – è scritto nell’abstract di progetto – . La spesa sanitaria nazionale sta diventando sempre meno sostenibile e richiede il massimo sforzo per far sì che la medicina diventi sempre più preventiva e di precisione, in modo tale che ogni terapia somministrata ad ogni singolo paziente sia la migliore possibile e potenzialmente curativa. La possibilità di avvalersi di modelli in grado di comprendere, elaborare e simulare con precisione ogni singola persona o paziente, attraverso l’elaborazione di quello che viene chiamato virtual twin, permetterà di aumentare l’efficacia delle terapie e di prevenire le malattie, riducendo i costi sanitari e aumentando la qualità di vita della popolazione. Questa rivoluzione del modo di approcciarsi al problema salute si può avvalere dell’innovazione scientifica e tecnologica che permette di mettere insieme i progressi dell’ICT con quelli delle cosiddette scienze omiche».