Il tasso di suicidi è più elevato nelle aree in cui c’è una carenza di personale esperto in salute mentale. Lo ha rivelato uno studio americano, secondo il quale negli Usa la metà dei bambini che hanno bisogno di assistenza non viene seguita per la scarsa presenza di specialisti
Il tasso di suicidi tra i giovani americani sembra essere strettamente legato alla carenza di professionisti della salute mentale. Uno studio condotto negli Stati Uniti ha scoperto che più è grave la carenza di personale sanitario maggiore è l’incidenza di giovani che si tolgono la vita. Il lavoro è stato condotto dagli scienziati dell’Ann & Robert H. Lurie Children’s Hospital di Chicago e della Northwestern University Feinberg School of Medicine. I risultati, pubblicati sul Journal of American Medical Association Pediatrics, puntano i riflettori su un’altra delle conseguenze indirette della carenza di operatori sanitari, come quella che sta soffrendo molto anche il nostro Servizio sanitario nazionale.
Il team, guidato dalla scienziata Jennifer Hoffmann, ha esaminato il numero di decessi per suicidio tra i giovani in relazione alla presenza di psicologi e psichiatri disponibili in una determinata contea. In totale, gli esperti hanno valutato 5.034 suicidi di giovani di età compresa tra 5 e 19 anni avvenuti tra il 2015 e il 2016 in 3.133 contee statunitensi. Ebbene, dai risultati è emerso che il numero di ragazzi che si tolgono la vita è più elevato nelle zone rurali e nei distretti più poveri, dove c’è meno presenza di professionisti della salute mentale. Il suicidio è la seconda principale causa di morte tra gli adolescenti statunitensi e nell’ultimo decennio è stato registrato un preoccupante incremento dei tassi.
I problemi di salute mentale sono tra i fattori precipitanti più comuni per il suicidio giovanile. Fino a un bambino su cinque negli Stati Uniti ha una condizione di salute mentale, ma solo circa la metà di essi che necessitano di assistenza per la salute mentale la riceve. «I nostri risultati sottolineano la necessità fondamentale di incrementare la forza lavoro dei professionisti della salute mentale», dice Hoffmann. «La capacità della forza lavoro può essere aumentata attraverso l’integrazione dell’assistenza sanitaria mentale nelle strutture di assistenza primaria e nelle scuole e attraverso l’espansione dei servizi di telemedicina. Il miglioramento dei tassi di rimborso per i servizi di salute mentale – conclude – può aiutare ulteriormente al reclutamento e al mantenimento di professionisti della salute mentale e, si spera, ridurre i tassi di suicidio tra i giovani», conclude.
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