Salute 31 Maggio 2021 12:25

Vaccini ai più giovani, riaperture e addio alle mascherine all’aperto: cosa ci aspetta in estate

Nessun obbligo per la scuola, ma il vaccino dai 12 anni in su è sicuro. Dalla prossima settimana 7 Regioni in zona bianca, Speranza insiste: «Non lasciamo le mascherine». Cosa succederà a settembre?

Vaccini ai più giovani, riaperture e addio alle mascherine all’aperto: cosa ci aspetta in estate

Decolla finalmente la campagna vaccinale italiana. A confermarlo è l’Ocse nel suo rapporto più recente: se continuassimo a mantenere questo ritmo entro settembre 2021 potrebbero essere vaccinati 41,5 milioni di persone, l’80% della popolazione. Il Commissario straordinario all’emergenza Francesco Figliuolo ha poi annunciato che, dal 3 giugno 2021, le prenotazioni saranno finalmente aperte a tutti. Di pari passo avanzano le riaperture, in anticipo anche rispetto al piano stilato a marzo.

Vaccini ai giovanissimi, quando succederà?

Con il “liberi tutti” e la recente approvazione Ema per i vaccini dai 12 anni in su, sono molti i genitori che si stanno chiedendo cosa fare per i propri ragazzi. Il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri ha assicurato che, nonostante sia caldamente consigliata per un rientro a scuola in sicurezza, la vaccinazione non sarà obbligatoria per i più giovani. Come non lo è per nessun cittadino italiano, escluso il personale sanitario, cui è richiesto il vaccino per poter lavorare. La seconda parte dell’estate sarà dunque dedicata all’immunizzazione dell’età scolare, a pari passo con le seconde dosi dei millennial che potranno prenotarsi dai primi di giugno.

Pfizer ha inoltre comunicato che i risultati delle sperimentazioni sui bambini tra 6 mesi e 11 anni saranno probabilmente disponibili nella seconda parte dell’anno. Anche Moderna ha avviato una ricerca sui minori, ma perché il processo sia approvato e le dosi arrivino in Italia probabilmente bisognerà attendere l’inverno.

Zona bianca: Fvg, Molise e Sardegna fanno il passaggio

Gli effetti della vaccinazione sono comunque innegabili. Ieri il numero di decessi per Covid-19 è stato 44. Non succedeva da ottobre dello scorso anno, il segno evidente che il virus è in recessione in Italia. Nel mentre sono tre le Regioni che salutano il coprifuoco e passano in zona bianca: Friuli Venezia Giulia, Molise e Sardegna.

Nelle zone gialle il coprifuoco resterà alle 23 tutta la settimana, ma dalla prossima slitterà a mezzanotte. Nel mentre da domani riaprono i ristoranti anche al coperto e si ritorna sugli spalti degli impianti sportivi.

Stato di emergenza, addio al 31 luglio?

Un destino – la zona bianca – che è probabile toccherà nelle prossime settimane a tutte le Regioni, se l’incidenza si mantenesse sotto quota 50 casi ogni 100mila abitanti. Il ministro della Salute Roberto Speranza ha parlato di un’estate tranquilla. Anche la variante indiana, che ha impensierito nei giorni scorsi la Gran Bretagna con un leggero rialzo dei contagi, in Italia resta sotto l’1% di diffusione.

Inoltre, ha ricordato nuovamente Sileri, «con il vaccino positività non significa malattia, si può prendere il virus ma non si avranno sintomi gravi». Dal governo intanto traspare l’obbiettivo di lasciarsi alle spalle lo stato di emergenza dal 31 luglio, data in cui il rinnovo di inizio anno dovrebbe scadere.

«Ma non dobbiamo avere fretta di dismettere la mascherina – ha detto Speranza -. Al chiuso dovremmo tenerla ancora a lungo, all’aperto spero che potremo abbandonarla prima». In quest’ultimo caso potrebbe essere già luglio la soglia da attendere, anche se non si fanno promesse.

L’autunno e la terza dose

«Al ritorno dal periodo estivo – ha precisato Sileri su Radio Capital – avremo i tre quarti della popolazione vaccinata: la stragrande maggioranza con la prima e la seconda dose, una piccola quota che ancora sta completando la seconda dose e la popolazione tardo adolescenziale in fase di completamento. Dunque se tutto rimane così, senza nuove varianti che eludono i vaccini, la situazione non potrà essere come quella dello scorso anno perché la popolazione è protetta».

Per l’autunno la vera incognita resta l’appuntamento con un’eventuale terza dose di vaccino. Secondo Sileri si tratta di una possibilità concreta, ma servirebbe più tempo per capire l’effettiva durata degli anticorpi che potrebbe anche superare l’anno.

 

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