Salute 1 Settembre 2021 17:21

Vaccini e minori, per i giudici non serve il consenso di entrambi i genitori

È quanto stabilito da un decreto emesso dal Tribunale di Ravenna lo scorso 30 agosto. La madre era favorevole e il padre contrario, ma la sua capacità genitoriale è stata momentaneamente “sospesa”

Vaccini e minori, per i giudici non serve il consenso di entrambi i genitori

Un ragazzo di sedici anni potrà sottoporsi alla vaccinazione contro il Covid-19 nonostante la contrarietà di uno dei due genitori. Lo ha stabilito un decreto emesso dal Tribunale di Ravenna lo scorso 30 agosto. La vicenda trae origine dal rifiuto del padre a rilasciare il consenso alla vaccinazione per il figlio sedicenne affidato congiuntamente ad entrambi i genitori separati. Il figlio, ricevuto il no del padre ma estremamente convinto nel volersi vaccinare, ha chiesto sostegno alla madre e, attraverso lo studio legale SLS & Partners, ha chiesto al Tribunale di “sospendere” momentaneamente la capacità del genitore contrario al vaccino e di autorizzare la sola madre a sottoscrivere il relativo consenso informato.

Il riferimento al parere del Comitato nazionale di Bioetica

«Ciò perché – spiega l’avvocato Ida Santalucia dello Studio Legale SLS & Partners – i centri vaccinali non procedono alla somministrazione del vaccino ai minori se non acquisiscono il consenso di entrambi i genitori. La nostra difesa ha fatto riferimento a precedenti pronunce in cui il giudice aveva ritenuto più corretta la scelta del genitore conforme alla legge e all’opinione scientifica “largamente dominante”».

«A tal fine abbiamo fatto riferimento – continua l’avvocato Santalucia – al parere espresso dal Comitato nazionale di Bioetica nel documento “Vaccini Covid-19 e adolescenti” in cui lo stesso spiega che “se la volontà fosse in contrasto con quella dei genitori il Comitato ritiene che l’adolescente debba essere ascoltato da personale medico con competenze pediatriche e che la sua volontà debba prevalere, in quanto coincide con il migliore interesse della sua salute psico-fisica e della salute pubblica. La vaccinazione dei più giovani resta per il CnB fondamentale per salvaguardare la loro salute e contribuire a contenere l’espansione del virus nell’ottica della salute pubblica, in particolare in vista del rientro a scuola”. Va evidenziato che tutto ciò vale a prescindere dal fatto che madre e padre siano sposati o separati/divorziati».

Le motivazioni della decisione

In altre parole, i giudici del Tribunale di Ravenna hanno tenuto conto della esistenza di un grave pregiudizio per la salute e della diffusione della malattia sul territorio nazionale sottolineando che «il Covid è patologia che notoriamente, in un numero rilevante di casi, ha avuto conseguenze gravi e mortali con una amplissima diffusione non solo sul territorio nazionale ma mondiale con effetti gravissimi sui sistemi sanitari di molti paesi».

I giudici hanno evidenziato che «quanto all’efficacia del vaccino nella prevenzione della malattia e nel contrasto alla diffusione del contagio la comunità scientifica sia nazionale che internazionale, sulla base di studi continuamente aggiornati, è concorde nel ritenere che i vaccini approvati dall’autorità sia nazionale che internazionale hanno un’elevata efficacia nel proteggere dalla malattia grave sia i singoli che la collettività ed in particolare i soggetti vulnerabili, i cui benefici sono superiori ai rischi in tutte le fasce di età, comprese quelle più giovani, che sono anche quelle in cui la circolazione del virus è più elevata per la maggiore socializzazione. L’ampia copertura vaccinale consente poi di rallentare e controllare la trasmissione della malattia con effetti benefici per la collettività. Al contrario – si può leggere ancora – l’assenza di copertura vaccinale, soprattutto in presenza di varianti sempre più contagiose, comporta, da un lato, un maggior rischio per i singoli, ivi compresi i minori, di contrarre la malattia e, dall’altro, ripercussioni negative sulla vita sociale e lavorativa delle persone e, per quanto riguarda i minori, sul loro percorso educativo limitando la possibilità di accesso alle strutture formative».

Il giudice deve tenere conto della volontà del minore che ha compiuto 16 anni

«È importante precisare – prosegue il legale – che il giudice deve tenere conto della volontà del minore che ha compiuto i 16 anni. A tal proposito i giudici hanno chiarito che l’art. 3 della legge m. 219/2017 al comma 1 prevede che “la persona minore di età o incapace ha diritto alla valorizzazione delle proprie capacità di comprensione e di decisione” e, al successivo comma 2, che “il consenso informato al trattamento sanitario del minore è espresso o rifiutato dagli esercenti la responsabilità genitoriale o dal tutore tenendo conto della volontà della persona minore in relazione alla sua età e al suo grado di maturità e avendo come scopo la tutela della salute psico-fisica e della vita del minore nel rispetto della sua dignità».

Nel caso in specie, il figlio sedicenne potrà vaccinarsi perché, con il decreto emesso dal Tribunale di Ravenna il 30 agosto 2021, i giudici hanno effettivamente “sospeso” momentaneamente la capacità del padre, quale genitore contrario al vaccino, ed hanno autorizzato la madre ricorrente alla somministrazione del vaccino anti-Covid al figlio, attribuendole di conseguenza la facoltà di accompagnare il giovane presso un centro vaccinale e sottoscrivere il relativo consenso informato. Anche in assenza del consenso dell’altro genitore.

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

Articoli correlati
Nasce il progetto PMLAb per i pazienti COVID-19 immunocompromessi
La gestione del paziente immunocompromesso con COVID-19 richiede una particolare attenzione, che si concretizza con le Profilassi Pre-Esposizione con anticorpi monoclonali. A questo scopo è nato il progetto Prevention Management LAboratory (PMLAb), presentato oggi a Roma
Gas serra e cambiamento climatico: il Tribunale Internazionale per il Diritto del Mare emette la prima advisory opinion
Legali Consulcesi: “Pronuncia storica che sottolinea la responsabilità degli Stati nel contrastare l’inquinamento dell’aria, riconosciuta, insieme al cambiamento climatico, una reale minaccia per i diritti umani”
Dagli igienisti della SItI una Guida alle buone pratiche vaccinali
La Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (SItI) ha presentato il documento "Guida alle buone pratiche vaccinali", con l'obiettivo di promuovere e garantire servizi vaccinali di eccellenza in tutto il territorio nazionale
di V.A.
Il Nobel per la Medicina ai «genitori» dei vaccini a mRNA contro il Covid e non solo
Drew Weissman, 64 anni, e Katalin Karikò, 68 anni, sono i due nuovi vincitori del Nobel per la Medicina 2023. I due scienziati hanno sviluppato la tecnologia che ha permesso, nel giro di pochissimi mesi, di sviluppare i vaccini anti-Covid a mRNA, che hanno salvato milioni di vite umane nel mondo
Covid: alta adesione degli over 60 ai vaccini ridurrebbe fino al 32% i ricoveri, le raccomandazioni nel Calendario per la Vita
Il board del Calendario per la Vita, costituito da diverse società scientifiche, ha redatto delle raccomandazioni per la campagna di vaccinazione anti-Covid per l’autunno-inverno 2023
di V.A.
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Politica

Liste di attesa addio? La risposta del Consiglio dei Ministri in due provvedimenti

Ieri il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente, Giorgia Meloni, e del Ministro della salute, Orazio Schillaci, ha approvato due provvedimenti, un decreto-legge e un disegno di legge, che i...
Salute

Tumori: boom di casi nei paesi occidentali. Cinieri (Aiom): “Prevenzione attiva per ridurre carico della malattia”

Nel 2024 negli USA, per la prima volta nella storia, si supera la soglia di 2 milioni di casi di tumore. Una crescita importante, comune a tutti i Paesi occidentali. Per Saverio Cinieri, presidente di...
Salute

Tumore del polmone: per osimertinib e durvalumab ottimi risultati negli studi LAURA e ADRIATIC al Congresso ASCO

Nello studio LAURA osimertinib ha ridotto il rischio di progressione di malattia o di morte dell’84% nel tumore del polmone non a piccole cellule di Stadio III. Nello studio ADRIATIC, invece, du...