I vaccini saranno somministrati dal farmacista che avrà seguito un corso di formazione organizzato dall’Istituto Superiore di Sanità e che avrà lo spazio sufficiente. Esclusi dai destinatari delle vaccinazioni i soggetti ad estrema vulnerabilità o allergici
Arrivano i vaccini in farmacia, la promessa contenuta nel Dl Sostegni è diventata realtà con l’accordo quadro firmato ieri: una parte fondamentale del progetto di Mario Draghi e del commissario all’emergenza Francesco Paolo Figliuolo per arrivare a 500mila vaccinazioni giornaliere nei prossimi giorni. Tra i firmatari, oltre al governo e al Ministero della Salute, le Regioni e Province Autonome e i rappresentanti di Federfarma e Assofarm.
All’interno alcuni chiarimenti sulle procedure necessarie:
La parte riguardante la formazione è molto chiara nel documento. Il corso Iss da frequentare è l’ID 174F20 “Campagna vaccinale Covid-19: la somministrazione in sicurezza del vaccino anti Sars-CoV-2/Covid-19”, esteso oltre la data di scadenza e implementato con uno specifico modulo Fad. Il superamento del corso abilita automaticamente alle somministrazioni in farmacia.
Per l’effettiva somministrazione sono richiesti tre spazi separati all’interno della farmacia, compresi di un’area monitoraggio in cui i pazienti appena inoculati possano attendere 15 minuti. In caso di mancanza di spazio per quest’ultima area sarà possibile allestire uno spazio esterno nei gazebo. O, in alternativa, sarà possibile procedere alle vaccinazioni a farmacia chiusa.
Se nei 15 minuti di attesa il paziente dovesse mostrare orticaria improvvisa, problemi respiratori o emodinamici, il farmacista dovrà avvisare prontamente il 118 e procedere a posizionare il paziente nel modo più confortevole:
In caso di grave anafilassi potrà somministrare adrenalina intramuscolo non superiore a 0,5 mg nella coscia.
«La campagna di vaccinazione è la vera chiave per chiudere questa stagione così difficile. Oggi facciamo un altro importante passo avanti per renderla più veloce e capillare» ha commentato il ministro della Salute Roberto Speranza, subito dopo la firma.
«Dopo medici di medicina generale, medici specializzandi, specialisti ambulatoriali, pediatri di libera scelta e odontoiatri, si allarga la squadra dei professionisti impegnati nella sfida della campagna vaccinale», ha aggiunto poi il presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini. «Le farmacie convenzionate che sono parte integrante del Servizio sanitario nazionale e presidi sanitari di rilievo saranno chiamate ad un ruolo fondamentale in un’ottica di prossimità e nell’ambito della Farmacia dei servizi. Anche i farmacisti saranno dunque – ha concluso – attori della resilienza e della tempestività di risposta del Sistema sanitario nazionale, proprio grazie all’implementazione delle attività assicurate dalla rete territoriale delle farmacie».
«Siamo sicuri che l’Accordo quadro per i vaccini in farmacia, a carattere nazionale, verrà velocemente recepito dalle regioni» è stato il commento del presidente di Federfarma nazionale Marco Cossolo. «Ringraziamo il Governo, e in particolare il Ministro della salute Roberto Speranza, per questo importante riconoscimento all’impegno costante delle farmacie, che fin dall’inizio dell’emergenza sanitaria sono rimaste sempre a disposizione dei cittadini, ampliando anche gli orari di apertura e potenziando la propria attività con nuovi servizi. Le farmacie aderiranno numerose anche a questa iniziativa, animate da quello spirito di servizio che da sempre le connota e che durante la pandemia è emerso con forza».
«Quello che stiamo vivendo in questi giorni è il coronamento di un impegno avviato ben tre anni fa – ha ricordato il presidente di Assofarm Venanzio Gizzi –. È infatti dal 2018 che nelle Assemblee della nostra Federazione si parla del Farmacista Vaccinatore. Una figura che quindi oggi non vediamo solo come un importante contributo contro la crisi sanitaria di quest’ultimo anno, ma anche come il segno di una rinnovata considerazione della farmacia all’interno del Ssn. Tutto ciò non sarebbe stato possibile senza la collaborazione delle Istituzioni che nel corso di questi mesi così difficili hanno sempre dimostrato apertura e interesse per le proposte presentate dalla farmacia italiana».
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