Mele (SIMPE): «Auspicabile estendere la raccomandazione anche a bambini più grandi, ma la direzione è corretta». Scotti (FIMMG): «Fondamentale inizio precoce e chiusura tardiva della campagna». Ma non tutte le mamme sono d’accordo
Vaccinazione antinfluenzale gratuita e fortemente raccomandata per gli over 60 e i bambini nella fascia d’età compresa tra 0 e 6 anni. E vista l’attuale situazione epidemiologica per la circolazione di Sars-CoV-2, “le campagne di vaccinazione antinfluenzale dovranno essere anticipate all’inizio di ottobre e la vaccinazione dovrà essere offerta ai soggetti eleggibili in qualsiasi momento della stagione influenzale, anche se si presentano in ritardo per la vaccinazione”. Sono questi i punti salienti stabiliti dalla circolare del ministero della Salute sulla stagione influenzale 2020-21. L’obiettivo dichiarato è, come si legge sempre nella circolare, ridurre l’impatto di una probabile co-circolazione di Sars-Cov-2 e virus influenzali nel prossimo autunno e a tal fine “è cruciale che le Regioni e Province Autonome avviino le gare per l’approvvigionamento dei vaccini anti-influenzali al più presto, basandole su stime effettuate sulla popolazione eleggibile e non sulle coperture delle stagioni precedenti”.
La circolare prevede anche la raccomandazione della vaccinazione agli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie che operano a contatto con i pazienti, e agli anziani istituzionalizzati in strutture residenziali o di lungo degenza, nella prospettiva di una iniziativa legislativa che ne sancisca l’obbligatorietà.
È previsto inoltre che le Regioni, per assicurare una copertura vaccinale più alta possibile, attivino con il coinvolgimento dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta, nei confronti delle persone idonee alla vaccinazione, azioni di offerta attiva di provata efficacia. È richiesto, infine, lo svolgimento di iniziative volte a promuovere fortemente la vaccinazione antinfluenzale di tutti gli operatori sanitari, in tutte le occasioni possibili, la comunicazione dei benefici del vaccino tra tutti i gruppi raccomandati e la facilitazione nell’accessibilità alla vaccinazione.
«La circolare va nella direzione in cui abbiamo sempre sperato – commenta ai nostri microfoni Giuseppe Mele, presidente della Società Italiana Medici Pediatri SIMPE – ed anzi sarebbe stato auspicabile estendere la raccomandazione ad oggi prevista per i bambini da 0 a 6 anni anche ad altre fasce d’età pediatrica, ma già questo è per noi un risultato estremamente importante, che ci permetterà di vaccinare molti più soggetti. Questo sarà un fattore fondamentale – continua Mele – nella gestione, in autunno, di un eventuale ritorno di forte virulenza del coronavirus, per poter fare delle diagnosi differenziali con le sindrome influenzali di stagione».
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«Bene la raccomandazione ‘estensiva’ in termini di fasce d’età – osserva il segretario nazionale FIMMG (Federazione Italiana Medici di Medicina Generale) Silvestro Scotti, da noi intervistato – anche se personalmente avrei sperato che questa arrivasse fino ai 14 anni, per la fascia pediatrica. Bene anche l’estensione a livello temporale, con l’anticipo della campagna agli inizi di ottobre e l’ampliamento oltre il 31 dicembre, vaccinando quindi anche per tutto il mese di gennaio, recuperando magari i soggetti, specialmente quelli appartenenti alla categorie più fragili, che a dicembre non si fossero ancora vaccinati. Sono lieto – continua Scotti – che il Ministero abbia preso in considerazione le nostre istanze riguardo all’importanza di un inizio precoce e di una chiusura tardiva della campagna. Avere più tempo a disposizione comporterà anche riuscire a spalmare meglio gli accessi, evitando pericolosi assembramenti. Adesso starà alle singole Regioni – conclude – declinare in modo efficace le raccomandazioni del Ministero, sia per quanto riguarda gli approvvigionamenti di dosi, sia per quanto riguarda l’applicazione in concreto delle misure».
Le voci “contro”. Proprio la Regione Campania si candida ad essere capofila per un’applicazione il più possibile stringente della circolare, con la volontà e l’obiettivo espresso dal presidente della Regione Vincenzo De Luca di vaccinare contro l’influenza la totalità della popolazione. Una presa di posizione che, nei giorni scorsi, ha scatenato anche le polemiche sui social, soprattutto da parte delle mamme di bambini nella fascia 0-6 anni, destinatari della prima estensione della raccomandazione. «Parlo a nome di tutte le mamme della classe di mio figlio, che sono almeno una ventina, e la pensiamo tutte nello stesso modo – esordisce J., napoletana con un bimbo di 5 anni, da noi raggiunta telefonicamente a seguito di un suo lungo post sulla sua pagina Facebook –. Se fino all’autunno scorso questo vaccino per i nostri figli non era né raccomandato né consigliato dai nostri pediatri, ed anzi in alcuni casi sconsigliato in assenza di particolari situazioni di fragilità o immunocompromissione, il fatto che oggi se ne parli quasi in termini di obbligatorietà ci fa storcere il naso, ci fa temere che i nostri figli vengano strumentalizzati ad uso e consumo di scelte politiche, per non dire usati come cavie. Tengo a sottolineare – continua la mamma – che non sono assolutamente no-vax, mio figlio ha fatto tutte le vaccinazioni obbligatorie e raccomandate. Ma questo caso è diverso: sarei disposta a non mandare mio figlio a scuola, in autunno, se mi dovessero imporre di vaccinarlo contro l’influenza».
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