Salute 18 Maggio 2021 16:02

Vaccini, Locatelli e Magrini: «Ritardare seconda dose Pfizer e Moderna non inficia efficacia. Probabile terzo richiamo»

In audizione in Commissione Sanità, il coordinatore del Cts ricorda come le stesse compagnie farmaceutiche avevano presentato all’EMA un dossier in cui la popolazione studiata aveva avuto richiami fino a 42 giorni

Vaccini, Locatelli e Magrini: «Ritardare seconda dose Pfizer e Moderna non inficia efficacia. Probabile terzo richiamo»

Ritardare il richiamo dei vaccini anti Covid a mRNA di tre settimane non ne inficia l’efficacia. Lo ripetono all’unisono sia il Direttore Generale dell’AIFA Nicola Magrini che Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità (Css) e coordinatore del Comitato tecnico scientifico (Cts). Lo hanno ribadito in audizione presso la Commissione Igiene e Sanità di Palazzo Madama, chiamati a spiegare una decisione che ha disorientato l’opinione pubblica soprattutto dopo la presa di posizione di Pfizer che invece richiamava il termine di 21 giorni.

«La somministrazione della seconda dose entro i 42 giorni dalla prima è stata anche riportata nel dossier fornito dalle company all’EMA e non inficia l’efficacia della risposta immunitaria. La prima somministrazione di entrambi i vaccini a mRNA conferisce protezione rispetto a forme gravi in percentuali maggiori all’80%», ha sottolineato Locatelli. Sulla stessa lunghezza d’onda Magrini: «Aifa ha riferito che si registra l’indicazione di 21-28 giorni per Pfizer e Moderna come dato certificato, ma che la popolazione studiata arrivava fino a 42 giorni e pertanto si poteva ritenere approvato e on label un uso di questo tipo che è stato preferito e scelto come una modalità di somministrazione accettabile e preferibile».

Locatelli ha poi mostrato alcune diapositive che citano studi che hanno spinto il CTS a emanare la raccomandazione per il differimento: emerge che nel caso dei vaccini a mRNA la curva dei decessi ha iniziato a calare già dalla settima-ottava giornata dopo la somministrazione della prima dose.

«Già nella documentazione fornita da Pfizer-Biontech ad EMA era evidenziato che gli studi avevano incluso partecipanti che hanno ricevuto la loro seconda dose di vaccinazione in un intervallo tra i 19 e i 42 giorni dalla prima vaccinazione» ricorda Locatelli che conclude: «In un altro studio è emerso che persone sopra gli 80 anni che hanno aspettato 12-13 settimane hanno avuto un picco di risposta anticorpale maggiore rispetto a chi ha avuto la seconda dose a tre settimane dalla prima».

Il coordinatore del Cts ha tuttavia ammesso che la decisione è stata dovuta anche al problema della scarsità delle dosi: «C’era stato un confronto con il generale Figliuolo durante il quale il commissario straordinario aveva stimato che l’allungamento dell’intervallo avrebbe potuto consentire di incrementare fino a 3 milioni il numero di soggetti in grado di ricevere la prima dose entro il mese di maggio».

L’ipotesi terza dose per i vaccini

Si sta facendo largo anche nella comunità scientifica l’ipotesi che dopo un certo numero di mesi sia necessario un terzo richiamo di vaccini. «È assolutamente ragionevole ipotizzare la necessità di ricorrere a una terza dose di vaccino anti-Covid. Ma non è al momento stimabile quando dovrà essere raccomandata la somministrazione, e questo è legato al fatto che i tempi di osservazione dei soggetti vaccinati sono ancora limitati», ha spiegato Locatelli.

Sull’ipotesi seconda dose per il vaccino Johnson&Johnson Magrini non si sbilancia: «È un vaccino a dose singola e resta tale. Il richiamo, come per gli altri vaccini, lo valuteremo dopo 9-12 mesi, a cadenza annuale. Nel prossimo inverno valuteremo per tutti i vaccini, in base alla circolazione del virus o se ci saranno varianti, la necessità di una nuova somministrazione».

Magrini ha poi voluto rimarcare che «la campagna vaccinale in Italia stia andando meglio che in numerosi paesi europei per quanto riguarda l’accettazione complessiva. Se anche c’è il movimento anti-vaccini, o di paura e sospetto delle vaccinazioni, credo che sia in proporzione in quantità inferiore ad altri paesi, dove si portano dati di diffidenza vaccinale più elevati. I vaccini sono una grande opportunità, si stanno dimostrando straordinariamente efficaci».

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

Articoli correlati
Ministro Locatelli riunisce Osservatorio disabilità: avanti con riforma e sperimentazione per semplificare vita delle persone
È indispensabile dare sempre priorità ai temi che riguardano la disabilità e l’inclusione in ogni ambito di intervento
Vaccini, Oms e Unicef: “Oltre 120mila bambini a ‘dose zero” tra Europa e Asia Centrale”
La specialista regionale dell'UNICEF per le vaccinazioni in Europa e Asia Centrale: "Non c’è ragione per cui i bambini debbano correre il rischio di morire per malattie prevenibili con un vaccino. Dare priorità ai finanziamenti e investimenti sui programmi di immunizzazione e sistemi sanitari”
Dagli igienisti della SItI una Guida alle buone pratiche vaccinali
La Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (SItI) ha presentato il documento "Guida alle buone pratiche vaccinali", con l'obiettivo di promuovere e garantire servizi vaccinali di eccellenza in tutto il territorio nazionale
di V.A.
Il Nobel per la Medicina ai «genitori» dei vaccini a mRNA contro il Covid e non solo
Drew Weissman, 64 anni, e Katalin Karikò, 68 anni, sono i due nuovi vincitori del Nobel per la Medicina 2023. I due scienziati hanno sviluppato la tecnologia che ha permesso, nel giro di pochissimi mesi, di sviluppare i vaccini anti-Covid a mRNA, che hanno salvato milioni di vite umane nel mondo
Covid: alta adesione degli over 60 ai vaccini ridurrebbe fino al 32% i ricoveri, le raccomandazioni nel Calendario per la Vita
Il board del Calendario per la Vita, costituito da diverse società scientifiche, ha redatto delle raccomandazioni per la campagna di vaccinazione anti-Covid per l’autunno-inverno 2023
di V.A.
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Percorso Regolatorio farmaci Aifa: i pazienti devono partecipare ai processi decisionali. Presentato il progetto InPags

Attraverso il progetto InPags, coordinato da Rarelab, discussi 5 dei possibili punti da sviluppare per definire criteri e modalità. Obiettivo colmare il gap tra Italia e altri Paesi europei in ...
Advocacy e Associazioni

Disability Card: “Una nuova frontiera europea per i diritti delle persone con disabilità”. A che punto siamo

La Disability Card e l'European Parking Card sono strumenti che mirano a facilitare l'accesso ai servizi e a uniformare i diritti in tutta Europa. L'intervista all'avvocato Giovanni Paolo Sperti, seg...
Sanità

I migliori ospedali d’Italia? Sul podio Careggi, l’Aou Marche e l’Humanitas di Rozzano

A fotografare le performance di 1.363 ospedali pubblici e privati nel 2023 è il Programma nazionale sititi di Agenas. Il nuovo report mostra un aumento dei  ricoveri programmati e diu...