Il deputato e chimico ha partecipato alla conferenza Corvelva alla Camera contestando lo studio che definisce “contaminati” i vaccini: «Dati riportati con sette cifre decimali dopo la virgola: nessuno spettrometro di massa al mondo può misurare con la precisione di sette cifre decimali»
Ci voleva coraggio per partecipare a una conferenza stampa di no vax ben sapendo che le proprie opinioni non collimavano affatto con quelle dei presenti. Ma Marco Bella, Professore di Chimica organica e deputato del Movimento 5 Stelle, non si è fatto intimorire ed è stato la spina nel fianco dei no vax, riuniti in Parlamento dall’onorevole Sara Cunial, ex M5S, e dall’associazione veneta Corvelva. E al momento delle domande non si è risparmiato, evidenziando le non poche contraddittorietà dello studio sui vaccini: dalle analisi a sette cifre decimali dopo la virgola («impossibile», sottolinea Bella) all’enorme numero di sostanze che, secondo lo studio, sarebbero presenti nei vaccini, da 115 a 173. Sulla sua pagina Facebook, Bella ha rincarato la dose: «La Camera dei deputati è la casa di tutti ed è giusto che tutti possano esprimere le proprie opinioni per quanto assurde siano. Quando si parla di scienza però o si portano dati precisi o ogni affermazione è autorevole come quella di un cartomante televisivo». Abbiamo raccolto la voce di Bella subito dopo la conferenza e uno scontro acceso con la deputata Cunial documentato dalle telecamere di Sanità Informazione.
Onorevole Bella, lei nella conferenza stampa di Corvelva ha fatto delle osservazioni ben precise. Ha parlato, in riferimento al loro studio, di decimali che non tornano…
«Le analisi di Corvelva sono fatte con la spettrometria di massa. I dati sono riportati con sette cifre decimali dopo la virgola: nessuno spettrometro di massa al mondo può misurare con la precisione di sette cifre decimali, perciò io non so come queste analisi siano riproducibili al momento, non c’è nessuna evidenza che queste analisi possano avere una validità scientifica. Non so come sono state fatte, né il laboratorio né la metodica, perché esistono diversi spettrometri di massa. Sarei ben lieto di riprodurle, ma qualcuno mi deve dire come sono state fatte».
Quale sono le altre obiezioni che lei ha fatto sullo studio?
«È inverosimile, la scienza deve sempre coltivare il dubbio, se qualcuno mi dice “ho fatto le analisi e ho trovato il Viagra nei vaccini” io dico “parliamone”, non è dogmatica la scienza. C’è una possibilità, seppur remotissima, che ci sia veramente il Viagra. Questa cosa nel documento che loro hanno presentato è ripetuta ben cinque volte. Il Viagra, secondo un documento dell’associazione Corvelva, sarebbe presente in due lotti del vaccino Priorix Tetra. La presenza del principio attivo del Viagra non viene messa come ipotetica ma come quasi certa. Infatti la dottoressa Borgan ha più volte definito “probabile” la presenza del Viagra».
Da uno studio non dovrebbe risultare con certezza se c’è o non c’è?
«Sì, dovrebbe. A noi hanno detto che lo studio verrà pubblicato a settembre, non si capisce perché se questi dati ci sono non li possiamo vedere. Se questi dati ci sono e indicano che c’è la possibilità del Viagra, certo che sarebbe una cosa grave! Loro dicono che le sostanze chimiche presenti sarebbero da 115 a 173 in questo vaccino. Al momento non lo possiamo verificare».
Loro hanno parlato di contaminazioni…
«Non ci sono evidenze credibili. Loro dicono che l’identificazione delle sostanze presenti viene fatta con lo spettro di massa: lo spettro di massa mi dà il peso molecolare, ma ci sono centinaia se non migliaia di sostanze che hanno lo stesso peso molecolare. È come se io dovessi trovare una persona colpevole e dico ‘ho visto un sospetto che è alto 170 cm’: sui 170 cm ci sono tantissime persone. Dire che 170 cm sia un indice di identità è opinabile».
Ricordiamo che lei è un chimico…
«Io sono un professore di chimica organica e ho fatto questo tipo di ricerche per vent’anni. E insomma, affermare la presenza di un composto sulla base solo di queste analisi… nessuno che conosce la chimica organica lo affermerebbe.
L’onorevole Cunial dice che non ci sono studi dello Stato sui vaccini…
«Certo che sono stati eseguiti studi. Però se loro hanno questi dubbi io dico “fatemi vedere i vostri studi”. È surreale che ci sia il Viagra, però se c’è questo sospetto vediamo. Anche se la possibilità che ci sia il Viagra è estremamente remota».