Salute 28 Giugno 2019 13:02

Vaccini, Bella (M5S) contesta studio no vax: «Decimali ‘anomali’ e metodiche dubbie, analisi non reggono»

Il deputato e chimico ha partecipato alla conferenza Corvelva alla Camera contestando lo studio che definisce “contaminati” i vaccini: «Dati riportati con sette cifre decimali dopo la virgola: nessuno spettrometro di massa al mondo può misurare con la precisione di sette cifre decimali»

Ci voleva coraggio per partecipare a una conferenza stampa di no vax ben sapendo che le proprie opinioni non collimavano affatto con quelle dei presenti. Ma Marco Bella, Professore di Chimica organica e deputato del Movimento 5 Stelle, non si è fatto intimorire ed è stato la spina nel fianco dei no vax, riuniti in Parlamento dall’onorevole Sara Cunial, ex M5S, e dall’associazione veneta Corvelva. E al momento delle domande non si è risparmiato, evidenziando le non poche contraddittorietà dello studio sui vaccini: dalle analisi a sette cifre decimali dopo la virgola («impossibile», sottolinea Bella) all’enorme numero di sostanze che, secondo lo studio, sarebbero presenti nei vaccini, da 115 a 173. Sulla sua pagina Facebook, Bella ha rincarato la dose: «La Camera dei deputati è la casa di tutti ed è giusto che tutti possano esprimere le proprie opinioni per quanto assurde siano. Quando si parla di scienza però o si portano dati precisi o ogni affermazione è autorevole come quella di un cartomante televisivo». Abbiamo raccolto la voce di Bella subito dopo la conferenza e uno scontro acceso con la deputata Cunial documentato dalle telecamere di Sanità Informazione.

Onorevole Bella, lei nella conferenza stampa di Corvelva ha fatto delle osservazioni ben precise. Ha parlato, in riferimento al loro studio, di decimali che non tornano…

«Le analisi di Corvelva sono fatte con la spettrometria di massa. I dati sono riportati con sette cifre decimali dopo la virgola: nessuno spettrometro di massa al mondo può misurare con la precisione di sette cifre decimali, perciò io non so come queste analisi siano riproducibili al momento, non c’è nessuna evidenza che queste analisi possano avere una validità scientifica. Non so come sono state fatte, né il laboratorio né la metodica, perché esistono diversi spettrometri di massa. Sarei ben lieto di riprodurle, ma qualcuno mi deve dire come sono state fatte».

LEGGI ANCHE: VACCINI, SCONTRO CUNIAL-BELLA ALLA CAMERA SU STUDIO CORVELVA: «STATO NON FA ANALISI». DAVVERO PENSI CI SIA IL VIAGRA?»

Quale sono le altre obiezioni che lei ha fatto sullo studio?

«È inverosimile, la scienza deve sempre coltivare il dubbio, se qualcuno mi dice “ho fatto le analisi e ho trovato il Viagra nei vaccini” io dico “parliamone”, non è dogmatica la scienza. C’è una possibilità, seppur remotissima, che ci sia veramente il Viagra. Questa cosa nel documento che loro hanno presentato è ripetuta ben cinque volte. Il Viagra, secondo un documento dell’associazione Corvelva, sarebbe presente in due lotti del vaccino Priorix Tetra. La presenza del principio attivo del Viagra non viene messa come ipotetica ma come quasi certa. Infatti la dottoressa Borgan ha più volte definito “probabile” la presenza del Viagra».

Da uno studio non dovrebbe risultare con certezza se c’è o non c’è?

«Sì, dovrebbe. A noi hanno detto che lo studio verrà pubblicato a settembre, non si capisce perché se questi dati ci sono non li possiamo vedere. Se questi dati ci sono e indicano che c’è la possibilità del Viagra, certo che sarebbe una cosa grave! Loro dicono che le sostanze chimiche presenti sarebbero da 115 a 173 in questo vaccino. Al momento non lo possiamo verificare».

Loro hanno parlato di contaminazioni…

«Non ci sono evidenze credibili. Loro dicono che l’identificazione delle sostanze presenti viene fatta con lo spettro di massa: lo spettro di massa mi dà il peso molecolare, ma ci sono centinaia se non migliaia di sostanze che hanno lo stesso peso molecolare. È come se io dovessi trovare una persona colpevole e dico ‘ho visto un sospetto che è alto 170 cm’: sui 170 cm ci sono tantissime persone. Dire che 170 cm sia un indice di identità è opinabile».

Ricordiamo che lei è un chimico…

«Io sono un professore di chimica organica e ho fatto questo tipo di ricerche per vent’anni. E insomma, affermare la presenza di un composto sulla base solo di queste analisi… nessuno che conosce la chimica organica lo affermerebbe.

L’onorevole Cunial dice che non ci sono studi dello Stato sui vaccini…

«Certo che sono stati eseguiti studi. Però se loro hanno questi dubbi io dico “fatemi vedere i vostri studi”. È surreale che ci sia il Viagra, però se c’è questo sospetto vediamo. Anche se la possibilità che ci sia il Viagra è estremamente remota».

Articoli correlati
Vaccini, Oms e Unicef: “Oltre 120mila bambini a ‘dose zero” tra Europa e Asia Centrale”
La specialista regionale dell'UNICEF per le vaccinazioni in Europa e Asia Centrale: "Non c’è ragione per cui i bambini debbano correre il rischio di morire per malattie prevenibili con un vaccino. Dare priorità ai finanziamenti e investimenti sui programmi di immunizzazione e sistemi sanitari”
Dagli igienisti della SItI una Guida alle buone pratiche vaccinali
La Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (SItI) ha presentato il documento "Guida alle buone pratiche vaccinali", con l'obiettivo di promuovere e garantire servizi vaccinali di eccellenza in tutto il territorio nazionale
di V.A.
Il Nobel per la Medicina ai «genitori» dei vaccini a mRNA contro il Covid e non solo
Drew Weissman, 64 anni, e Katalin Karikò, 68 anni, sono i due nuovi vincitori del Nobel per la Medicina 2023. I due scienziati hanno sviluppato la tecnologia che ha permesso, nel giro di pochissimi mesi, di sviluppare i vaccini anti-Covid a mRNA, che hanno salvato milioni di vite umane nel mondo
Covid: alta adesione degli over 60 ai vaccini ridurrebbe fino al 32% i ricoveri, le raccomandazioni nel Calendario per la Vita
Il board del Calendario per la Vita, costituito da diverse società scientifiche, ha redatto delle raccomandazioni per la campagna di vaccinazione anti-Covid per l’autunno-inverno 2023
di V.A.
Covid: pericolo scampato? Non per i pazienti fragili: l’appello di AIP OdV
Le infezioni da Sars-CoV-2, così come le altre malattie virali, rimangono un elemento di allerta. In Italia, infatti, si contano ancora circa 30 morti al giorno per infezioni Sars-CoV-2, molti dei quali fanno parte dei cosiddetti «pazienti fragili» (sono 1 su 5 in Italia)
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Percorso Regolatorio farmaci Aifa: i pazienti devono partecipare ai processi decisionali. Presentato il progetto InPags

Attraverso il progetto InPags, coordinato da Rarelab, discussi 5 dei possibili punti da sviluppare per definire criteri e modalità. Obiettivo colmare il gap tra Italia e altri Paesi europei in ...
Advocacy e Associazioni

Disability Card: “Una nuova frontiera europea per i diritti delle persone con disabilità”. A che punto siamo

La Disability Card e l'European Parking Card sono strumenti che mirano a facilitare l'accesso ai servizi e a uniformare i diritti in tutta Europa. L'intervista all'avvocato Giovanni Paolo Sperti, seg...
Sanità

I migliori ospedali d’Italia? Sul podio Careggi, l’Aou Marche e l’Humanitas di Rozzano

A fotografare le performance di 1.363 ospedali pubblici e privati nel 2023 è il Programma nazionale sititi di Agenas. Il nuovo report mostra un aumento dei  ricoveri programmati e diu...