Molti candidati pentastellati del mondo sanitario esprimono valutazioni positive sull’obbligo vaccinale, pur con dei distinguo. Intanto la candidata alla presidenza della Regione Lazio chiede che la senatrice pro-vax non partecipi ai suoi eventi elettorali
Il tema dei vaccini continua ad essere al centro della campagna elettorale. In particolare, l’argomento agita il mondo dei Cinque Stelle. Il candidato premier Luigi Di Maio si è espresso più volte a favore dei vaccini, pur contestando il decreto Lorenzin che impone l’obbligo in luogo della raccomandazione. Nei giorni scorsi ha fatto discutere la mozione approvata dall’Assemblea capitolina e condivisa dal sindaco di Roma Virginia Raggi sulla necessità di tenere a scuola gli alunni non ancora vaccinati, una presa di posizione analoga a quella dell’Anci ma fortemente contestata dal Ministro della Salute Beatrice Lorenzin.
Ma a favore dei vaccini iniziano a parlare anche diversi candidati pentastellati nei collegi uninominali, molti dei quali provengono dal campo medico. Come riportato da Il Messaggero, il ricercatore in Chimica a La Sapienza Marco Bella, candidato nel collegio di Pomezia, sostiene che l’obbligo «non può essere l’unica soluzione a lungo termine», una posizione, sostiene, condivisa anche da Roberto Burioni. Più esplicito il direttore sanitario dell’Ospedale civico di Palermo e candidato nel capoluogo siciliano Giorgio Trizzino, che ricorda il ruolo “rivoluzionario” dei vaccini nella lotta alle malattie infettive.
Posizioni apparentemente inconciliabili con quelle della candidata Sara Curial, capolista alla Camera in Veneto, che su Facebook aveva accostato i vaccini al genocidio. Una candidatura da cui si è dissociato anche il professor Guido Silvestri, esperto vicino ai Cinque Stelle per i temi della salute, che in un post aveva preso le distanze sostenendo che l’analogia vaccini-genocidio «sia un’affermazione non solo completamente assurda dal punto di vista scientifico, ma anche di una gravità sociale e morale notevole vista la presenza attuale in Italia di un forte movimento no-vax che diffonde notizie pseudo-scientifiche creando allarmi ingiustificati sui vaccini».
Intanto però anche nel Lazio sorgono problemi: in una mail a Luigi Di Maio, riportata da diversi quotidiani nazionali, la candidata alla presidenza della Regione Lazio Roberta Lombardi chiede che la senatrice Elena Fattori, amica del virologo Roberto Burioni e da sempre pro-vax, non sia presente agli eventi della sua campagna elettorale. Questo perché “le posizioni politiche della Fattori in tema di salute e vaccini – scrive Lombardi – sono individualiste e fuori dalla linea politica nazionale”.