Mentre l’Organizzazione Mondiale della Salute lancia l’allarme sulla situazione italiana, il Ministro della Salute ribadisce al Senato che la priorità resta immunizzare decine di migliaia di bambini che negli ultimi decenni non sono stati vaccinati
«I dati, gli indici e l’insorgenza dell’epidemia di morbillo dimostrano che esistono intere coorti di bambini non vaccinati che si sono sommate anno per anno e che vanno assolutamente recuperate». Lo ha affermato il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, in un recente intervento al Senato: «Il problema non è l’87% di vaccinati contro il morbillo rispetto ai 95% di quest’anno. È quanti bambini abbiamo perso in questi 10 anni: 50mia, 60mila, 70mila bambini l’anno moltiplicati per decenni. Per questo – ha concluso il Ministro – l’obiettivo da qui a 10 anni è far salire il livello basso di immunizzazioni in modo rapido e mettere in sicurezza la collettività».
«Sulla base dei dati disponibili all’Oms, i casi di morbillo registrati fin qui, nel corso del 2017, sono stati in Europa 5.483, il 43% dei quali si e’ verificato in Italia». Lo ha scritto l’Oms-Ufficio per l’Europa, in una missiva inviata alla Commissione Salute del Senato in vista delle audizioni e dei lavori sul decreto che introduce l’obbligatorieta’ dei vaccini. Nella lettera, e’ altresi’ precisato che «i casi di morbillo che si sono verificati nella Regione Europa sono diminuiti dai circa 34mila nel 2010 ai 5.100 nel 2016. Tuttavia, sottolinea l’Oms, “la copertura vaccinale in Italia, per tutti i vaccini, ha mostrato un trend stagnante o, in alcune zone del paese, addirittura in diminuzione negli ultimi anni». «Il direttore per l’Europa dell’Oms, Zsuzsanna Jakab, plaude al Ministero della Salute per aver intrapreso un’azione tesa ad assicurare una maggiore sicurezza della collettivita’», si legge ancora nella lettera.