Calo coperture vaccinali sempre più preoccupante. L’allarme dei medici, il virologo Burioni: «Chi dissuade dai vaccini è in malafede e va segnalato». Rezza (ISS): «Più cultura e formazione sui vaccini, soprattutto per i medici»
Coperture vaccinali in calo secondo il Ministero della Salute. È allarme per il Servizio Sanitario Nazionale che prende atto dell’abbassamento delle percentuali di vaccinazione emerse dai dati relativi al 2015. «Ci aspettiamo, anche in Italia, i primi casi di poliomielite e difterite, dovuti al calo delle vaccinazioni» afferma il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Walter Ricciardi, in occasione dell’incontro “Perché vaccinarsi: il ruolo dei media per una cultura della prevenzione”, organizzato dalla FNOMCeO presso il Ministero della Salute. «I batteri circolano – ha spiegato Ricciardi -. Ed essendoci migliaia di bambini non protetti contro poliomielite, difterite, tetano, morbillo, parotite, rosolia è ovvio che ci saranno, oltre ai casi che noi normalmente conosciamo, nuove infezioni».
Sul tema si è espresso anche Roberto Burioni, il noto virologo, ordinario di microbiologia.
Vaccini, c’è scetticismo negli ultimi tempi, perché?
«Uno degli elementi che genera scetticismo è la disinformazione dovuta a Internet che porta una diffusione orizzontale di notizie dove il professore di microbiologia ha la stessa autorevolezza di una persona che ha letto 5 minuti Wikipedia. I vaccini sono sicuri, sono utilissimi, sono stati fondamentali e sono fondamentali per prevenire gravissime malattie. Parliamo di fatti non di opinioni, i vaccini non sono una opinione e i medici che li sconsigliano devono essere radiati, come in Francia».
Mass media e Internet, quale sarebbe una soluzione e in che modo potrebbero informare senza danneggiare e senza creare questo scetticismo nell’opinione pubblica?
«Internet non lo possiamo controllare, quindi è fondamentale distinguere le fonti e non è giusto dare voce a tutte le opinioni soprattutto se non hanno alcuna base né fondatezza. Io non penso che sia giusto dare voce a un pompiere che sostiene che gli incendi si spengono con la benzina e non con gli estintori, allo stesso modo non credo sia giusto dare voce a una persona senza autorevolezza, che sostiene che i vaccini siano pericolosi e dannosi. La libertà di opinione è importante e deve essere mantenuta e difesa, però la libertà di opinione non significa fare allarmismo peraltro senza concretezza e attendibilità».
Per quanto riguarda la formazione dei medici sul tema vaccini pensa che debba essere incrementata, pensa ci possano essere miglioramenti?
«La formazione c’è perché nessun professore universitario si sogna di sostenere che i vaccini non sono utili o efficaci, è come trovare un geologo che dice che la terra è piatta. Dov’è che però nasce il problema? Dopo la laurea, i medici possono scegliere di cominciare a diffondere queste bugie non per amore della sapienza ma perché dietro la bugia c’è un guadagno, terapie costose e poco credibili che dovrebbero aiutare i genitori ma in realtà sono prive di scienza. Quando un medico sconsiglia il vaccino sulla base di una contrindicazione clinica fa il suo lavoro, quando invece dissuade i suoi pazienti dalla vaccinazione raccontando delle notizie che non hanno alcun fondamento scientifico, io ritengo che questi medici o sono ignoranti o sono in malafede. In un caso o nell’altro non devono continuare a fare i medici e ritengo che come in altri paesi dovrebbero essere radiati»
In argomento anche Giovanni Rezza direttore del dipartimento Malattie infettive Istituto Superiore di Sanità:
«Diminuiscono le percentuali delle coperture vaccinali, gran parte di questo problema è dovuto al fatto che i vaccini sono vittima del loro stesso successo, non si vedono più alcune malattie infettive, basta pensare alla difterite e alla poliomelite, quindi la gente ha una bassa percezione del rischio e una scarsa attitudine alla vaccinazione, in più su internet girano tante favole senza fine».
La formazione dei medici, soprattutto per i pediatri, sul tema vaccini può migliorare?
«Questo è un problema molto serio e importante perché effettivamente dal curriculum di studi dei medici manca la vaccinologia. Elementi di vaccinologia sono inseriti all’interno di alcune specializzazioni di esami di igiene, di malattie infettive, di microbiologia, di pediatria, ma in maniera direi quasi subliminale, quindi è importante diffondere più cultura e formazione soprattutto fra i medici, perché siamo noi a dover consigliare e sostenere i vaccini».
Medici che sconsigliano i vaccini pensa sia giusto radiarli?
«Prendere provvedimenti spetta agli ordini, ma sicuramente i medici devono agire secondo scienza, coscienza e conoscenza sulla base soprattutto di evidenze scientifiche e le evidenze scientifiche sono tutte a favore dei vaccini».