Per il presidente dell’Associazione nazionale dirigenti pubblici si tratta solo di «clamore mediatico», una percezione sbagliata causata dall’utilizzo di un megafono come i social network
Mancano pochi giorni ai rintocchi della prima campanella dell’anno, ma per ritornare sui banchi alunni e genitori devono ricordare che è necessario essere vaccinati. Con la Legge Lorenzin ancora in vigore, infatti, restano obbligatori dieci vaccini: anti-poliomelitica; anti-difterica; anti-tetanica; anti-epatite B; anti-pertosse; anti Haemophilusinfluenzae tipo B; anti-morbillo; anti-rosolia; anti-parotite e anti-varicella.
I genitori inadempienti saranno soggetti a sanzioni, come ricorda Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale dirigenti pubblici (ANP) che riunisce i presidi di tutta Italia. Si tratta di «sanzioni amministrative da 100 a 500 euro che vengono irrogate dalle Asl, in aggiunta alla sanzione amministrativa, nella sola fascia della scuola dell’infanzia 0-6 anni, c’è l’obbligo per i presidi di sospendere dalla frequenza delle lezioni chi non è in regola».
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Non basterà più presentare l’appuntamento rilasciato dalle Asl. «Bisogna ricordare che le iscrizioni si fanno a gennaio, – continua Giannelli – non si fanno a settembre. A gennaio ci si iscrive e in quella occasione si può portare anche solo l’appuntamento, ma entro il 10 luglio bisognava portare l’attestazione di avvenuta vaccinazione». Tuttavia, per chi è in regola non servirà più portare il certificato, ci penseranno direttamente le Asl, come ricordato anche sul sito del Ministero della Salute.
Eppure contro ogni percezione, i bambini che rischiano di rimanere fuori dalle aule sono un numero limitato. «I dati di cui posso parlare si riferiscono allo scorso anno e quindi abbiamo diverse centinaia di bambini, non arrivano a mille. Quindi parliamo di numeri molto esigui».
«Il clamore mediatico non è legato al numero di persone, – spiega il presidente ANP – è legato alla forza dei media. Allora, è chiaro che con degli strumenti come i social network si può dare fiato a quello che pensano pochissime persone. Questo può far sembrare che sia un’idea molto diffusa, quando invece non lo è per niente. I dati sulle vaccinazioni ci dicono che stiamo parlando di un migliaio di bambini a fronte di seicentomila bambini che frequentano le scuole dell’infanzia e degli asili nido».
Intanto Facebook è sceso in campo contro la disinformazione. Come? «Riducendo la sua distribuzione e fornendo alle persone informazioni autorevoli sull’argomento», spiega il popolare social network. Chi accederà alle pagine e ai gruppi di Facebook e Instagram in materia di vaccini, o farà ricerche specifiche, avrà accesso a un modulo informativo e a un collegamento che lo porterà ai siti dei Centers for Disease Control and Prevention (Cdc) negli Stati Uniti e all’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) in altre parti del mondo.
Da ultimo, l’appello che il presidente ANP, Antonello Giannelli rivolge ai genitori no vax è «innanzitutto di pensare alla salute dei loro figli, perché che i figli possano perdere un anno di asilo è sicuramente un danno, ma il rischio maggiore è che questi bambini siano contagiati. Allora io inviterei i genitori, cosa che dovrebbe essere abbastanza scontata, a tutelare davvero la salute dei loro figli e per tutelarla non c’è strumento migliore del vaccino».