Salute 14 Giugno 2021 15:33

Vaccino anti-Covid. Le risposte del professor Lanzone su gravidanza, allattamento e fertilità

Il direttore di Ostetricia del Gemelli: «Il vaccino anti-Covid non è sconsigliato né in gravidanza, né in allattamento. Non c’è nessuna correlazione validata scientificamente con alterazioni del ciclo mestruale o interazioni con la pillola anticoncezionale»

di Isabella Faggiano

Posso fare il vaccino anti-Covid in gravidanza, in allattamento o se assumo la pillola anti-concezionale? È vero che il farmaco può influenzare la regolarità del ciclo mestruale o alterare la fertilità? Sono tanti i dubbi che continuano a confondere l’universo femminile, soprattutto ora che la campagna vaccinale è stata aperta anche alle più giovani.

«Che ci sia confusione è piuttosto normale – assicura il professor Antonio Lanzone, direttore UOC di Ostetricia e Patologia Ostetrica del policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS -. Con la somministrazione dei vaccini anti-Covid stiamo facendo un esperimento scientifico sotto gli occhi di tutti. E non era mai successo prima d’ora. Anzi, da uomo di scienza, mi sarei aspettato che circolassero ancora più incertezze tra la popolazione».

Ed è proprio da uomo di scienza e di esperienza che il professor Lanzone, in un’intervista a Sanità Informazione, fa chiarezza su alcune tematiche al centro di dibattiti animati da opinioni contrastanti.

Professore, di recente un sondaggio pubblicato sul The Guardian ha evidenziato una possibile correlazione tra ciclo mestruale irregolare e vaccinazione anti-Covid 19. È una conclusione verosimile?

«Se la sua domanda si riferisce ad effetti diretti del vaccino sul ciclo mestruale, allora lo ritengo altamente improbabile. Ad ogni modo, per verificare la veridicità dell’affermazione sarebbe necessario uno studio ad hoc, che tenga conto dell’eventuale presenza di altri fattori di rischio, come il sottopeso e il sovrappeso, tra la popolazione di donne presa in esame. Le motivazioni che possono causare un anticipo a un ritardo del ciclo mestruale sono molteplici ed eterogenee».

Vaccino anti-Covid e gravidanza: sì o no?

«La risposta che darò oggi non è la stessa che avrei formulato un anno fa. Vi spiego il perché. All’inizio della pandemia, i casi di Covid-19 tra le donne in gravidanza sono stati pochi e lievi, motivo per cui le gravide non sono state inserite tra le fasce a rischio della popolazione da vaccinare in modo prioritario. Poi, durante la seconda e la terza ondata, la situazione è totalmente cambiata. Dal mese di ottobre i casi di infezione tra le donne in dolce attesa sono aumentati, a gennaio, poi, è stato registrato un numero più alto di gravide in terapia intensiva. Le cause potrebbero essere sostanzialmente due: la diffusione di varianti più aggressive per le signore in attesa e l’elevata presenza di gravidanze a rischio. Sempre più donne affrontano la gestazione dopo i 40 anni, chi opta per una procreazione medicalmente assistita in eterologa partorisce anche dopo i 50. Ciò si traduce in un aumentato rischio di comorbidità, di sviluppare sovrappeso e obesità, diabete e ipertensione.

Premesso ciò, veniamo a quelli che sono i miei consigli per le donne in gravidanza a giugno del 2021: non c’è nessuna controindicazione a vaccinarsi, il buon senso vorrebbe che il vaccino, al pari di tutti gli altri farmaci non strettamente necessari, sia somministrato alla fine del primo trimestre per superare la fase critica per l’abortività spontanea e che nelle fasce a rischio il vaccino possa essere somministrato in maniera più cogente».

E in allattamento?

«Non vi è alcuna controindicazione, anzi attraverso il latte materno è possibile trasmettere gli anticorpi al bambino. Così come non c’è controindicazione ad allattare in caso di infezione da Covid-19 asintomatica o lieve: la bassa carica virale presente, in questi casi, nel latte materno non permette la trasmissione del virus al neonato. L’allattamento è da evitare per quelle donne che sviluppano una forma grave della malattia o che sono ricoverate in terapia intensiva».

Chi non è in dolce attesa ma ha in programma una gravidanza può vaccinarsi?

«È chiaro che una qualsiasi vaccinazione, provocando un movimento immunologico, è sconsigliata a ridosso di una gravidanza. Però, ad oggi, l’esperienza accumulata attraverso il vaccino contro la rosolia ci ha insegnato che una gravidanza può essere messa in cantiere dopo uno o due mesi dalla dose. Per il vaccino anti-Covid è ipotizzabile di far trascorre due o tre mesi per la prima dose e di posticipare la seconda dopo il primo trimestre di gestazione».

E se una donna scopre di essere incinta poco dopo che ha fatto il vaccino?

«Non deve assolutamente abortire. Semmai il vaccino dovesse creare una reazione immunologica fuori misura, la questione si risolverebbe da sola: in questo caso, il movimento anticorpale causerebbe un aborto spontaneo».

Chi assume la pillola anticoncezionale può fare il vaccino?

«Se noi proibissimo ogni pratica con rischio di 1 a 100 mila, dovremmo proibire anche l’assunzione di aspirina. Fatta questa premessa, va anche chiarito che sui rischi correlati all’assunzione di terapia estroprogestinica e vaccino anti-Covid non c’è nessun dato scientifico. Aggiungerei che, quando AstraZeneca è stato somministrato a tappeto in Gran Bretagna ci saranno state decine di migliaia di donne che in quel momento assumevano la pillola anticoncezionale e, neanche in questo caso, sono state segnalate reazioni avverse correlabili. E, in più, se così fosse stato non avremmo potuto nemmeno parlare di vaccino in gravidanza, considerando che la gestazione è un evento a rischio trombotico 10 volte più alto della pillola anticoncezionale».

 

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