L’Istituto Superiore di Sanità aggiorna le indicazioni per la vaccinazione in gravidanza e allattamento
L’ISS raccomanda l’estensione dell’offerta vaccinale, con vaccini a mRNA, a tutte le donne in gravidanza nel secondo e nel terzo trimestre. Questo l’aggiornamento delle indicazioni sulla vaccinazione contro Covid-19 in gravidanza pubblicato dall’Istituto Superiore di Sanità. Il documento precedente, infatti, risalente allo scorso gennaio, consigliava la vaccinazione solo alle donne in gravidanza ad alto rischio di complicazioni gravi da Covid-19, che «rimangono il target prioritario per la vaccinazione in gravidanza».
L’aggiornamento è stato ritenuto necessario considerate «le crescenti evidenze sulla sicurezza della vaccinazione in gravidanza sia nei confronti del feto che della madre, delle nuove evidenze relative alla maggiore morbosità associata alla variante Delta, della crescente circolazione della stessa variante e del notevole abbassamento dell’età mediana all’infezione in Italia».
Per quanto riguarda il primo trimestre di gravidanza, invece, «ad oggi sono ancora poche le evidenze relative a vaccinazioni eseguite» nelle prime settimane. Per cui, «le donne che desiderino vaccinarsi in questa epoca gestazionale devono valutare rischi e benefici insieme a un sanitario anche alla luce dell’evidenza che la febbre, che rientra tra le possibili reazioni al vaccino, può causare un aumento del rischio di malformazioni congenite».
L’ISS inoltre sottolinea che «se una donna vaccinata scopre di essere in gravidanza dopo aver già ricevuto il vaccino, non c’è evidenza in favore dell’interruzione della gravidanza. E se una donna scopre di essere in gravidanza tra la prima e la seconda dose del vaccino può considerare di ritardare la seconda dose fino al secondo trimestre».
Per quanto riguarda l’allattamento, si conferma l’assenza di rischi per la mamma ed il neonato, che anzi tramite il latte assume anticorpi contro SARS-CoV-2 e non dovrà in alcun modo modificare il proprio calendario vaccinale.
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