Da oggi, vaccini allo Spallanzani di Roma, in settimana a Milano. Le dosi attualmente disponibili, 16 mila, saranno suddivise tra le Regioni con il più alto numero di casi segnalati: Lombardia, Lazio, Emilia-Romagna e Veneto. Personale di laboratorio con possibile esposizione diretta a orthopoxvirus, persone gay, transgender, bisessuali e altri uomini che hanno rapporti sessuali con uomini (MSM) tra i primi a ricevere la vaccinazione
Da oggi, allo Spallanzani porte aperte per la vaccinazione contro il vaiolo delle scimmie. Nel fine settimana il Ministero della Salute ha diffuso la circolare che definisce le modalità della campagna e indica le fasce di cittadini a cui è destinata l’immunizzazione. In settimana anche Milano avvierà le vaccinazioni, mentre in Veneto ed Emilia-Romagna, le altre due regioni maggiormente colpite dai contagi, non è stata ancora fissata la data per l’inizio delle somministrazioni.
Le prime dosi di vaccino sono riservate a personale di laboratorio con possibile esposizione diretta a orthopoxvirus, persone gay, transgender, bisessuali e altri uomini che hanno rapporti sessuali con uomini (MSM), che rientrano in alcune specifiche categorie di rischio. Indicata a partire dai 18 anni di età, la vaccinazione prevede due dosi a distanza di almeno 4 settimane, ovvero 28 giorni, tra l’una e l’altra. Il vaccino commercializzato in Europa è l’Imvanex e l’Ema ne ha recentemente esteso le indicazioni d’uso, precedentemente solo per il vaiolo, anche per il vaiolo delle scimmie.
A Roma, così come spiegato dalla Regione Lazio, chi rientra tra le categorie elencate nella circolare ministeriale può prenotare il proprio vaccino inviando una mail a vaccinomonkeypox@inmi.it. In Lombardia la campagna vaccinale sarà gestita da una task force di cui fanno parte anche associazioni attive nella lotta all’Aids, come Milano Check Point, la sezione milanese di Lila e Asa. Il Ministero rassicura sulla pericolosità del virus: «Al momento, la modalità di contagio e la velocità di diffusione così come l’efficacia delle misure non farmacologiche fanno escludere la necessità di una campagna vaccinale di massa», si legge nella circolare.
In questa prima fase, in accordo con Regioni e province autonome, il Ministero ha stabilito che le dosi di vaccino attualmente disponibili saranno suddivise tra le Regioni con il più alto numero di casi segnalati. Decisione che ad oggi vede l’assegnazione di 2 mila dosi alla Lombardia, 1200 nel Lazio, 600 in Emilia-Romagna e 400 in Veneto. Durante la prima tranche saranno distribuite 5.300 dosi, a cui ne seguiranno altre per un totale di 16 mila. La seconda tranche, attualmente, è prevista dopo Ferragosto, mentre una quota di vaccino resterà stoccata presso il Ministero della Salute, per eventuali emergenze. Non è escluso che una nuova circolare possa ampliare la fascia di popolazione vaccinabile.
Come sottolineato dal sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, ad oggi «la stragrande maggioranza dei casi di vaiolo delle scimmie in Italia, circa 550 con un trend in aumento, riguarda persone di sesso maschile della comunità gay, ma sarebbe scorretto pensare che il contagio rimarrà confinato all’interno di questa popolazione. L’infezione da monkeypox non è collegata all’orientamento sessuale, poiché la sua trasmissione richiede un contatto fisico importante quale è appunto il contatto sessuale. L’infezione è partita dalla comunità gay maschile, ma – conclude – non dobbiamo commettere l’errore, fatto negli anni Ottanta ai tempi dell’AIDS, di credere che la malattia riguardi solo quella comunità».
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