Degani (Uneba Lombardia): «Entro fine febbraio tutti vaccinati, poi personale medico a disposizione del territorio per vaccinare la popolazione»
Parte oggi il Vax day nelle RSA e RSD della Lombardia. Un appuntamento importante che darà il via alla vaccinazione delle persone fragili, anziane e disabili e degli operatori sanitari impiegati nelle strutture. Per Luca Degani, presidente di UNEBA Lombardia, associazione che conta oltre 400 residenze sul territorio, prende il via un percorso che dovrà portare entro due mesi alla completa vaccinazione di tutto il personale e degli ospiti.
«Alla fine di febbraio dobbiamo garantire la totalità delle vaccinazioni ai nostri ospiti e operatori sanitari – spiega Degani –. Ci sono alcuni aspetti importanti da sottolineare, ovvero l’ingresso nelle RSA e nelle RSD di tutti gli ospiti subordinato alla vaccinazione, almeno in un primo momento. Dopodiché dobbiamo puntare ad avere tutti gli operatori vaccinati in modo che si minimizzi al massimo il rischio, non sapendo ancora tecnicamente fino in fondo quale sarà la durata di copertura del vaccino, ma anche quella che potrebbe essere l’eventuale infezione in un secondo momento».
«Inoltre – aggiunge – stiamo ottenendo ascolto dal governo affinché la vaccinazione venga fatta anche nei centri diurni integrati e stiamo tentando di unire nel percorso vaccinale anche i soggetti che hanno necessità di assistenza domiciliare integrata. Non solo, sia a livello ministeriale che regionale da subito si è deciso di estendere la vaccinazione alla popolazione disabile, ai cronici e a tutti coloro che hanno una fragilità evidente».
«C’era un problema significativo legato al consenso informato delle persone con decadimento cognitivo che necessitano di un tutore – rimarca il presidente di UNEBA Lombardia – ma è stato risolto. Il governo ha emanato una norma secondo cui questo consenso viene dato dal responsabile medico di struttura e dal giudice tutelare in un’azione congiunta, con una procedura che garantisca entro 48 ore la formalizzazione definitiva del consenso».
Una volta vaccinati i 120 mila tra operatori e ospiti delle residenze lombarde, per Degani le RSA e RSD potranno acquisire un ruolo fondamentale nella sanità territoriale. «Questi luoghi dovranno un domani essere al servizio del territorio. Il che significa avere circa mille strutture con relativo personale medico a disposizione per vaccinare la popolazione. Una proiezione sul territorio che già in passato noi avevamo proposto a Regione Lombardia nell’ambito della presa in carico delle cronicità in modo da vedere le RSA come luoghi dove introdurre la telemedicina e garantire la continuità assistenziale ai cronici. Questa sarà l’unica modalità per massimizzare l’azione vaccinale nella prossimità territoriale e per garantire l’organizzazione della rete territoriale. Così ritroveremo il sorriso nel 2021».
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