Lavoro e Professioni 20 Agosto 2019 09:45

Veneto, Ordini medici lanciano proposta a Zaia: «No a neolaureati in corsia, puntiamo su specializzandi con il tutor»

Parla a Sanità Informazione il Presidente di OMCeO Rovigo, Francesco Noce: «Capisco la preoccupazione del Presidente della Regione Veneto, ma l’idea dei corsi di formazione ci lascia molto perplessi, si potrebbe andare incontro a rischi professionali». Poi sottolinea i vantaggi della proposta inoltrata a Zaia che «potrebbe liberare numerose borse di studio e colmare il gap attuale»

di Federica Bosco
Veneto, Ordini medici lanciano proposta a Zaia: «No a neolaureati in corsia, puntiamo su specializzandi con il tutor»

Alla luce della recente delibera della Regione Veneto sull’assunzione e formazione di 500 giovani laureati non specializzati, gli ordini dei medici di Belluno, Rovigo, Treviso, Padova, Venezia, Verona e Vicenza chiedono un incontro al presidente di Regione Veneto Luca Zaia per presentare una proposta in grado di risolvere il gravoso tema della carenza di medici.

«In Veneto mancano 1300 specialisti – esordisce Francesco Noce, presidente dell’Ordine dei Medici di Rovigo – gli Ordini dei medici del Veneto hanno intravisto questo pericolo negli ultimi 10 anni e chiesto ai vari governi di intervenire. L’aiuto formativo così come strutturato fino ad oggi, ha fatto sì che negli anni si siano laureati più medici di quanti poi siano riusciti a specializzarsi, per cui, di fatto, non c’è carenza di medici, ma di specialisti, ovvero coloro che, secondo la normativa, sono gli unici che possono adire ai concorsi pubblici negli ospedali o sul territorio. Oggi subiamo questa situazione perché non esiste alcun provvedimento per adattare le borse di studio alle reali esigenze. D’altro canto, posso capire anche la preoccupazione del Presidente di Regione Veneto, Luca Zaia, di avere gli ospedali sguarniti di medici nei reparti e nel pronto soccorso».

LEGGI ANCHE: CARENZA MEDICI, VENETO ASSUME 500 NEOLAUREATI. FNOMCeO E SINDACATI ALL’ATTACCO: «COSI’ SI SVILISCE PROFESSIONE E SI ABBASSA LA QUALITA’ DELLE CURE»

Qual è la vostra idea al riguardo?  

«Noi abbiamo lanciato una proposta, in accordo con il presidente della Federazione degli Ordini dei medici, Filippo Anelli, che consiste nel far sì che quando vengono assunti dei medici, non ancora specializzati, siano però agli ultimi anni di specializzazione ed abbiano quasi terminato la loro formazione. In questo modo possono continuare a frequentare l’università per completare la specializzazione, ma essere anche assunti negli organici con dei contratti temporanei e affiancati da tutor fino al conseguimento della specializzazione. Dopodiché essere messi nell’organico».

Sul piano pratico cosa cambierebbe?

«Questa soluzione, rapportata alla situazione del Veneto dove abbiamo circa 600 specializzandi, avrebbe il duplice vantaggio di liberare numerose borse di studio – dai nostri calcoli circa 5mila a livello nazionale – per poter formare altri specialisti e nel giro di qualche anno colmare il gap che c’è attualmente. Abbiamo già formulato una proposta e la faremo pervenire nelle prossime ore al presidente Zaia. Poi vedremo, qualora non ci fossero abbastanza specialisti per coprire i posti vacanti in alcuni reparti, prenderemo in considerazione altre proposte».

La soluzione di avere medici neolaureati abilitati, che non frequentano gli ultimi anni di specializzazione, ma assunti con contratti a tempo indeterminato non vi convince?

«In verità ci lascia molto perplessi, non solo da un punto di vista legale per i rischi professionali a cui potrebbero andare incontro, ma anche assicurativo, perché in caso di incidente le compagnie non coprirebbero un danno fatto e creato da un medico non titolato ad essere in quel posto. Infine ritengo che la formazione debba essere fatta in collaborazione con università e Ordini dei medici per creare professionisti in grado di svolgere la loro attività in modo proficuo, con tutte le garanzie possibili».

Articoli correlati
Bonus 200 euro a specializzandi, è boom di richieste all’Enpam dopo il no dell’Inps
Oliveti: «Ci adopereremo per migliorare inquadramento previdenziale degli specializzandi»
Dopo i medici cubani, la Calabria apre agli specializzandi. Viola (Federspecializzandi): «Servono cambiamenti strutturali»
Per contrastare la grave carenza di medici, la Regione Calabria ha pubblicato un avviso per reclutare specializzandi da tutta italia. Federspecializzandi: «Positivo, ma per specializzandi non è una scelta facile»
Medici ex specializzandi, tribunali, politica ed Europa: cosa cambia dopo la sentenza della Corte Ue
La senatrice Daniela Sbrollini e l’avvocato Marco Tortorella hanno approfondito i risvolti della storica pronuncia su prescrizione, rivalutazione monetaria e adeguatezza delle borse in un webinar in esclusiva per i medici tutelati da Consulcesi
Specializzandi, la proposta del Pd: contratto della dirigenza e scuola di specializzazione per MMG
Al Senato la proposta di legge della dem Paola Boldrini: tra gli obiettivi collegare il numero delle borse di specializzazione ai reali bisogni delle diverse discipline sul territorio. L’assessore alla Sanità del Lazio D’Amato: «Prossimi anni difficili, riforma urgente»
di Francesco Torre
Specializzandi, il 30% lavora più di 70 ore settimanali. «Scarse tutele e condizioni ai limiti dello sfruttamento»
I risultati dell’inchiesta dell’Associazione “Chi si cura di te?” sull’orario di lavoro dei medici in formazione specialistica. Fra orari insostenibili, riposi mancati e diritti negati
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Alzheimer, Spadin (Aima): “Devasta l’economia della famiglia, la sfera psicologica e le relazioni di paziente e caregiver”

La Presidente Aima: “Due molecole innovative e capaci di modificare la progressione della malattia di Alzheimer sono state approvate in diversi Paesi, ma non in Europa. Rischiamo di far diventar...
Salute

Disturbi alimentari, ne soffrono più di tre milioni di italiani. Sipa: “Centri di cura pochi e mal distribuiti”

Balestrieri (Sipa): "Si tratta di disturbi che presentano caratteristiche legate certamente alla sfera psicologica-psichiatrica, ma hanno anche un’importante componente fisica e nutrizionale che...
Prevenzione

Influenza, Lopalco (epidemiologo): “Picco atteso tra la fine di dicembre e l’inizio del nuovo anno. Vaccinarsi subito”

L'epidemiologo a Sanità Informazione: "Vaccinarsi contro influenza e Covid-19 nella stessa seduta: non ci sono controindicazioni, solo vantaggi"