In un’intervista a Sanità Informazione, Silvia Antivalle, avvocato dell’Associazione Famiglie disabili lombarde, fornisce tutte le informazioni pratiche che è utile conoscere prima di programmare il proprio viaggio: dal mezzo di trasporto, all’alloggio più consono, alle agevolazioni, fino alle attività ideali…
«La possibilità di accedere direttamente e personalmente alla scoperta ed al godimento delle bellezze del pianeta rappresenta un diritto di cui tutti gli abitanti del mondo devono poter usufruire in modo paritario». Lo sancisce l’articolo 7 del Codice mondiale di Etica del turismo, scritto nel 1999 e adottato dall’Italia nel 2012. Ma chi ha una disabilità o chi convive con una persona disabile sa bene che, in Italia così come in altri Paesi del mondo, siamo ben lontani dal pieno rispetto di tale diritto. Ma questo non significa che una persona con disabilità e la sua famiglia debbano rinunciare al godimento di una vacanza. In un’intervista a Sanità Informazione Silvia Antivalle, avvocato dell’Associazione Famiglie disabili lombarde, fornisce tutte le informazioni pratiche che è utile conoscere prima di programmare il proprio viaggio.
Partiamo dal mezzo di trasporto. Avvocato Antivalle, meglio il treno o l’aereo?
«Ognuno può scegliere il mezzo di trasporto più adatto alle sue esigenze. I treni alta velocità (frecciarossa/italo) garantiscono ottimo servizio di assistenza per salire e scendere dal treno e hanno apposite postazioni per sedie a rotelle. Sono previste anche agevolazioni di costi, ovvero accompagnatore gratuito e tariffa base per persona con disabilità. Lo stesso, purtroppo, non si può dire per le altre tipologie di treno, in cui il servizio non è così puntuale e non sempre sono disponibili apposite postazioni. In arero l’assistenza è garantita. Ma, non essendo prevista la possibilità di salire sull’aereo in sedia a rotelle, non vengono previsti ausili per consentire a chi non è in grado di stare seduto autonomamente sul sedile di affrontare il viaggio. Per questo, l’opzione che viene proposta è l’uso di una barella che occupa tre posti. Ma qui arriva la dolente nota: il costo dei tre posti occupati dalla barella è tutto a carico dell’utente».
Utilizzare la propria auto potrebbe essere più comodo e meno dispendioso?
«Chi vuole viaggiare in auto è bene che programmi molto bene e in anticipo eventuali soste, a seconda delle proprie esigenze. Le aree di sosta ed i relativi “autogrill” sono quasi sempre accessibili, prevedendo rampe di accesso, ma non sempre lo sono i bagni, anche per eventuali cambi pannoloni. Per esigenze particolari di cibo, per chi ad esempio ha problemi di disfagie ed ha necessità di cibo frullato o tritato o deve seguire una dieta particolare, è preferibile che individui ristoranti e bar vicini alle uscite autostradali, informandosi sui menu a disposizione e sulla possibilità di avere alimenti idonei».
Scelto il mezzo di trasporto, sarà necessario prenotare un alloggio. Come costatarne l’idoneità?
«L’accessibilità va verificata in base alle proprie personali esigenze. Ci possono essere barriere architettoniche, come scale, passaggi stretti, ascensore con pulsantiera bassa e/o con braille. Valutando la sistemazione del letto pensare anche all’eventuale necessità sponde. Verificare che il bagno accessibile, wc e doccia compresi. Se si opta per struttura alberghiera con mezza pensione o completa, e non per un alloggio con cucina, verificare che i ristoratori possano provvedere alla preparazione di pasti adeguati alle esigenze (cibo frullato o tritato/dieta particolare). In Italia esistono strutture accessibili al 100%».
Il passo numero tre è scegliere le attività di intrattenimento. Cosa fare in montagna?
«La prima cosa è valutare la presenza di percorsi o sentieri accessibili: esistono siti che danno utili indicazioni (ad esempio, per la Val d’Aosta, segnaliamo il sito tenuto dall’Associazione La Casa di Sabbia https://inaltoconleruote.org/ dove si trovano interessanti indicazioni su sentieri/luoghi da visitare/dove alloggiare accessibili). Alcuni Comuni o Associazionioffrono alle famiglie in vacanza alcuni utili ausili (es. la “jolette”, carrozzina che va sui sentieri di montagna) o servizi (ad es.: servizio di educatore a domicilio per consentire momenti in esclusiva ai siblings)»
E al mare?
«Scegliere spiagge totalmente accessibili, che abbiano la passerella fino alla battigia e postazioni per le carrozzine accessibili direttamente dalla passerella e che rendano disponibili sedie con le ruote per accesso in acqua. Anche in questo caso, si trovano su vari siti indicazioni sulle spiagge accessibili, con le relative caratteristiche (personalmente, abbiamo sperimentato lo stabilimento “Alta Marea” a Cupra Marittima, nelle Marche – nella foto – che offre un’ottima accessibilità).
E per chi volesse dedicarsi a qualcosa di più culturale?
«Per le visite a musei e monumenti occorre verificare l’accessibilità secondo le proprie esigenze, in primis le barriere architettoniche (come scale, passaggi stretti, ascensore con pulsantiera bassa e/o con braille). Da segnalare che vengono quasi sempre previste agevolazioni per l’ingresso, di solito gratuito per persona con disabilità e/o accompagnatore».
Prima di partire è utile munirsi di disability card?
«Sì, certo. La disability card (Carta Europea della Disabilità – CED) è una carta che permette di comprovare l’invalidità di una persona, grazie alla quale le persone con disabilità possono evitare di portare con sé documenti cartacei che attestino l’invalidità e i dettagli del loro handicap e agevolarle nel conseguimento di benefici, supporti e opportunità utili alla promozione dei propri diritti. Tuttavia, non essendo ancora riconosciuta ovunque è consigliabile munirsi sempre anche dei “classici” Verbali invalidità e 104, in attesa di una più ampia e capillare diffusione della card».
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