Salute 20 Dicembre 2023 15:51

Videogame, attenzione alle ‘loot box’ sotto l’albero. Gli scienziati: “Un trampolino verso altre forme di gioco d’azzardo”

Lo studio britannico è uno dei più ampi e solidi mai condotti sulle loot box ed ha spinto gli esperti a ribadire la richiesta di maggior rigore su questi strumenti. Gli scienziati: “’Psicologicamente simili al gambling”

Videogame, attenzione alle ‘loot box’ sotto l’albero. Gli scienziati: “Un trampolino verso altre forme di gioco d’azzardo”

Si chiamano ‘loot box’ e sono ‘pacchetti misteriosi’ da utilizzare nel mondo dei videogiochi. Si comprano con denaro reale e il loro contenuto può essere scoperto solo ad acquisto concluso. Le ‘loot box’ offrono ai giocatori di videogames ricompense casuali: strumenti di gioco, potenziamenti, funzioni aggiuntive. E non sono pochi i bambini che desidererebbero trovarne almeno una sotto l’albero, la notte di Natale. Ma gli esperti invitano alla prudenza: già regolate dalle leggi sul gioco d’azzardo, le ‘loot box’, infatti, sono finite anche nel mirino degli scienziati. Una ricerca appena pubblicata sulla rivista sulla ‘Royal Society Open Science’, condotta dall’università di Plymouth nel Regno Unito, ha dimostrato che le persone a rischio, come ad esempio chi ha problemi di gioco e gioco d’azzardo, hanno maggiori probabilità di interagire con le loot box rispetto agli altri.

Lo studio

Non è la prima volta che la ricerca punta il dito contro questi articoli. Diversi lavori infatti hanno dimostrato che sono strutturalmente e psicologicamente simili al gioco d’azzardo, “ma nonostante le evidenze raccolte sui collegamenti con possibili rischi, rimangono comunque accessibili ai bambini”, osservano gli esperti. Lo studio dell’ateneo britannico è uno dei più ampi e solidi mai condotti sulle ‘loot box’ ed ha spinto i ricercatori a ribadire la richiesta di maggior rigore su questi strumenti. Gli autori hanno raccolto, tramite sondaggi, i pensieri di 1.495 giocatori che acquistano ‘loot box’ e di altri 1.223 che acquistano altri contenuti di gioco non randomizzati. Sulla base di quanto emerso, hanno spiegato che correre il rischio di aprire una ‘loot box’ era associato a persone che avevano sperimentato problemi di gioco d’azzardo, impulsività e cognizioni legate al gambling, inclusa la percepita incapacità di smettere di acquistarli.

Lo schema mentale rischio/ricompensa

Nello studio è stato poi dimostrato che qualsiasi impatto finanziario o psicologico derivante dall’acquisto di ‘loot box’ può influenzare in modo sproporzionato varie coorti a rischio, come chi ha avuto problemi di gioco d’azzardo in precedenza. “Le loot box – osserva l’autore principale, James Close, università di Plymouth – sono ricompense a pagamento nei videogiochi, ma il giocatore non sa cosa c’è dentro. Per via dello schema mentale rischio/ricompensa e dei comportamenti associati all’accesso alle loot box, sappiamo che ci sono somiglianze con il gioco d’azzardo e questi nuovi lavori forniscono una descrizione più robusta che esplora le complessità del problema”. La ricerca, prosegue, “mostra che l’uso delle loot box è guidato da convinzioni come ‘vincerò in un minuto’, il che riecheggia davvero la psicologia che vediamo nel gioco d’azzardo. I lavori condotti contribuiscono a fornire un insieme sostanziale di prove che dimostrano che, per alcuni, le loot box possono portare a danni finanziari e psicologici. Tuttavia, non si tratta di renderle illegali, ma di garantire che il loro impatto sia considerato simile a quello del gioco d’azzardo e che siano messe in atto politiche per garantire che i consumatori siano protetti da questi danni”.

Un trampolino verso altre forme di gioco d’azzardo

La ricerca è stata finanziata dall’associazione ‘GambleAware’ e condotta insieme all’università di Wolverhampton e altri collaboratori. Un precedente passaggio di questo studio ha anche trovato evidenze del fatto che i minori di 18 anni che si sono impegnati con le loot box sono passati ad altre forme di gioco d’azzardo. “La nostra ricerca – conclude il co-responsabile, Stuart Spicer – aggiunge ulteriori dati sul fatto che queste funzionalità che si trovano nei videogame rappresentano un problema per i gruppi a rischio, come le persone con pensieri disfunzionali sul gioco d’azzardo, con redditi più bassi e con livelli problematici di utilizzo dei videogiochi. Speriamo davvero che questi risultati si aggiungano alla base di prove che mostra il legame tra loot box, gioco d’azzardo e altri comportamenti rischiosi, e che ci sia una maggiore spinta ad agire e ridurre al minimo i danni”.

 

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