Salute 20 Novembre 2023 15:37

Violenza sulle donne, Fondazione Onda lancia la campagna #violenzaalplurale e l’(H) Open Week

Realizzati tre murales a Milano, Roma e Caserta che rappresentano i diversi tipi di violenza. Dal 22 al 28 novembre la terza edizione dell’(H) Open Week con tanti servizi gratuiti in oltre 200 ospedali con il Bollino Rosa e centri antiviolenza
di I.F.
Violenza sulle donne, Fondazione Onda lancia la campagna #violenzaalplurale e l’(H) Open Week

Si chiama “#violenzaalplurale” ed è la nuova campagna realizzata da Fondazione Onda, in occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, che si celebra il 25 novembre. In contemporanea, dal 22 al 28 novembre, negli oltre 200 ospedali con il Bollino Rosa che hanno al loro interno percorsi dedicati e i centri antiviolenza, tornerà, per la terza edizione, l’(H) Open Week sulla violenza contro le donne. “L’obiettivo della campagna è sensibilizzare il pubblico sull’esistenza di diversi tipi di violenza, oltre a quella fisica e sessuale. Esistono, infatti, violenze verbali, psicologiche e persino economiche, che possono culminare o meno in episodi di stalking e di violenza fisica”, dice Francesca Merzagora, Presidente Fondazione Onda.

#violenzaalplurale

“È importante sottolineare come il controllo che può essere esercitato su una donna non scaturisce solamente dalla forza fisica, ma anche dalla volontà di controllare e limitare la sua libertà personale in tutti i sensi, con lo scopo di isolarla e lederne la dignità. A tutto ciò, si aggiunge anche una tematica nuova, quella della ‘violenza della malattia’. Quando una patologia irrompe nella vita di una persona, può avere – oltre alle conseguenze psico-fisiche – un impatto drammatico sulla qualità di vita, stravolgendo la quotidianità e le relazioni, minando il senso della propria identità”, continua la Presidente Fondazione Onda. La campagna #violenzaalplurale comprende una campagna digital di awareness e la realizzazione di tre murales, in collaborazione con Stradedarts, a Milano con l’artista SteReal, a Roma con l’artista Napal e a Caserta con l’artista Yele; questi murales rappresentano i diversi tipi di violenza, per sensibilizzare la popolazione e portare l’attenzione su questo importante tema. La campagna social, inoltre, è stata insignita della Medaglia del Presidente della Repubblica.

Open Week sulla violenza contro le donne

L’obiettivo della terza edizione dell’(H) Open Week sulla violenza contro le donne, invece, è quello di incoraggiare le donne vittime di violenza a rompere il silenzio e avvicinarle alla rete di servizi antiviolenza che può offrire percorsi di accoglienza protetta e progetti di continuità assistenziale e di sostegno, fornendo strumenti concreti e indirizzi a cui rivolgersi per chiedere aiuto. Le strutture aderenti offriranno gratuitamente alla popolazione femminile consulenze, visite, colloqui, info point, e distribuzione di materiale informativo. Tutti i servizi offerti con indicazioni su date, orari e modalità di prenotazione sono consultabili sul sito www.bollinirosa.it. È possibile selezionare la regione e la provincia di interesse per visualizzare l’elenco degli ospedali aderenti.

Se non si condanna la violenza

Purtroppo, vi sono ormai affermazioni standard, che, troppo spesso, non vengono riconosciute quali insulti, e questa violenza verbale, rivolta contro troppi atti e azioni del tutto innocenti delle donne, non viene condannata. Perché? Forse in quanto le donne sono considerate inferiori? – chiede Nicla Vassallo, Professore Ordinario di Filosofia Teoretica, Ricercatore associato Cnr, Alumna King’s College London -. Sono senz’altro considerate tali o, meglio, alla stregua di prede, nelle troppe guerre, benché non solo, a cui stiamo assistendo: vengono violentate dai nemici del loro popolo. Non posseggono ‘armi’ con cui difendersi, se non quelle di azzerare i loro cinque sensi, a partire dalla vista, nel tentativo di zittire il loro, proprio corpo, al fine di non cadere nel baratro. È anche perché troppi uomini nel mondo ritengono che debbano possedere le donne; da ciò le donne non possono, né riescono a trovare una via di fuga. Coloro che vi provano vengono spesso massacrate. Troppi uomini nel mondo  – conclude Vassallo – confondono le donne, che sono persone, e di cui non si può, né si deve fare ciò che si vuole, con oggetti, con giocattoli”.


L’iniziativa è realizzata con il patrocinio di Ministero dell’Interno, Consiglio Nazionale delle Ricerche, DonnexStrada, Fondazione Libellula e Rifiorire Insieme, con la media partnership di Adnkronos, Baby Magazine, Panorama della Sanità, Salutare e Tecnica Ospedaliera e grazie al contributo non condizionante di Aurobindo Pharma Italia, Crédit Agricole Italia, Korian, Prodeco Pharma e TIM.

 

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