Lo studio, presentato al congresso annuale della Infectious Diseases Society of America, ha coinvolto diversi Paesi, Italia compresa: l’efficacia durante il secondo anno dalla vaccinazione è del 67%
La vaccinazione contro il virus respiratorio sinciziale negli over 60 offre una protezione duratura, che può arrivare fino a due anni. A rivelarlo un recente studio presentato nei giorni scorsi al congresso annuale della Infectious Diseases Society of America. I ricercatori hanno dimostrato che anche una sola delle due dosi di vaccino previste è capace di conferire un’alta protezione, riducendo del 67,2% il rischio di infezioni da virus respiratorio sinciziale. Questo virus è molto comune ed è in grado di provocare infezioni a carico dei polmoni e delle vie aeree, soprattutto di quelle superiori. Tuttavia, nonostante la sua larga diffusione il virus respiratorio sinciziale non va sottovalutato: solo in Europa causa circa 250 mila ricoveri e 17 mila decessi ogni anno tra gli over 65.
Lo studio
La ricerca, che ha testato la durata della protezione del vaccino contro il virus respiratorio sinciziale approvato lo scorso maggio negli Stati Uniti e a giugno in Europa, è stata condotta in diversi Paesi, Italia compresa. Nello studio sono stati coinvolti quasi 25 mila over 60 che hanno ricevuto due dosi di vaccino nell’arco di due successive stagioni, una sola dose, oppure un placebo. Le analisi condotte al termine della seconda stagione hanno mostrato che anche una sola dose di vaccino conferisce un’alta protezione e riduce del 67,2% il rischio di infezioni delle basse vie respiratorie dovute a virus respiratorio sinciziale. L’effetto protettivo, inoltre, si verificava anche nelle persone più a rischio, per esempio quelle più anziane, con comorbidità o identificate come particolarmente fragili.
Diffusione del virus sinciziale
Questa ricerca, dunque, rafforza i risultati già ottenuti dagli studi che sono stati condotti per l’approvazione del vaccino: l’European Medicines Agency aveva diffuso la notizia di una riduzione dell’83% del rischio di contrarre un’infezione delle basse vie respiratorie da virus sinciziale tra le persone vaccinate, rispetto a quanti avevano ricevuto il placebo. In Italia, l’Agenzia Italiana del Farmaco, con una determina dello scorso 2 ottobre, successivamente pubblicata in Gazzetta Ufficiale, ha inserito il vaccino nella classe C(nn), dedicata ai farmaci non ancora valutati ai fini della rimborsabilità.
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