Al via la campagna “Amore senza ostacoli”, da settembre nelle scuole con il Vocabolandro
La parola “pene” è ancora un tabù. Così come è un tabù, per i giovanissimi, parlare di sintomi, dubbi, preoccupazioni relative allo stato di salute del loro organo genitale. E allora, in cerca di informazioni, non ci si rivolge ai genitori o al medico, ma ad internet. E il guaio rischia di essere dietro l’angolo.
La Società Italiana di Andrologia (SIA) rileva infatti che circa un ragazzo su tre (il 30%) tra i 14 e i 18 anni presenta una patologia andrologica, nella maggior parte dei casi lieve ma che, se non trattata per tempo e correttamente, rischia di ripercuotersi sulla fertilità futura e sull’attività sessuale. Tuttavia, solo il 2% dei ragazzi in questa fascia d’età si è recato almeno una volta nella vita da un andrologo.
«Questi ragazzi sono figli di una generazione che a suo tempo fece della consapevolezza sessuale una bandiera e che invece oggi non è in grado di trasmettere concretamente questo messaggio “di rottura” ai propri figli, impelagandosi negli stessi tabù che si prefiggeva di scardinare» – commenta ai nostri microfoni il professor Nicola Mondaini, andrologo e urologo presso l’Università Magna Graecia di Catanzaro e componente SIA.
Proprio Mondaini, che Sanità Informazione ha intervistato, è l’ideatore della campagna “Amore senza ostacoli”, un’iniziativa targata SIA che si prefigge di arrivare direttamente ai ragazzi bypassando l’ostacolo generazionale, consentendo loro di acquisire informazioni e consapevolezza sulla sfera urogenitale e i relativi disturbi, e sull’importanza di intervenire precocemente sugli stessi. «Il dato scientifico ci parla di una percentuale del 30% di ragazzi tra i 14 e i 18 anni che presentano lievi patologie andrologiche – afferma Mondaini – che, se individuate per tempo, si risolverebbero facilmente e senza conseguenze. Sono patologie che se non trattate correttamente nel 60% dei casi possono influenzare negativamente la fertilità e nel 10% dei casi possono incidere anche sull’attività sessuale. Parliamo di varicocele, idrocele, fimosi, frenulo corto, pene curvo congenito, fino ad arrivare in alcuni casi a patologie più gravi come il tumore del testicolo che è la neoplasia più frequente nei ragazzi tra i 15 e i 35 anni».
«La SIA – prosegue – ha da sempre cercato di promuovere campagne di screening rivolte ai giovani, anche nelle scuole. Da queste esperienze abbiamo raccolto due dati importanti: il primo è che appena il 2% di ragazzi under 20 aderiscono a queste campagne di prevenzione; quindi, di fatto questa fascia d’età non riesce ad essere correttamente intercettata, ed anche nelle scuole solo il 30-40% dei ragazzi acconsente a farsi visitare».
«Da qui è nata l’esigenza, negli ultimi anni, di passare campagne di informazione calibrate su misura per i giovanissimi – spiega Mondaini – anche avvalendoci di testimonial dal mondo dello sport e dello spettacolo, e in questo modo siamo riusciti ad intercettare una fetta più ampia di ragazzi. La campagna di quest’anno, “Amore senza ostacoli” contiene già nel nome il suo messaggio, per incitare a non avere esitazioni nel chiedere l’aiuto dei genitori prima e di uno specialista poi, qualora si avesse un dubbio sulle condizioni di salute del proprio apparato urogenitale, esattamente come quando si ravvisa qualsiasi malessere di altra natura. Stop ai tabù, insomma, che non sono nei ragazzi, ma purtroppo nel contesto sociale in cui siamo immersi. Uno degli obiettivi primari della campagna – sottolinea il professore – è, inoltre, quello di fornire una informazione scientifica e veritiera che si sostituisca alle fake news e alle nozioni fuorvianti di Doctor Google, la principale fonte di informazioni cui i giovanissimi oggi attingono».
«La campagna “Amore senza ostacoli” prevede di portare nelle scuole superiori, da settembre, l’opuscolo Vocabolandro, e spiegare in un incontro di circa un’ora il significato di alcuni termini più comuni che riguardano l’andrologia e i relativi disturbi: dalla A di azoospermia alla Z di Zinco, nella speranza di accendere nei ragazzi la consapevolezza che se sentono di avere qualche disturbo possono e devono parlarne per accedere a una diagnosi precoce. In contemporanea – conclude Mondaini – proprio per ricordare che l’amore non deve avere ostacoli, durante tutto l’arco della campagna e fino a giugno 2023, un’atleta equestre concorrerà in numerose gare di equitazione con i colori della SIA».
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