Brusaferro: «Gli standard di qualità di una biobanca garantiscono la qualità e l’affidabilità della ricerca che ne deriva»
Siglato l’accordo per la costruzione di ViVa, una delle più grandi biobanche di ricerca italiane che potrà contenere campioni biologici di vari tipi: umani, animali e ambientali, secondo i più alti standard qualitativi, per consentire una ricerca trasversale che tenga conto di tutti i fattori che determinano la nostra salute. La biobanca, collocata nell’area dell’Istituto Superiore di Sanità, sarà pronta nella prima metà dell’anno prossimo. La nuova struttura di circa 700 metri quadri potrà contenere fino a 5 milioni di campioni e verrà realizzata grazie alla collaborazione con SIAD, uno dei principali gruppi chimici italiani, che ha sviluppato per l’Istituto l’intero progetto del valore di 3.500.000 di euro. ViVa disporrà di aree dedicate, dotate di tecnologie e attrezzature avanzate per la preparazione, l’analisi e la conservazione dei campioni e dei relativi dati, in grado di farne un punto di riferimento per la ricerca biomedica.
«Le biobanche sono uno strumento indispensabile per la ricerca presente e futura e questa realizzazione, grazie al supporto di SIAD, contribuirà a mantenere ISS e la sanità pubblica italiana all’avanguardia – afferma Silvio Brusaferro, Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità – poiché è progettata e realizzata con le migliori tecnologie. Una biobanca di questo livello, inoltre, che garantisce una perfetta conservazione dei campioni biologici e dei dati ad essi correlati, attraverso l’applicazione degli standard più alti di qualità è il presupposto fondamentale per la qualità e l’affidabilità della ricerca che ne deriva».
«Gli ingegneri ed esperti SIAD hanno lavorato per mesi fianco a fianco con i ricercatori dell’ISS per la realizzazione della biobanca Viva. Il risultato è una biobanca all’avanguardia che ha l’ambizione di dare impulso alla ricerca e di diventare un modello e un punto di riferimento per il settore delle biobanche», aggiunge Bernardo Sestini, amministratore delegato SIAD. L’intera struttura sarà suddivisa in tre aree: una destinata ai campioni raccolti secondo gli standard che garantiscono la massima qualità del campione. Una seconda area alla conservazione di campioni storici, ossia quelli già raccolti, che non sempre posseggono tutti i requisiti di qualità ma che potrebbero rappresentare comunque un importante patrimonio informativo per future ricerche.La terza è invece un’area definita disaster recovery, destinata a ospitare per periodi transitori campioni da altre strutture che affrontano situazioni di criticità. La biobanca Viva garantisce i più alti standard di sostenibilità ambientale, attraverso tecnologie di gestione intelligente e l’utilizzo di energie rinnovabili che aiutano a ridurre l’impatto ambientale della struttura. La progettazione, inoltre, consente una flessibilità e una modularità in grado di renderla adattabile alle diverse esigenze di ricerca e alle tecnologie in evoluzione.
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