L’Azienda sanitaria Friuli Occidentale: “La paziente non riferisce di soggiorni in altre aree e perciò il caso viene considerato autoctono. Subito dopo la segnalazione di positività, sono tempestivamente partiti gli accertamenti necessari da parte del Dipartimento di prevenzione”
La donna ricoverata in Friuli, dallo scorso 12 luglio, per febbre associata a sintomi neurologici, è positiva al virus West Nile. Le sue condizioni generali sono gravi e la prognosi resta riservata. “La paziente – precisa l’Azienda sanitaria Friuli Occidentale (Asfo) – residente in provincia di Pordenone, non riferisce di soggiorni in altre aree e perciò il caso viene considerato autoctono. Subito dopo la segnalazione di positività, sono tempestivamente partiti gli accertamenti necessari da parte del Dipartimento di prevenzione”, assicurano gli esperti. Intanto, il Centro nazionale trapianti ha disposto l’introduzione delle misure di sorveglianza e prevenzione indicate nel Piano nazionale per le arbovirosi, per evitare eventuali trasmissioni di West Nile virus mediante trapianto d’organo, tessuti e cellule, per tutti i residenti nella regione Friuli Venezia Giulia.
Oltre al caso accertato in Friuli, in questi ultimi giorni ne erano stati già notificati altri due. Con questi tre nuovi contagi, tra l’11 e il 17 luglio, salgono a sei i casi nell’uomo segnalati in Italia dall’inizio della sorveglianza, partita a maggio. A rivelarlo il bollettino numero 4 del 2024 relativo alla sorveglianza di West Nile e Usutu virus, pubblicato dall’Istituto superiore di sanità (Iss). Dei sei casi complessivi, si legge nel documento, tre si sono manifestati nella forma neuro-invasiva, tutti in pazienti over 75: due in Emilia Romagna e uno in Friuli-Venezia Giulia. Il grafico sull’andamento di queste forme più gravi sembra indicare che i dati di questa stagione siano al momento più bassi di quelli dello stesso periodo dell’anno scorso. Risultano, poi, due casi asintomatici identificati in donatori di sangue in Emilia Romagna e un caso di febbre importato dall’Oman.
Nessun decesso è stato ad oggi notificato, si comunica nel bollettino, che evidenzia anche come siano salite a quota 14 le province con dimostrata circolazione di West Nile virus in vettori/animali/uomo, appartenenti a cinque Regioni. Le regioni in cui ci sono state segnalazioni di circolazione di West Nile virus sono Lombardia, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia Romagna e Abruzzo. La sorveglianza veterinaria attuata su cavalli, zanzare, uccelli stanziali e selvatici, ha confermato la circolazione del West Nile virus Lineage 2 (isolato solo in Africa fino al 2004, poi anche in Europa, ndr) in zanzare catturate in Abruzzo e in Emilia-Romagna. Il Lineage 1 (la forma più diffusa nel mondo, ndr) è stato confermato in un uccello selvatico nelle Marche (provincia di Ancona, verosimilmente si tratta di un’infezione contratta nel continente africano) e in Emilia Romagna. Le infezioni umane sono tutte riconducibili ai Lineage 1 e 2: quest’ultimo considerato meno patogenico del primo, anche se entrambi i lineage includono ceppi con vari gradi di neuro-invasività nell’uomo. La presenza del West Nile virus non è stata ancora rilevata negli equidi, né negli uccelli stanziali appartenenti a specie bersaglio (gazza, cornacchia grigia, ghiandaia). Nello stesso periodo, informa infine l’Iss nel bollettino, non sono stati segnalati casi di Usutu virus.
Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato