Continua a cresce l’emergenza West Nile in Italia. Ieri è stato registrato l’ottavo caso in Sardegna. La donna non è in condizioni gravi
Salgono a otto i casi di Febbre del Nilo in provincia di Oristano. Ieri è stato accertato il contagio di una donna residente a Marrubiu. La paziente è ricoverata a Cagliari, ma le sue condizioni non sono preoccupanti. Il sindaco di Marrubiu, Luca Corrias, su indicazione del Servizio di igiene e sanità pubblica di Oristano, ha firmato un’ordinanza con misure di prevenzione e controllo della West Nile Disease. Il caso di Marrubiu è l’ultimo registrato nell’Oristanese e si aggiunge ai sette già accertati: cinque a Oristano, uno a Simaxis e uno a Riola Sardo. Nei giorni scorsi la Provincia di Oristano aveva programmato interventi di disinfestazione anche a Nurachi e Baratili, dove i monitoraggi periodici avevano rilevato la presenza di zanzare portatrici del virus.
Mentre in Veneto è stato segnalato il caso di un asino, «Nino», morto per la Febbre del Nilo. Fino a una decina di giorni fa viveva in salute accanto a «Luisella» e «Nane», altri due asini stanziali, in un allevamento della campagna veneziana, ai confini con la provincia di Padova. Poi tremori, paralisi, incapacità di tenersi sulle zampe e labbro inferiore cadente: il suo allevatore ha notato quelli che i veterinari dell’Ulss 3 Serenissima, visitando Nino ancora in vita, hanno poi definito sintomi nervosi probabilmente riconducibili alla West Nile Disease. Quindi è stato subito fatto un prelievo per la ricerca del virus. L’animale è deceduto pochi giorni dopo. Oggi è invece arrivata la conferma: Nino è morto a causa del virus del West Nile; stanno invece bene gli altri due asinelli che condividevano gli spazi con lui.
Continuano quindi a cresce i casi di infezione da West Nile in Italia. I dati dell’ultimo bollettino della sorveglianza integrata pubblicato dall’Istituto Superiore di Sanità (Iss), indicano un numero di casi totali pari a 517. A questi andrebbero aggiunti quelli registrati negli ultimi 8 giorni. In totale, stando sempre al bollettino, si sono verificati 28 decessi: in Piemonte (5), Lombardia (5), Veneto (14), Friuli-Venezia Giulia (1), Emilia- Romagna (3).
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