Durante la pandemia in calo le coperture vaccinali tra i più piccoli. Cricelli (SIMG): «Il Covid, in Italia, non ha fermato la campagna vaccinale contro l’influenza per adulti fragili e anziani. Anche se messo a dura prova, il sistema sanitario vaccinale italiano resta uno dei migliori al mondo»
È “vaccino” una delle parole più cercate su Google nel 2021 (dati report annuale Google Trends). Green pass e obbligo vaccinale hanno stimolato la popolazione ad informarsi di più su rischi e benefici delle immunizzazioni. Ma se da un lato la pandemia ci ha resi più consapevoli sulle potenzialità dei vaccini, dall’altro ha ostacolato la diffusione di quelli non-Covid. Nel 2020, infatti, secondo gli ultimi dati diffusi dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, la copertura vaccinale globale è scesa in dodici mesi di 3 punti percentuali, passando dall’86 all’83%. Nel mondo il numero di bambini completamente non vaccinati è aumentato di 3,4 milioni. Ventitré milioni di piccoli, di età inferiore ad un anno, non hanno ricevuto nemmeno i vaccini di base, è il numero più alto dal 2009.
«Ed è proprio per sensibilizzare la popolazione, le istituzioni e gli operatori sanitari sull’importanza dei vaccini che da 17 anni l’OMS promuove ogni anno, l’ultima settimana del mese di aprile (24-30 aprile 2022) il World Immunization Week 2022 e l’European Immunization Week», spiega Claudio Cricelli, presidente SIMG, la Società Italiana Medicina Generale e delle Cure Primarie. Long life for All (Lunga vita per tutti) è lo slogan scelto per la settimana mondiale dell’immunizzazione 2022 che, come specificato dell’OMS, «mira a unificare le persone attorno all’idea che i vaccini ci consentono di seguire i nostri sogni, proteggere i nostri cari e vivere una vita lunga e sana».
A far calare ulteriormente i tassi di vaccinazione infantile, negli ultimi mesi, ha contribuito anche la guerra in Ucraina, dove l’immunizzazione è stata interrotta. Per questo, l’Oms ha sottolineato anche l’importanza e l’urgenza di organizzare servizi vaccinali accessibili a tutti i bambini che sono fuggiti dal conflitto, ovunque si siano rifugiati. In Italia è già attiva l’assistenza sanitaria per la popolazione in arrivo dall’Ucraina che, oltre alle vaccinazioni e green pass, prevede l’accesso alle cure ed un numero di pubblica utilità (1500).
Il timore di contagio ha indotto molti cittadini a rimandare le vaccinazioni programmate per sé o per i propri figli durante i periodi più critici della pandemia da Covid-19. «Contemporaneamente, molti servizi vaccinali sono stati chiusi o ridimensionati per la necessità di dirottare il personale sanitario sul fronte dell’emergenza sanitaria», aggiunge Cricelli.
Nel dettaglio, i dati di copertura vaccinale al 31 dicembre 2020 elaborati dall’Istituto Superiore di Sanità, indicano che la copertura nazionale tra i bambini di due anni (in relazione ai nati nel 2018) nei confronti della polio, usata come indicatore per le vaccinazioni contenute nell’esavalente, scende al 94%, diminuendo di quasi un punto percentuale rispetto al 2019. La tendenza è in peggioramento anche nel caso della copertura per la prima dose di vaccino contro il morbillo, pari al 92,7% nel 2020, con una diminuzione dell’1,79% rispetto all’anno precedente. In calo anche il numero di bambini immunizzati contri la varicella (-0,22% rispetto al 2019), meningococco B (-2,68%) e pneumococco (-1,42%).
Il trend cambia se si osservano i dati relativi ai bimbi più grandi: tra i bambini di 3 e 4 anni è in crescita l’attività di recupero delle vaccinazioni obbligatorie non ancora effettuate. In calo, invece, le vaccinazioni somministrate in età pre-scolare (generalmente tra i cinque e i sei anni): diminuita del 2,7% la quarta dose di anti-polio e dell’1,76% la seconda di anti-morbillo. Controtendenza, invece, le vaccinazioni eseguite entro gli otto anni: aumento dell’1,35% per la seconda dose di morbillo e dello 0,39% della quarta dose antipolio. «Anche tra la popolazione adulta non ci sono stati evidenti cali di vaccinazioni. La campagna vaccinale contro l’influenza – assicura il presidente SIMG – ha dato ottimi risultati».
Dall’agosto 2020 l’Assemblea mondiale della sanità dell’OMS promuove una serie di iniziative per migliorare la copertura vaccinale globale, in particolare attraverso l’Agenda 2030 per l’immunizzazione. L’obiettivo è salvare oltre 50 milioni di vite nel prossimo decennio. «Il sistema sanitario vaccinale italiano è uno dei migliori al mondo – dice Cricelli -, sia in termini di quantità di vaccini disponibili che di gratuità delle somministrazioni. E resta tale, nonostante i ritardi che si sono accumulati durante la pandemia nelle somministrazioni di alcuni vaccini, come ad esempio quello contro l’herpes zoster».
Rallentamenti che per il presidente SIMG saranno presto recuperabili senza la necessità di reclutare, come accaduto per la campagna vaccinale anti-Covid, altri professionisti sanitari. «La vaccinazione è un atto complesso e chi lo esegue deve avere un’eccellente conoscenza sia della persona sottoposta a vaccino, sia dei possibili effetti collaterali del farmaco somministrato. La vaccinazione non si riduce alla sola inoculazione, che può e viene effettuata anche da personale sanitario non medico, ma – conclude Cricelli – comprende una preparazione preliminare e un’osservazione postuma, tutti atti esclusivamente clinici».
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