Il presidente della Commissione d’Albo Nazionale dei Fisioterapisti: «L’Ordine autonomo è un traguardo sempre più vicino. Puntiamo ad inaugurarlo all’arrivo del nuovo anno»
Ci si sente stanchi, debilitati, anche a guarigione certificata. Sono questi i sintomi che molte persone, reduci dal Covid-19, percepiscono a distanza di settimane, se non addirittura mesi, dall’ultimo tampone negativo. Si tratta del “Long Covid”, una sindrome a cui l’Organizzazione internazionale della Fisioterapia ha voluto dedicare il World Physical Therapy Day 2021.
«La giornata mondiale della Fisioterapia è stata celebrata per la prima volta nel 1996 – racconta Piero Ferrante, presidente della Commissione d’Albo Nazionale dei Fisioterapisti, in seno alla FNO dei TSRM-PSTRP – allo scopo di rendere sempre più coscienti i cittadini delle attività svolte dagli oltre 660mila fisioterapisti che operano in tutto il mondo». La fisioterapia può rimettere in moto la vita non solo di chi ha lottato contro l’infezione da Sars-CoV-2, ma è anche in grado di prevenire e trattare condizioni di dolore, interventi chirurgici, malattie di natura neurologica, cardiaca, respiratoria, oncologica. Ancora, condizioni di sovraccarico da lavoro e sport e alterazioni legate alla terza età.
Il Long Covid non è l’unico tema su cui saranno puntati i riflettori durante questa Giornata: «La Fisioterapia è supporto fondamentale per migliorare autonomia e qualità della vita dei malati cronici – dice Ferrante -. Il nostro ruolo professionale, infatti, si è via via adattato al trend demografico ed epidemiologico della popolazione: l’esperienza degli ultimi anni ci ha dimostrato che nelle malattie che richiedono una “Long Term Care”, l’intervento precoce, se non addirittura preventivo del fisioterapista, può fare davvero la differenza».
Per l’occasione, i fisioterapisti italiani hanno organizzato una settimana di eventi online dedicati al ruolo della fisioterapia in risposta ai bisogni di salute nello sport, nella quotidianità, nelle malattie croniche, nell’oncologia, nel bambino, nella terza e quarta età.
Durante la giornata mondiale, i fisioterapisti italiani si apprestano a festeggiare anche un imminente ed atteso traguardo: l’istituzione di un ordine autonomo. «In questo modo – spiega il professionista – i fisioterapisti potranno essere “autonomi nella gestione del loro futuro”, certamente non per desiderio di “apparire”, ma per mettersi al servizio del SSN nel modo più efficace possibile. Il riconoscimento della professione attraverso l’istituzione di un Ordine autonomo, di fatto, consentirà l’affermazione della fisioterapia come disciplina autonoma, pur fortemente connessa con tutta l’area della riabilitazione. Mai mancherà, infatti, un profondo spirito di collaborazione con tutte le altre professioni sanitarie», assicura Ferrante.
E quanto tempo ci vorrà affinché i fisioterapisti possano avere una “casa propria”? «Le tempistiche sono in via di strutturazione, attraverso continui incontri con il Ministero della Salute e la FNO dei TSRM-PSTRP. Ma – conclude – è nostra intenzione impegnarci affinché con l’arrivo del nuovo anno, il 2022, possa essere inaugurata la piena operatività dell’Ordine dei Fisioterapisti».
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