Concluso il Congresso della Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali: dall’HIV al Sars-CoV-2, tanti i temi affrontati. Il Presidente Claudio Mastroianni: «Attenzione al long Covid, colpisce anche persone che hanno avuto una infezione lieve». Sul vaiolo delle scimmie: «Arginato grazie a intervento di salute pubblica che ha generato consapevolezza»
Il Covid osservato speciale numero uno, ma non solo. Il XXI Congresso nazionale della SIMIT, Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali, è stato l’occasione per fare il punto sulle cure e sulla diffusione delle principali malattie infettive, dall’AIDS all’Epatite C, oltre alla crescente minaccia delle malattie infettive tropicali che a causa dei cambiamenti climatici iniziano ad avere una diffusione sempre più larga anche alle nostre latitudini. Ne abbiamo parlato con il Presidente della SIMIT e Professore Ordinario di Malattie Infettive dell’Università La Sapienza, Claudio Mastroianni, che con Sanità Informazione ha fatto il punto sui temi trattati nel Congresso. Sullo sfondo il mantra dell’importanza delle vaccinazioni che possono giocare un ruolo anche nel contrasto all’antimicrobico resistenza.
«Il Covid è stato uno dei temi principali, abbiamo parlato di come affrontare questa nuova fase dell’infezione. Il tema più interessante è stata l’efficacia dei vaccini che abbiamo a disposizione, anche contro le varianti che stanno circolando. L’importanza di un rapido trattamento delle infezioni soprattutto nei pazienti più fragili e immunocompromessi. Oggi abbiamo a disposizione strategie terapeutiche efficaci, antivirali e anticorpi monoclonali. Un altro tema trattato è stato quello del long Covid, una sindrome clinica che colpisce numerose persone affette da Covid 19, non solo quelle ricoverate in ospedale ma anche quelle con una infezione lieve».
«Parecchie sessioni del Congresso sono state dedicate alla recente epidemie di monkeypox, il vaiolo delle scimmie, che grazie agli interventi di sanità pubblica con cui è stato spiegato alla popolazione come si trasmette questo virus e quali erano le popolazioni più a rischio sta frenando la sua corsa».
«C’è ancora molta strada ancora da fare soprattutto in termini di abbattimento dello stigma. C’è stata una lettura inaugurale del professor Guido Silvestri, ci ha aperto una speranza anche sulle prospettive di eradicazione di questo virus».
«Rappresenta una pandemia silente, molte sessioni sono state dedicate a come lottare alla diffusione dei germi multiresistenti. Sono quelli più responsabili delle infezioni all’interno degli ospedali. Su questo si è creata una sinergia con altre società scientifiche per combattere questo fenomeno. Infine, importante è ribadire l’importanza della vaccinazione contro altre malattie infettive soprattutto per i soggetti adulti. Oggi il tasso di copertura vaccinale in età pediatrica è molto elevato, purtroppo in età adulta è molto basso. Abbiamo vaccini efficaci contro lo pneumococco, il meningococco, l’herpes zoster. Bisogna proteggere soprattutto i soggetti più deboli. I vaccini hanno un ruolo anche nel prevenire l’antimicrobico resistenza: servono a prevenire malattie infettive virali o batteriche che poi si complicano e possono richiedere l’uso di antibiotici, ed ecco che si diffonde l’antimicrobico resistenza».
«Io gli illustrerei solo qual è la malattia che può prevenire con questo vaccino e quali sono le conseguenze di una determinata infezione. Serve aumentare la cultura vaccinale anche tra gli operatori vaccinali. I soggetti vengono seguiti da vari specialisti. Per questo abbiamo creato un documento che ha coinvolto le società scientifiche per far capire che ad un malato fragile che si cura in ospedale vanno illustrate le conseguenze di una mancata vaccinazione. Noi forse ci siamo dimenticati di quello che abbiamo passato con la poliomielite, dobbiamo lavorare per non ripetere quel dramma».
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