Una corretta alimentazione è fondamentale per la salute, ma i medici inglesi ne sanno poco o nulla. È la denuncia di camici bianchi e studenti di medicina che sottolineano il gap formativo su tutto ciò che riguarda diete e stili di vita nonostante, riporta la BBC, l’80% dei pazienti dei medici di medicina generale abbia […]
Una corretta alimentazione è fondamentale per la salute, ma i medici inglesi ne sanno poco o nulla. È la denuncia di camici bianchi e studenti di medicina che sottolineano il gap formativo su tutto ciò che riguarda diete e stili di vita nonostante, riporta la BBC, l’80% dei pazienti dei medici di medicina generale abbia problemi legati proprio all’alimentazione: in primis, obesità e diabete.
Eppure sono proprio queste le malattie che stanno mettendo a dura prova la stabilità del Servizio sanitario di Sua Maestà: quest’anno l’NHS spenderà più di 11 miliardi di sterline solo per il diabete, cifra che quasi raddoppia se si tengono in considerazione anche i costi sociali della malattia. Ecco perché la formazione in questo campo è importante e necessaria.
I corsi di laurea in medicina sono tradizionali e non includono insegnamenti su questi temi, nonostante la salute dei cittadini sia molto cambiata negli 30 o 40 anni, le lezioni non accompagnano questo cambiamento: «Quando io ero all’università – commenta il dottor Michael Mosley – non ho imparato nulla di alimentazione. Adesso mio figlio sta studiando medicina e nemmeno lui ha nel suo percorso formativo corsi su questo tema». E quel poco che si fa, tra le 10 e le 24 ore di lezione in 5-6 anni, non è abbastanza utile per affrontare i problemi che i pazienti lamentano, denunciano gli studenti.
«Ho svolto parte del mio tirocinio formativo in un centro per la cura dell’obesità – racconta Kate Womersley, ex studentessa della facoltà di medicina dell’università di Cambridge -. Un giorno un paziente ha chiesto al medico “Perché sono così grasso?”. Ha fatto una domanda diretta e voleva una risposta diretta. Una domanda a cui molti medici non saprebbero come rispondere».
Sembra però che qualcosa inizi a muoversi: quest’estate il General Medical Council, che regola le attività delle facoltà di medicina del Regno Unito, pubblicherà le nuove guide da seguire che riconoscerà in modo più esplicito l’importante impatto che la dieta e l’alimentazione hanno sulla salute. Le università intanto hanno già messo in cantiere un aumento delle ore di lezione dedicate a questi temi. Il British Medical Journal, poi, a giugno pubblicherà una nuova rivista dedicata alle scienze dell’alimentazione: «È giunta l’ora di riconoscere il ruolo centrale che il cibo e l’alimentazione ricoprono per la salute», ha dichiarato Fiona Godlee, direttrice del BMJ. E gli studenti, dal canto loro, non sono rimasti a guardare: alcuni di loro hanno fondato Nutritank, una organizzazione on line in cui è possibile condividere conoscenze e ricerche in scienze alimentari, che organizza anche corsi ed eventi nelle università: tra questi, anche un corso di cucina per gli studenti di medicina.
LEGGI ANCHE: NUTRIZIONE, L’ALLARME DELLA PRESIDENTE DEI DIETISTI: «ATTENZIONE A CIARLATANI E AI CONSIGLI DI PROMOTER E CONOSCENTI»